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Filadelfia
12/02/1950
h.14.30
TORINO - COMO 4-0 (2-0)
Torino
: Moro, Tomà, Picchi, Frizzi, Tubaro, Gremese II, Giuliano, Santos, Bengtsson, Gianmarinaro, Carapellese. All.: Bigogno.
Como: Cardani, Travia, Pedroni, Villa, Bosco, Pinardi, Maesani, Rabitti, Meroni, Stua, Lipizer. All.: Varglien.
Arbitro: Coppolone di Bari.
Reti: Giuliano 21', 43', Carapellese 73', Santos 79'.
Spettatori: 10.431 paganti per un incasso di 4.013.070 lire.
Note: Cielo sereno, temperatura mite, terreno piuttosto secco. Un forte vento, a tratti teso a tratti a raffiche ha condizionato buna parte dell'incontro. Calci d'angolo 6-5 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 febbraio 1950]
??Terreno soffice ed asciutto. Sole. Atmosfera di primavera. Un quadro ideale guastato se i dalle folate del vento. Le raffiche soffiavano da nord, da sud, da tutte le direzioni, come se fossero guidate da una bussola impazzita. Al lati del campo i bandieroni schioccavano con colpi di frusta ed uno, più logoro degli altri, mostrava le sfilacciature quasi a ricordare tante battaglie calcistiche, a cui aveva assistito. In condizioni simili, chi riusciva a tenere la palla a terra ed a controllarla, nonostante i cambiamenti di marcia imposti dal vento, aveva partita vinta. Il Torino, fedele alla consegna data da Copernico, ha eseguito il compito. Quattro goals sono giusto premio. Talvolta l'undici granata gioca con una tale fluidità di manovra da far sospettare che la grande squadra sia lì a portata di mano dei suoi tecnici e che bastino lievi ritocchi, cementati dall'esperienza di pochi anni, per formare una compagine da scudetto. L'avvenire dirà se il Torino è davvero sul punto di toccare mete fisse alte: per ora si può dire che esso ha un gioco che piace e convince. I campioni hanno ritrovato ieri il Santos dell'inizio di stagione, un Santos attivo, intraprendente, pronto all'attacco e generoso in difesa. Il sud-americano è stato una molla del successo, a cui i compagni hanno contribuito in un complesso che ha avuto ben poche zone, grigie. Gianmarinaro ha sostituito Hjalmarsson, ponendo la sua tecnica fine di fiorettista, là dove lo svedese impegna la classe e la potenza di lottatore. Tubaro era al posto di Nay a controllare Meroni. Centro mediano granata e centravanti azzurro, entrambi udinesi di origine si sono scontrati spesso, poiché l'irruenza leale di Tubaro porta a questi duelli grezzi e legnosi. Ma non c'è mai stata una cattiveria e se Meroni con una girata di classe e col far volteggiare il pallone al di sopra della testa del rivale, ha piazzato due acuti da tenore del calcio, Tubaro, con un controllo costante e tenace, è riuscito a neutralizzare uno del pochi uomini pericolosi del Como. La squadra lariana, che mancava di Ghiandi e Maronati, è apparsa infatti poco legata all'attacco e non molto ordinata in difesa. Soltanto Bosco, Travia, oltre a Meroni sono rimasti al di sopra della media: gli altri hanno balbettato passaggi imprecisi, ogniqualvolta occorrevano chiare costruzioni di gioco. Già al primo minuto Maesani e Rabitti riuscivano a sopravvanzare Picchi, una una volta giunta in area granata, la loro azione si dissolveva. Rispondeva Santos, trovandosi smarcato mentre tre maglie azzurre saltavano insieme sulla palla, il sud-americano saettava alto e lo stesso doveva fare poi in una rovesciata di Gianmarinaro. Tomà, dava prova di irruente sicurezza, portando via un pallone a Meroni e se il n. 9 andava a gambe levate la colpa non era del corretto e bravo terzino granata. La partita procedeva spigliata e cavalleresca (un atterramento di Stua ad opera di Frizzi era involontario ed il capitano del Como, dopo essere uscito dal campo per un minuto, poteva rientrare al suo posto). Le forze parevano in equilibrio; l'esito sembrava incerto, quando, al ventesimo, la prima raffica di vento granata si abbatteva nella rete di Cardani. Un secco passaggio di Carapellese colpiva la mano di Travia. L'arbitro concedeva il fallo e Santos, invece che mirare direttamente alla porta chiamava in causa Giuliano, appostato nell'altra parte dell'area. Il colpo di testa dell'ala destra era preciso ed irrimediabile. Rete. Due minuti dopo Villa, con i piedi entro l'area, subiva lo stesso inconveniente capitato poco prima a Travia, dando un involontario pugno alla sfera che lo aveva sorpreso. L'arbitro questa volta concedeva maggior credito alla non volontarietà del fallo e non interveniva, Ad ogni modo il Torino continuava ad insistere all'attacco e Santos, lanciato da Frizzi, per poco non segnava. L'unico rischio del primo tempo per la porta di Moro si aveva al 33', quando Meroni, circondato da tre granata, riusciva a toccare a Maesani. Questi non era abbastanza svelto a girarsi e deviare nella rete rimasta incustodita. A due minuti dalla fine Giuliano poteva firmare ancora un goal. Un passaggio di Santos finiva sulla faccia di Pinardi e si trasformava in un lancio dosatissimo. Da due metri dalla linea di fondo, Giuliano tirava e, nonostante l'angolazione impossibile, vedeva la palla picchiare contro un montante e finire in rete. Lo sbaglio di Cardani, che ieri non è apparso molto scattante e il vento devono aver aiutato la difficile traiettoria. La ripresa, col sole in fronte e con alcune raffiche contrarle, si prospettava preoccupante per il Torino. Un corner di Rabitti mandava la palla contro la facciata interna di un palo, poi sul braccio di Moro e quindi fuori (che rischio per i granata!). Al 4' il solito Meroni faceva sibilare a lato del palo un suo.. Biglietto da visita. Erano le ultime cartucce del Como. Si vedeva ancora un'azione degli azzurri troncata per fuori gioco di Pedroni (il terzino aveva esagerato davvero nel correre a dar man forte agli attaccanti!) poi al 36' Carapellese spegneva ogni speranza avversaria. Impadronitosi di un corto rinvio di Travia il capitano granata, con una di quelle serpentine che sono la sua specialità, piantava in asso due o tre avversari e dal limite dell'area tirava forte alla sinistra di Cardani, segnando tra un uragano di meritatissimi applausi. Frizzi, frattanto, si era prodotto un leggero strappo muscolare e passava all'ala. Sebbene zoppicasse poteva precedere Pedroni ed allungare e Santos. Di destro ''Giò'' fulminava per la 4° volta nella rete del Como con un pallone che alava a zig-zag come uno sciatore tra le bandierine dello slalom. Trentaseiesimo minuto. Frizzi poteva tranquillamente uscire dal campo per non affaticare il muscolo dolente. Il punteggio non mutava più.