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Sinigaglia |
09/09/1951 |
h.15.30 |
COMO - TORINO 1-0 (1-0) Como: Cardani, Gatti, Pedroni, Bergamaschi, Quadri, Pinardi, Cattaneo, Turconi, Giovetti, Rabitti, Giorgetti. All.: Mazzoni. Torino: Buttarelli, Grava, Farina, Picchi, Giuliano, Pozzi, Cavigioli, Giraudo, Motta, Gianmarinaro, Carapellese. All.: Sperone. Arbitro: Bellé di Venezia. Reti: Turconi 17'. Spettatori: 8.000 circa. Note: Espulso Pozzi al 63' per vigorose proteste nei confronti dell'arbitro, caldo asfissiante per tutto l'arco della partita, giocatori spossati e ritmi bassissimi di gioco sin dagli inizi del secondo tempo. Calci d'angolo 10-4 per il Como. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 settembre 1951] Per l'inizio del campionato era in serbo una delle giornate più calde di tutta l'estate: sole, afa, temperatura torrida. I giuocatori giunsero al termine della partita duramente provati. Ventuno di essi. Al ventiduesimo, il mediano neo-granata Pozzi, era stato risparmiato il periodo finale della fatica, quello devia emerita scoppiatura: aveva espresso ad alta voce dei pareri discordanti da quelli dell'arbitro sulla valutazione di certi falli ed in genere sulla condotta di gara - l'arbitro aveva sentito, aveva richiamato, ammonito e minacciato - e per ultimo aveva intimato il ritiro all'ombra. L'espulsione di Pozzi non ha avuto però influenza sul risultato. La partita, la aveva già persa prima, verso la metà del primo tempo, il Torino: e quando l'occasione migliore si presentò per il pareggio, fu proprio nei minuti finali, quando già da tempo i granata giocavano in dieci. La rete che decise di tutto arrivò al 18.0 minuto del primo tempo. Una larga apertura a dovetti, che s'era portato all'ala destra, un centro alto, un tiro secco di Cattaneo da posizione di mezz'ala, Buttarelli che ha la palla nelle mani e se la lascia sfuggire, Turconi che interviene e segna a porta vuota. Bisogna dire che già prima il portiere granata si era reso colpevole di un paio di imprecisioni di presa, e che, subito dopo la rete di Turconi, egli avrebbe dovuto essere battuto una seconda volta, quando Rabitti, da breve distanza, colpi la sbarra trasversale. Alla ripresa, Buttarelli si riscattò con alcune belle parate. Ma nel primo tempo egli fu colto più volte nettamente in errore. In sé, il risultato è giusto. Esso ha premiato la squadra migliore, l'undici più pratico, più a punto, più veloce. Non tutti gli uomini del Como sono già a posto: Pedroni, Pinardi e Bergamaschi sono lontani dal loro miglior grado di forma, per esempio, e lento è il corpulento Quadri ed un po' confusionario Giorgetti Ma il terzino destro, il piccolo Gatti, ha dimostrato di aver compiuto notevoli progressi dalla scorsa stagione, e l'attacco, pur lavorando la modo saltuario, ha dato prova di un senso di intraprendenza e di una tendenza penetrativa impressionanti. A giudicare da questa prima prova - eseguita in una temperatura da fornace - il Como lavora su una linea di rendimento non lontana, certo non inferiore, a quella della scorsa stagione. All'incirca la stessa levatura tecnica. Come l'anno passato, sarà ben difficile batterlo sul proprio campo. E' consolante, che l'unica squadra del torneo, italiana al cento per cento, sia in grado di portarsi così bene. Anche il Torino ha presentato per l'occasione una formazione totalmente italiana. Proprio non lo ha fatto apposta, però. All'ultimo momento gli sono venuti a mancare alcuni degli elementi su cui credeva di fare affidamento fino a qualche giorno fa: due di essi sono stranieri. Di modo che, dopo tante trattative e discussioni, i granata hanno finito per allineare, per il primo incontro di campionato un attacco simile in formazione ed identico in efficienza, a quello della scorsa stagione. Un attacco che ha girato a vuoto, che non ha concluso nulla. Tutto il primo tempo è trascorso senza che esso facesse alcuna impressione degna di nota sulla difesa comasca: ciò pur avendo gli scambi un relativo carattere di equilibrio. All'inizio ed al termine della ripresa, le cose sono andate diversamente. Specialmente nei minuti finali dell'incontro, il Torino avrebbe potuto salvare non diciamo l'intera posta ma metà di essa. Sarebbe stata sufficiente allo scopo, la presenza nella prima linea di qualche uomo di peso, di coraggio, di qualche uomo avente personalità ed autorevolezza. Sarà per più tardi, quando i treni o gli aeroplani saranno arrivati, o quando gli accordi coll'ufficio cassa saranno stati raggiunti. Dietro la prima linea, le cose sono andate tutt'altro che male, invece. Pozzi è stato miglior granata in campo, finché c'è stato. Ha voluto corse fare un po' troppo, e si è beccato una ferita noiosa, e si è innervosito. Ma è uomo di rilievo: di esperienza e di valore. I tre terzini di ieri hanno stoffa. Considerati individualmente meritano tanto di cappello: collettivamente farebbero settore e blocco se giuocassero assieme qualche po'. Grava già è noto. Farina è coraggioso, veloce, buon colpitore. E Giuliano ha troppo senso del giuoco, per non emergere in una posizione che già fu sua - quando era ragazzo e metodista. Di modo che, tutto sommato, l'impressione di questo Torino perdente non è disastrosa. La giornata, col suo contorno, colle circostanze che la hanno determinata non è edificante. Ma si può condannare il presente, non l'avvenire - che di possibilità ne offre. |
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