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Filadelfia
12/10/1952
h.15.30
TORINO - NOVARA 4-1 (2-1)
Torino
: Romano, Molino, Farina, Giuliano, Nay, Sentimenti III, Giovetti, Buhtz, Wilkes, Gianmarinaro, Balbiano. All.: Ussello.
Novara: Russova, Pombia, Mainardi, Rosen, De Togni, Baira, Piccioni, Janda, Piola, Alberico, Renica. All.: Varglien.
Arbitro: Cartei di Firenze.
Reti: Gianmarinaro 25' (T), Balbiano 29', 65' (T), Piola 35' rig. (N), Buhtz 83' (T).
Spettatori: 16.000 circa di cui 14.490 paganti.
Note: Al 57' Russova para un calcio di rigore a Giuliano. Condizioni ideali per giocare a calcio, ottimo il terreno di gioco, temperatira gradevole. Espulsi Mainardi e Giovetti al 68' in quanto entrambi, a terra dopo un fortuito scontro di gioco, trovavano modo di protestare in maniera veemente contro l'arbitro; calci d'angolo 4-2 per il Novara.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 13 ottobre 1952]
Il risultato di questa partita è un compendio di prodezze e di errori. Ne hanno in parte merito gli avanti del Torino che hanno svolto un gioco scarso di qualità tecniche ma esuberante di volontà, e ne ha in parte colpa Russova il quale se non è stato la causa della sconfitta della aua squadra, determinata da ragioni, più profonde, ha contribuito però a rendere più vistoso il bottino dei granata. Disponendo di un attacco sperimentale, e si può dire in formazione di ripiego perchè voluto dalle circostanze e non da un orientamento tecnico positivo, il Torino è passato attraverso i ranghi novaresi più facilmente del previsto, a non tener conto, beninteso, della vivacità della schermaglia e di certi attriti che se hanno costituito l'aspetto più appariscente della lotta non hanno potuto però mascherare il fondo vero. Sta di fatto che il Novara non ha mai dato l'impressione di poter dominare il gioco, la sua manovra è apparsa troppo debole, poggiata su uomini che non hanno più - o non hanno ancora - lo smalto della, passata stagione, senza aperture efficaci, senza punte vigorose. Vogliamo credere che si sia trattato solo di una cattiva giornata, quindi di un male a cui sarà possibile rimediare anche con l'utilizzazione degli uomini ieri assenti e particolarmente di Molina, elemento di rottura, il cui rientro consentirà a De Togni di rinforzare la difesa che ne ha bisogno. Rogen è stato il miglior uomo in campo fino al momento in cui ha giocato, poi è sembrato sfiduciato e ha losciato andare quando ha visto che tutto era inutile. Già all'11' minuto il Torino avrebbe potuto andare in vantaggio su un tiro lungo di Buthz respinto debolmente da Russova, ma Balbiano s'è lasciato precedere da Pombia nell'attimo che decide. Il portiere novarese è stato fino al momento del primo gol del Torino l'uomo più in vista dell'incontro: uscite in tempo, palloni bloccati con sicurezza, non un movimento sbagliato. Poi si è eclissato. Al 26' un allungo di Farina arrivava a Buhtz che spostava il gioco su Balbiano e da questo passaggio nasceva il primo gol. Balbiano passava corto a Gianmarinaro che dal limite, senza fermare il pallone, tirava forte di sinistro: la sfera giungeva su Russova che tentava di bloccare, ma, forse effetto del sole o altro, esso gli sfuggiva dalle mani e gli scivolava, dietro le spalle, in rete. Un mezzo infortunio. Quattro minuti dopo, Giovetti, che si era spostato verso il centro, ricevendo un passaggio di Buhtz, allungava in profondità a Balbiano il quale giungendo in corsa sferrava un tiro da pochi metri: tiro rasoterra, non troppo forte, verso l'angolo opposto. Russova sbagliava il tempo d'uscita e la palla filava in rete. E' sembrato, da questo momento che il portiere novarese accusasse il colpo di questi due infortuni. Il fattore morale ha per un guardiano di rete un valore più grande che per qualunque altro giocatore. Il Novara si è trovato fra la sensazione di una insufficiente copertura alle spalle e la necessità di contrattaccare per risalire. Il suo attacco tendenzialmente pesante (intendiamo pesante di movimenti) ha tentato alcune punte poggiando sulle ali ed e riuscito a mettere più volte in difficoltà la difesa granata che dà sempre l'impressione di giocare allo scoperto. Già un'incursione di Piccioni, prima dell'apertura del punteggio, era stata troncata da Farina e Molino a pochi passi dalla rete in un modo piuttosto sbrigativo, ma l'arbitro aveva chiuso un occhio. Non lo chiudeva però più al 31' minuto su un atterramento di Piccioni da parte di Nay - e pure il fallo era stata assai meno grave del primo - così da consentire a Piola di segnare su rigore. Prima della fine del tempo Giammarinaro colpiva con una mezza rovesciata il palo e l'arbitro fermava, al 42' una azione granata per una sensazione di fuori gioco: e diciamo sensazione perchè originata dal quadro spettacolare di quattro uomini alle spalle della difesa nel momento culminante; ma fuori gioco non era perchè esso va considerato non un punto di arrivo ma un punto di partenza, e nel caso particolare dovendosi inoltre tener conto della manovra fuori tempo della difesa, spostatasi tutta in avanti ad azione partita. Poichè gli azzurri si erano tutti fermati, l'arbitro fischiò, ma lo fece non quando il primo granata, Wilkes, superava la linea del terzini, o quando Buhtz segnava, sibbene a mezza strada, ciò che costituisce un errore nell'errore. Sono discussioni che lasciano il tempo che trovano, lo sappiamo ma vanno fatte. Già dopo il primo gol del Torino, Pombia, zoppicante, si era scambiato di posto con Renica. Per una diecina di minuti della ripresa l'attacco novarese infuriò. Col sole negli occhi la difesa granata ballava come una nave nella tempesta, ma tutta chiusa nella sua area riuscì tuttavia a non andare a picco, e partirono i primi contrattacchi. Al 13' un atterramento di dovetti in area dava al Torino un rigore ma Giuliano lo sciupava tirando piano e permettendo a Russova di parare. Di nuovo il Novara si impennò arrembando nell'area granata. Era il secondo ed ultimo momento di un'offensiva che stava per spegnersi. Al 20', su contrattacco, il Torino segnava ancora. Partita da Wilkes, e attraverso Glammarinaro, la palla giungeva a Balbiano lanciato in piena corsa. Il portiere usciva, ma il tiro lo coglieva a mezza strada Al 23 venivano espulsi Mainardi e Giovetti. Il gioco si faceva stanco e il Novara appariva anche più provato del Torino. Al 36' Wilkes dalla destra serviva Buhtz al centro, la difesa novarese tentava di ripetere la manovra del fuori gioco, l'arbitro questa volta aveva visto bene e Buhtz invilivo a sognare il quarto gol con trenta metri di terreno libero. A questo punto manca lo spazio per postillare, come converrebbe, il gioco, ma sarà fatto domani. Il Torino ha bisogno di riordinarsi e di controllarsi meglio. La forza di una squadra è in parte classe e in parte organizzazione. Ma i granata vanno lodati per il mal offuscato spirito agonistico. Peccato che non giochino così anche fuori. Ieri i migliori sono stati nell'ordine Giuliano, Buhtz e Nay.