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Filadelfia
30/10/1955
h.15.00
TORINO - TRIESTINA 5-0 (2-0)
Torino
: Rigamonti, Grava, Cuscela, Bearzot, Grosso, Moltrasio, Antoniotti, Buhtz, Bacci, Cazzaniga, Bertoloni. All.: Frossi.
Triestina: Soldan, Belloni, Meggiolaro, Petagna, Bernardin, Svorenich, Lucentini, Dorigo, Brach, Passarin, Tomad. All.: Feruglio.
Arbitro: Righi di Milano.
Reti: Cazzaniga 17' rig., Buhtz 40', 67', Bertoloni 55', Bacci 80'.
Spettatori: 10.000 circa di cui 8.766 paganti.
Note: Tempo bello, campo in ottime condizioni, gioco corretto e nessun incidente di rilievo. Calci d'angolo 6-5 per il Torino. Il Torino scende in campo con una divisa azzurra per dovere di ospitalità.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 31 ottobre 1955]
Il Torino non segnava da tre domeniche: ieri ha rischiato di sfondare la rete della Triestina. Cinque goals, sono caduti sulle spalle di Soldan. Questo ''bravo ragazzo del calcio italiano'' non credeva davvero di ricevere tanti dispiaceri dai suoi compagni di due stagioni or sono. Ma non se l'è avuta a male, conscio di aver fatto il suo dovere, per quanto lo riguardava, e convinto che se Bacci, Antoniotti a qualcun altro avesse insistito il numero dei suoi guai avrebbe potuto aumentare ancora. Il Torino, dopo questo trionfo, è al secondo posto in classifica, la Triestina all'ultimo. Tuttavia solo in parte i due fatti possono essere messi in relazione. Con una miglior resistenza e con una più franca prestazione degli esperti Petagna, Dorigo e Bernardin, i rosso-alabardati avrebbero forse limitato il punteggio: non sarebbero tuttavia sfuggiti alla sconfitta. Il Torino è in un discreto periodo. Dallo zero a zero dello sconcertante derby con la Juventus, è passato infatti allo zero a zero (con penalty regalato) della gara col Lanerossi. Poi ha perso a Milano di fronte all'Inter 0 a 1, ma gli stessi nerazzurri hanno riconosciuto che un pareggio sarebbe stato giusto. Poiché gli avanti del Torino sono rimasti su per giù gli stessi (soltanto Pellis è stato cambiato) il merito del miglioramento di ieri va ricercato in cause diverse. Una di esse si chiama senz'altro Frossi. Il tecnico del Torino talvolta ha additato al suol uomini tattiche sconcertanti e discusse. Indubbiamente, però, conosce a fondo le piccole strategie necessarie a vincere le battaglia calcistiche. Ieri la sua pedina-base è stata ancora Cazzaniga. Che compito abbia in realtà questo attaccante che Frossi arretra, per poter scatenare gli altri quattro avanti è difficile dire. Cazzaniga è apparso a volta a volta mezz'ala, mediano, e perfino centromediano bis. Ha compiuto un numero impressionante di passi con le sue lunghe gambe da trampoliere, ha sbagliato un'occasione da goal da meritarsi una multa, ma ne ha lavorato tanto da guadagnarsi trenta premi. Sembra fragile, e difatti cala sul finire di partita, ma dà alla lotta tutte le sue energie; sembra distratto ed invece anche nei momenti più duri conserva la chiara visione di gioco. Con Cazzaniga utilissimo, con Buhtz migliorato nettamente rispetto alle ultime partite e con un Antoniotti elettrizzante e piacevole nei suoi dribling da primo attore delle platee calcistiche, il Torino non ha faticato ad avere la meglio sulla Triestina. Oltre a tutto si è trovata la strada spianata da un rigore. Al 17° minuto Antonietti era partito appunto in dribbling. Pareva un quindicenne dispettoso intento a portar via il pallone ad una muta di ragazzini di prima ginnasio. Scarta di qua, evita l'intervento di là, salta un terzo ostacolo più avanti, Antoniotti è piombato in area in piena velocità. Svorenich non ha avuto altro da fare, se non sgambettarlo. A questo punto si è presentato ai granata il problema del rigore. Moltrasio ne aveva sbagliato uno, due domeniche orsono; Grosso avrebbe dovuto funzionare da cannoniere, ma proprio mentre si avvicinava al dischetto degli undici metri un collega gli ha espresso gli auguri con una frase poco incoraggiante: ''Guarda che stavolta sbagli tu!''. Psicologo, Cazzaniga si è precipitato per evitare patemi d'animo a Grosso. Ha finto di calciare di destro, poi, cambiando idea all'ultimo istante, ha toccato di piatto col sinistro. Un rischio da licenziamento in tronco. Invece gli è andata bene. Soldan, colto in contropiede, non ha potuto intervenire e la rete numero uno è stata fatta. E' seguito uno strano gesto di Bacci, che per un ripicco si è esiliato all'ala per breve tempo, poi, al 40', dopo una serie di magnifiche azioni del quintetto granata segnava Buhtz. Moltrasio aveva passato ad Antoniotti, questo a Bacci, Petagna era intervenuto con la mano, bene accorgendosi che la situazione stava complicandosi, ma l'arbitro - regola del vantaggio? - aveva lasciato correre. Così Bacci, dopo un attimo di perplessità, si era affrettato a servire Buhtz. Tiro tagliato da distante e goal. Due a zero. Nella ripresa la Triestina ha continuato a non chiudersi in difesa ed a marcare da distante i granata (che in recita erano azzurri data la necessità di lasciare la maglia d'origine agli ospiti rosso-alabardati). Liberi di muoversi a loro piacimento gli azzurri-granata hanno completato la serie dei goals. All'11' realizzava Bertoloni, al 23' ancora Buhtz ed al 86' Bacci. In tribuna una mezza squadra di giocatori, a riposo per motivi vari, ha assistito all'incontro. Pellis, il neo-acquisto granata Curti, Nay, Cacciavillani, Colella e Praest hanno avuto in regalo dai colleghi una delle poche partite-spettacolo di questo campionato. Una bella partita e soprattutto uno spettacolo vivace. Merito del non-catenaccio della Triestina e merito soprattutto delle buone condizioni attuali del Torino.