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Filadelfia |
14/10/1956 |
h.15.00 |
TORINO - L.R.VICENZA 2-1 (0-1) Torino: Rigamonti, Grava, Brancaleoni, Rimbaldo, Grosso, Ganzer, Armano, Ricagni, Arce, Bodi, Tacchi. All.: Baldi. L.R.Vicenza: Luison, Capucci, Dell'Innocenti, Bonci, Lancioni, Chiappin, Valentinuzzi, David, Motta, Aronsson, Savoini. All.: Andreoli. Arbitro: Grignani di Milano. Reti: Valentinuzzi 18' (V), Armano 65' (T), Tacchi 68' (T). Spettatori: 12.000 circa. Note.: Giornata di tiepido sole, terreno in buone condizioni, calci d'angolo 8-5 per il Torino. Annullato al 36' un gol ad Arce per sospetto fuorigioco; il Toro scende in campo con la divisa bianca per dovere cromatico di ospitalità. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 ottobre 1956] La qualità che conta più della quantità questo il paradossale risultato del goal segnato da Valentinuzzi all'inizio del secondo tempo. Il Lanerossi aveva attaccato molto, senza però mai dare alle sue azioni la patina brillante del gioco in profondità. Il Torino, più cauto nell'avanzare, era però una minaccia tesa verso la rete, ogni qualvolta i suoi sud-americani trovavano lo spiraglio giusto per lanciare un compagno. A completare il paradosso la formazione granata ha incominciato a meritare davvero la vittoria, dal momento in cui si è trovata in svantaggio. Nessun nervosismo, nessuna scena madre per il punto incassato. I torinesi hanno messo maggior praticità nelle loro puntate ed il punteggio, come si vede, li ha premiati. Giusto quindi il due a uno finale, anche se grava su di esso l'ombra di un goal-fantasma, una rete segnata per pochi centimetri. Secondo Luison, portiere del Lanerossi, la palla calciata da Tacchi su punizione non ha addirittura passato la linea bianca. Il goal non sarebbe completo. A quanto si è potuto vedere da cento metri di distanza il punto pare invece valido. Questo goal decisivo ha compiuto una traiettoria diabolica: ripetesse Tacchi cento volte questo tiro da fermo difficilmente otterrebbe un bis. La sfera, scagliata con insospettabile violenza dal piccolo attaccante sud-americano, ha infatti sfiorato le dita del portiere, è finita sotto la traversa e, probabilmente per il movimento rotatorio impressole dalla parata di Luison, è rimbalzata di qualche centimetro oltre la linea bianca prima che l'estremo difensore vicentino la riallontanasse con un balzo agile. Questo - è bene ripetere - diciamo in base a quanto si può scorgere dalla tribuna ed è facile capire che i biancorossi non siano affatto di tale parere e reclamino la visione del cine-giornale. (A proposi to sarà mai possibile piazzare due macchine da ripresa di fianco alla porta, in modo che la freddezza dell' obbiettivo faccia da arbitro tra le passioni e le impressioni contrastanti?). A completare la beffa per il Vicenza, la punizione su cui ha segnato Tacchi era''di seconda''. Se Luison fosse stato tranquillo, lasciando entrare la palla in rete, il punto non sarebbe stato convalidato perché il pallone doveva essere toccato da due giocatori, Luison ha involontariamente completato l'opera del granata. Destino.. Detto dell'episodio-base bi può ora dipanare il filo della cronaca, ad incominciare dall'istante in cui i giocatori entrano in campo. Qualcuno si accorge che il granata delle maglie torinesi .può confondersi col biancorosso dei vicentini. Grosso dà il buon esempio e per primo, indossa una casacca bianca. Nessuno nota, però, che i calzettoni delle due squadre sono perfettamente identici. Torino e Lanerossi giocheranno pertanto tutta la gara con calze rosse orlate di bianco: il che non è un gran danno per la valutazione dei falli, ma lo è per chi deve passare mentre ha la testa abbassata. Ad ogni modo lo svantaggio è stato pari. Anche il primo tempo è risultato pari sebbene il Lanerossi avesse premuto molto. La squadra veneta mancava del centravanti Campana, indisponibile per un leggero strappo e Motta ha cercato di sostituirlo come meglio poteva, sebbene fossero trascorsi cinque anni dalla sua ultima prestazione in qualità di centrattacco. Aronsson, lo svedese molto atteso alla prova, trovava nello stesso Motta nel migliorato Valentinuzzi una buona collaborazione, ina non sufficiente a sfondare la salda difesa granata. Nei primi quarantacinque minuti al registrato pertanto uno scontro, testa contro testa, tra Arce e Lancioni (scontro occasionale), un tiro al volo di Arce, tiro finito fuori, mentre il portiere era ormai fuori causa ed una rete segnata da Arce e annullata per fuori gioco di Ricagni. Il ''guarany'' non stato davvero fortunato nella prima metà gara, ma può essere soddisfatto ugualmente. Ha dimostrato di saper muoversi in campo senza commettere troppe estrosità. E quando Arce si controlla è in compenso molto difficile per il centromediano avversario controllare Arce. Ripresa. Il coraggioso Lancioni ha una benda allapirata su tutta la fronte; anche Luison porta un cerotto sopra l'occhio sinistro, ma si tratta dicosa vecchia: un urto di sette giorni fa con un attaccante dell'Atalanta. Il Lanerossi accenna ad adottare una tattica prudenziale e si trova invece in vantaggio. Punizione da metà campo, Motta dà a Valentinuzzi e questi, sebbene sia spinto senza tanti complimenti da un granata, riesce a mettere in rete con una acrobatica rovesciata. E' il quarto minuto. Il Torino evidentemente sente che i restanti 41 bastano per rimettere la partita in carreggiata. Difatti, al ,20', su azione Bodi-Ricagni, Armano sbuca al centro, con auto e tempestività (risposta sportiva al signore delle gradinate che sembrava volerne fare un capro espiatorio tanto spesso, lo beccava?). Il jolly dell'attacco granata non aveva difficoltà a segnare. Quattro minuti dopo, per fallo su Arce, il piccolo Tacchi si trasformava in un ''Sansone del tiro'' e da quattro metri fuori area batteva Luison. I biancorossi accennavano a qualche protesta per questa strana rete, poi si rassegnavano. Il Torino ha avuto fiducia nella squadra che aveva perso bene a Trieste ed è stato ricompensato dal risultato. Ottimi, tra i granata, Grava, Grosso (è il caso di ricordarlo? Il centromediano è ormai il perno stabile della compagine torinese), Tacchi, Ricagni, Armano e anche Arce. Ha arbitrato il signor Grignani. Il milanese credeva probabilmente di dover dirigere una partita di tutto riposo, invece tra il goal annullato ad Arce e quello complicatissimo concesso a Tacchi ha avuto i suoi guai. Averli superati senza scosse, è per lui un buon augurio. |
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