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Olimpico di Roma
21/10/1956
h.15.00
ROMA - TORINO 0-2 (0-1)
Roma
: Panetti, Cardarelli, Losi, Giuliano, Stucchi, Venturi, Ghiggia, Pistrin, Nordhal III, Da Costa, Lojodice. All.: Sarosi.
Torino: Rigamonti, Grava, Brancaleoni, Ganzer, Grosso, Rimbaldo, Armano, Bodi, Pellis, Ricagni, Tacchi. All.: Baldi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Ricagni 19', Tacchi 85'.
Spettatori: 49.000 per un incasso di 17 milioni.
Note: Giornata primaverile, terreno leggermente sdrucciolevole a causa dell'abbondante pioggia caduta sino a venerdì. Calci d'angolo 13-3 per la Roma, ammoniti Armano per proteste e Ghiggia per gioco scorretto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 ottobre 1956]
Poche persone e forse neppure i membri della ''Famija Piemonteisa'' che hanno circondato di cordiali attenzioni la permanenza dei granata nella capitale,credevano in una vittoria del Torino a Roma. Nessuno poi osava sperare in un successo tanto convincente. I granata rimasti praticamente in dieci per lo stiramento muscolare riportato da Grosso al quarto d'ora di gioco, hanno immediatamente reagito all'infortunio con una rete di Ricagni. Nella ripresa sono riusciti poi a trasformare la loro area in una roccaforte dove il terzino volante Armano e Rigamonti portiere in gran forma, sembravano capitani imbattibili, e nel finale su un guizzo di Grosso che ha servito Tacchi,segnavano ancora conl'italo-argentino una rete che ha fatto rimanere sbalorditi tutti i tifosi romanisti. Una settimana prima i giallorossi erano usciti dall'Olimpico tra gli osanna per il 3-0 inflitto alla Lazio. Sette giorni dopo li ha accompagnati nella passeggiata verso gli spogliatoi una concorde fischiata di cinquantamila persone e un lancio di palle di carta che sembrava di vedere i ragazzini quando giocano con la neve. A testa bassa Venturi che pure era stato con Da Costa a Giuliano tra i migliori dei romanisti, a testa bassa Nordahl, Stucchi, Panetti e tutti gli altri se ne sono usciti dal campo. Tristi, ma convinti che la vittoria granata era indiscutibile. Soltanto Ghiggia dopo una serie di scontri verbali con Grava il quale l'aveva inesorabilmente e regolarmente bloccato, continuava a protestare. In fondo però dette essere convinto anche lui che il Torino ha meritato il successo. Cuore, intelligenza di gioco, praticità di azioni sono tutti da parte granata. Nel libro attivo dei giallorossi vanno segnati una grande pressione (dodici calci d'angolo in favore lo dimostrano), un palo colpito da Giuliano e soprattutto l'incredibile serie di occasioni mancate perché.. Rigamonti era troppo bravo. Ma quest'ultimo particolare e ancora merito dei granata. E dire che proprio Rigamonti aveva avuto un inizio da brividi con respinte trasformate dal caso in passaggi agli avversari.Poi si è riabilitato e si e riabilitato da campione. Inizio alle 15 con una temperatura incantevole. L'ottobre romano permette sfoggio di tailleur elegantissimi alle spettatrici. Campo gremito. Squadre al completo. Anche Grava e Ghiggia, tutti fino all'ultimo sono di scena per il loro duello serrato, animato, ma mai scorretto. Il Torino aveva aperto la lotta con un tiro di Ganzer sibilato sopra la traversa di Panetti.La Roma aveva risposto con una triangolazione fermata intelligentemente con la mano da Grosso. Ganzer e Grosso avrebbero dovuto essere - ed erano in realtà - le due pinze della tenaglia destinata a rinchiudersi sui temuto centroavanti romanista. Se Nordahl avesse avanzato, se lo sarebbe preso in custodia Grosso, lasciando Ganzer praticamente con compiti di centromediano libero; in caso contrario Ganzer sarebbe stato il custode dello svedese e Grosso difensore volante. Questo dispositivo è durato - bene - per una quindicina di minuti. Proprio al quarto d'ora il numero 5 granata ha subito, piegandosi, lo stiramento muscolare alla gamba sinistra. E' finito all'ala. Ganzer è rimasto centromediano unico, Badi è arretrato e laterale e Armano si è trasportato a mezz'ala. L'euforia sorta tra le maglie bianche fasciate di giallorosso al momento dell'incidente accaduto al n. 5 granata, è stata troncata ben presto da un passaggio in profondità di Pellis a Ricagni. Il ''Petisso'' uomo dal fiuto da goal, era già scattato tra Stucchi e Lesi compensando la sua minore velocità con l'intuito perfetto. Ricagni sfruttò il vantaggio accumulato, correndo in testa fin dentro l'area, poi stangò fortissimo. In quell'attimo Losi deviò la traiettoria del pallone che comunque sarebbe stato usualmente imparabile: 1 a 0 per il Torino che ha soltanto dieci uomini efficienti. E' il 20.mo minuto e c'è ora da attendersi un fior di catenaccio. Invece i granata continuano a giocare nello schieramento normale contenendo le puntate avversarie. La Roma non dà l'impressione di saper trarre vantaggio dalla forzosa immobilità di Grosso, anche se alla mezz'ora su respinta di Rigamonti (un Rigamonti ancora distratto), Venturi ha il pallone da goal che calcia fuori, e poco dopo Nordahl si trova tra i piedi una rimessa del difensore granata e sorpresissimo tira lui pure a lato. Ganzer oltre a bloccare il centro avanti avversario, al 37' blocca anche l'arbitro e lo spedisce a terra. Lobello, eccellente ed energico direttore di gara, prende con filosofia il fortuito incidente. Non c'è rigore per uno sgambetto involontario all'arbitro, e del reato questoavvenuto fuori area. Nella ripresa l'aumentata pressione dei bianco-giallo-rossi consiglia Armano a prendere stabile posizione in area come difensore volante. Armano con Grava, Ganzer e Brancaleoni formano una linea davanti alla quale si arrestano quasi tutte le azioni degli antagonisti. Al resto pensa Rigamonti. Un tiro di Venturi, uno di Nordahl, un altro colpo di testa dello svedese, tutto va a finire sui guantoni di Rigamonti; questo non che il prologo di quanto saprai fare il meraviglioso portiere granata. All'11' Giuliano tira la staffilata da distante e colpisce il centro della traversa, ma sotto era già pronta protesa la mano dell'estremo difensore torinese. La serie d'oro di Rigamonti continua con interventi su Da Costa. Il romanista al 18' sbaglia però un'occasione da tre metri, occasione che forse avrebbe potuto sfruttare. Il martellamento dei giallorossi è insistente ma non eccessivamente pericoloso. Soltanto al 23' Giuliano spara da dieci metri a fil di palo. Rigamonti si china e blocca, sembra, con facilità. Rassegnato e sportivo Da Costa corre a stringere la mano al portiere avversario. La Roma, poco organizzata nel quintetto di punta, sebbene sorretta da un bel gioco a metà campo di Venturi, continua a premere ma invano. Il Torino riesce anzi a sfiorare il goal 39', quando Pellis ben lanciato scatta, ma esita a concludere credendo di trovarsi in posizione di fuori gioco e si fa raggiungere al momento del tiro. Al 41' però ecco il goal vero. Rimessa laterale di Ricagni verso Grosso. Il finto zoppo ripassa a Petisso e saltellando va verso l'angolo del corner per riprendersi un tocco di Ricagni. Grosso scarta poi un terzino e mentre Panetti gli muove incontro per chiudergli l'angolo di tiro, vede Tacchi libero. Centra fortissimo e il piccolo ed acrobatico italo-argentino con un tuffo a vesce di almeno tre metri riesce a mettere la sua testa sulla traiettoria. A parabola la sfera entra in A Bologna ne reto. Per la Roma più nulla da fare se non attendere la fischiata finale. Il Torino ha disputato ieri una partita veramente superba. Tutti i giocatori granata da Brancaleoni che migliora di incontro in incontro, come pure Bodi, a Ricagni, hanno reso al massimo delle loro possibilità. Su tutti si sono levati Rigamonti, Grava, Ganzer e Armano. Quali giocatori avrà osservato Foni, l'allenatore della nazionale che era ieri in veste ufficiale all'incontro?