WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Filadelfia
23/12/1956
h.14.30
TORINO - PADOVA 0-2 (0-1)
Torino
: Rigamonti, Castelletti, Brancaleoni, Fogli, Grosso, Ganzer, Armano, Bodi, Arce, Ricagni, Tacchi. All.: Baldi.
Padova: Pin, Blason, Scagnellato, Moro, Azzini, Mari, Rosa, Pison, Boscolo, Chiumento, Golin. All.: Rocco.
Arbitro: Coppa di Como.
Reti: Golin 42', 88'.
Spettatori: 9.260 paganti.
Note: Calci d'angolo 9-8 per il Torino, tempo bello ma freddo, terreno di gioco in ottime condizioni. Al termine dell'incontro, davanti ad un notaio, è stato effettuato un sorteggio tra i 9260 biglietti venduti per questa partita, il cui vincitore si è assicurato una nuova Fiat 600.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 dicembre 1956]
?Con due reti segnate dall'ex-ragazzo granata Golin il Padova ha vinto a Torino. Sono stati due goals molto belli, realizzati con tiri al volo. Golin, dopo essere stato nel Cagliari e nel Napoli, ha trovato la giornata di vena proprio sul campo che l'aveva visto sgambettare da giovane. Il suo trionfo personale è tanto più lusinghiero in quanto ottenuto alla presenza della moglie e del padre, entrambi torinesi. Forse nel cuore del calciatore è rimasta un'unica ombra di amarezza, quella di aver dovuto dare un dispiacere a Carlin Rocca, il dirigente che aveva intuito le sue possibilità di attaccante e da mediano l'aveva trasformato in ala. Con o senza Golin, il Padova però avrebbe vinto in ogni caso, perché ieri il Torino era ben diverso dalla compagine scattante vista in inizio di stagione. Il dilemma Arce o Jeppson tenuto aperto tutta la settimana ha finito per influire negativamente sul calciatori. Il prescelto dell'ultima ora, Arce, è apparso addirittura nullo, tanto che ha perfino sbagliato di almeno dieci metri (in altezza) un tiro decisivo con cui il Torino avrebbe potuto pareggiare. Con un gran buco al centro della prima linea, la squadra granata non poteva evidentemente superare il catenaccio del Padova, tanto più che anche gli altri avanti non erano nelle migliori condizioni. Solo Tacchi, tenace ed intraprendente è stato quasi sempre all'altezza della situazione. Non sarebbe giusto, però, addossare solo alla linea di punta il peso dello Bcacco. Anche la difesa è stata incerta. Il Padova attaccando con quattro soli uomini, di cui uno, Boscolo, non a posto come centravanti, ha creato il maggior numero di pericoli. Rimbaldo aveva chiesto un turno di riposo ed era stato accontentato. Al suo posto era sceso in campo Fogli, che dopo un inizio incerto ha avuto un finale sorprendentemente autoritario. Castelletti sostituiva come terzino Grava, il quale lamenta uno strappo. I due giovani non sono risultati peggiori dei compagni. E' tutto l'insieme che è andato alla deriva, scombussolato dalla tattica di Rocco, che lancia quattro attaccanti spostandoli continuamente di zona. I bianchi hanno grandi riserve di fiato e le loro galoppate portano davvero scompiglio in una retroguardia non perfettamente registrata. Per fortuna del Torino, Grosso non ha perso la testa ed ha sostenuto quasi da solo il peso dell'incontro. Vi è da aggiungere, infine, che oltre alla diversa compattezza e velocità di gioco ha influito in favore del Padova il fattore peso. I bianchi sono tutti robusti e decisi. Blason il loro energico difensore volante ed il quadrato Azzini potrebbero essere presi come simboli. Pur senza essere scorretti non fanno certo complimenti nelle entrate. Il catenaccio del Padova non significa tuttavia rinuncia alle possibilità offensive e ieri lo si è visto molto presto. Il Torino ha avuto due spunti iniziali - tiri a lato di Tacchi e Ricagni - poi al 13' ha Corso un grosso rischio. Su tentativo da distante di Pison un granata respingeva di testa. Rosa era pronto a raccogliere e scartava Brancaleone. Il terzino, cadendo, non aveva altra risorsa che un bell'abbraccio all'avversarlo. L'arbitro Coppa l'ha considerato una espresisone natalizia ed ha lasciato correre. Breve fase di equilibrio con Pin che si lascia sfuggire il pallone mentre para su Armano, e rimedia poi respingendo di piede, quindi il Padova riprende ad attaccare ed il pubblico, indispettito, fischia. Il Torino va alla deriva, ma è battuto su azione da fermo. Grosso tagliato fuori da un insidioso allungo di Rosa a Boscolo, deve fermare con la mano. Su punizione calciata dallo atesso Boscolo Golin, al volo, gira la palla nell'angolo alto a sinistra di Rigamonti. Quando riprende il gioco, Tacchi si impadronisce del pallone a metà campo, attraversa da sinistra a destra tutto il rettangolo di gara, evita gli avversari come il giocattolo radio-comandato di moda in questi giorni fa con i mobili di casa, cade, si rialza, corre sempre col pallone incollato alle scarpe. Quando si trova a ventisei o ventisette metri dalla porta, bum, una grande sventola. Pin che ha il sole negli occhi si muove tardi. Al suo posto ferma il bolide la traversa. L'azione va a finire nell'area opposta e Golin solo davanti a Rigamonti tira diritto sul difensore. Tutto questo, rete del Padova, palo di Tacchi e sbaglio di Golin è avvenuto negli ultimi tre minuti del primo tempo. Un finale elettrizzante. La ripresa, in compenso, è stata scialba. Arce, al 22' raggiunto da un passaggio a parabola di Bodi ha calciato altissimo, senza accorgersi di avere a fianco Ricagni pronto ad effettuare il tentativo in condizioni migliori. Grosso è passato invano tra gli avanti cedendo il suo posto a Bodi; almeno tre volte Boscolo si è trovato a tu per tu con Rigamonti e gli ha spedito il pallone tra le braccia. Al 42' infine, Golin (che era stanchissimo causa il poco allenamento) si vedeva spiovere davanti un traversone di Chiumento. Al volo scaraventava la sfera alle spalle di Rigamonti. Il contropiede aveva battuto definitivamente un disordinato Torino. A gara finita molti spettatori sono rimasti a rumoreggiare nello spazio dietro alle tribune. I giocatori del Padova sono usciti tra gli applausi. Dei granata hanno ricevuto un evviva soltanto Jeppson e Bacci, i quali avevano avuto la fortuna di non giocare, e Grosso che ha avuto l'abilità di giocare benissimo. Per tutti gli altri - allenatore compreso - fischi più o meno abbondanti. Intorno a Ricagni che usciva in macchina con Tacchi si è avuto perfino un assembramento minaccioso, anche se i due non sono certo stati tra i peggiori della compagine. Nulla di grave, comunque. Solo la espressione di un diffuso malcontento. Il non gioco del Torino ha deluso. Ora si parla di provvedimenti. Al termine del permesso natalizio che scadrà mercoledì vi sarà un ritiro collegiale del calciatori. E' pure annunciata una riunione piuttosto importante di dirigenti. Novità in vista?