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Filadelfia
16/06/1957
h.16.00
TORINO - UDINESE 3-1 (0-1)
Torino
: Pendibene, Grava, Brancaleoni, Fogli, Bodi, Pellis, Armano, Orlando, Ricagni, Tacchi, Bertoloni. All.: Marjanovic.
Udinese: Cudicini, Menegotti, Valenti, Sassi, Gon, Magli, Frignani, Pantaleoni, Secchi, Perissinotto, Fontanesi. All.: Bigogno.
Arbitro: Bartolomei di Milano.
Reti: Secchi 25' (U), Armano 72' rig. (T), Ricagni 78' (T), Tacchi 83' (T).
Spettatori: 7.000 circa.
Note: Sebbene rientrata la minaccia di temporale poco prima del fischio d'inizio, il grosso pubblico diserta questo incontro conclusivo di campionato; cielo comunque coperto, terreno soffice e leggermente umido. Prima del fischio d'inizio una delegazione di tifosi ha premiato tutti i calciatori del Torino, per l'ottimo comportamento tenuto nella seconda parte del campionato, già che la squadra granata, dopo 20 turni, giaceva malinconicamente sul fondo della classifica. Il tecnico Marjanovic, applauditissimo, è stato omaggiato, per lo stesso motivo, di un vistoso mazzo di fiori. Esordio in maglia granata per Pendibene e Orlando, calci d'angolo 14-7 per il Torino. L'Udinese scende in campo privo di tre titolari: Lindskog, ripartito anzitempo per le vacanze estive nel suo paese, Piqué, impegnato con il servizio militare e Di Giovanni, ancora sofferente per uno stiramento.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 giugno 1957]
Il Torino si è congedato in bellezza dal suo pubblico. Ricagni, Fogli, Bodi, Tacchi, Bertoloni ed i due esordienti Pendibene e Orlando hanno guidato la squadra ad un difficile successo sull'Udinese, che non bisogna dimenticarlo è pur sempre la quarta squadra del campionato. Pareva che le cose si mettessero male per i granata. Secchi, su centro di Fontanesi, aveva accompagnato la palla dentro la rete al venticinquesimo minuto di gioco e per tutta risposta il Torino aveva continuato a collezionare calci d'angolo in favore. Menegotti, messo a guardia di Bertoloni pareva un mastino, le scorribande di Tacchi, improvvisata mezz'ala, mettevano lo scompiglio tra i difensori avversari ma trovavano sempre un piede o una gamba che al momento buono impedivano la realizzazione. Il giovane Gog se la cavava con franchezza al centro della mediana friulana e Magli giocava come cinque anni fa, facendosi ammirare per I suoi interventi di misura, in cui la frazione di secondo era calcolata con intuito ed esattezza degni di un fiorettista. All'attacco Secchi, Fontanesi ed a tratti Frignani (il quale aveva però strane pause) tenevano sotto pressione la retroguardia avversaria. Molte azioni del Torino, comunque, ma la minaccia della sconfitta rimaneva sempre sospesa sul capo del granata. Per buona sorte l'arbitro concesse un rigore, al 28' della ripresa, un rigore che gli stessi giocatori granata hanno poi riconosciuto discutibile. La vicenda è andata cosi: Armano allungò a Ricagni e l'italo argentino si incuneò tra due avversari, calciando subito con violenza. Mentre la palla terminava fuori bersaglio, Ricagni ruzzolava a terra. Accanto a lui c'erano Gog, il quale era pure intervenuto a toccare il pallone e Valenti. Il fischietto del direttore di gara sperse ai sostenitori granata una magnifica speranza che Armano tradusse in realtà. Dagli undici metri l'ala ingannò l'ingenuo Cudicini con una finta e mise tranquillamente in rete. Per fortuna dell'arbitro, se così si può dire, il Torino ebbe poi a subire altri due falli da rigore, sempre su Ricagni, ma il direttore si guardò bene dal sanzionarli. Si è giunti cosi al paradosso che tre errori dell'arbitro non hanno turbato la regolarità della partita, tanto più che l'attacco granata ha provveduto per suo conto a segnare ancora. Al 32' su uno dei tanti calci d'angolo Ricagni zigzagava tra gli avversari e concludeva la sua splendida discesa con un tocco preciso. Al 38' lo stesso Ricagni, su punizione dal limite, fingeva di calciare ma lasciava lì il pallone. La finta alla ''Harlem Globetrotter''era completata con abilita da Tacchi. Il pallone saettò a mezz'aria. Lo si vide nettamente soltanto quando si fermò contro la rete. La vittoria corona una stagione in cui i giocatori granata in mezzo a mille difficoltà si sono splendidamente comportati. Il giro di campo al quale i tifosi festanti hanno obbligato Grava, Ricagni, Bodi e tutti gli altri accomuna nell'elogio sia gli undici attori della partita di commiato sia Arce, Cuscela, Rimbaldo, Grosso, Ganzer, Jeppson, Bacci e Rigamonti che pure hanno contribuito alla buona stagione dei Torino. Nel citarli vogliamo ricordarne ora in modo particolare due: Bacci, sfortunato eppure smanioso di ritrovare la forma che gli permettesse di mettere in evidenza il suo valore e Arce.Il giocatore istintivo, cui abbiamo talvolta rimproverato un eccesso d'irruenza ma al quale tutti riconoscono una classe sicura. Ora il Torino si prepara al torneo notturno di Como prima del rompete le righe. Marjanovic, l'allenatore che l'ha guidato in questi ultimi tempi tornerà forse alla Lazio a meno che i dirigenti granata convincano la società romana a rinunciare alla clausola del contratto che la favorisce, il che appare perlomeno improbabile. Baldi, secondo i si dice, riprenderà in tal caso la guida della squadra alla quale è sempre legato da contratto. Prima però l'assemblea di mercoledì dovrà dare al Torino una direzione, un commissario straordinario o una reggenza. Ieri alcuni soci hanno tenuto una riunione per un giro d'orizzonte. Lora Totino ci ha dichiarato che difficilmente accetterà incarichi perché troppo assorbito dai suoi impegni, tuttavia non è da escludersi che possa assumere posizioni di primo piano nella vita del Club. Rubatto e Colonna, i quali hanno guidato la squadra in un momento arduo, nel rassegnare il loro mandato all'assemblea dovranno essere salutati con gratitudine per quanto hanno fatto, siano poi rieletti o no. In queste ore delicate per l'avvenire della società la vittoria di commiato, i bandieroni agitati dai sostenitori entusiasti, l'invasione festosa a fine gara, siano di buon augurio per il Torino e per lo sport torinese.