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Filadelfia
19/01/1958
h.14.30
TORINO - SAMPDORIA 4-3 (1-2)
Torino
: Rigamonti G, Grava, Bertoloni, Bearzot, Ganzer, Fogli, Arce, Armano, Bonifaci, Ricagni, Tacchi. All.: Marjanovic.
Sampdoria: Bardelli, Farina, Sarti, Martini, Bernasconi, Vicini, Conti, Ocwirck, Firmani, Recagno, Tortul. All.: Dodgin.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Ricagni 15', 77' (T), Ocwirk 35' (S), Firmani 42' (S), Armano 54' (T), Arce 84' (T), Tortul 90' rig. (S).
Spettatori: 10.000 circa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 gennaio 1958]
Tutto può accadere durante un incontro di calcio (e ieri è accaduto in Torino-Samp). Chi gioca bene perde, chi domina, tanto da arrivare a colpire tre pali, finisce per dover dire "molte grazie" all'arbitro distratto che gli ha regalato un goal. Stavolta c'è anche la comica finale, come il penalty a tempo scaduto, in dono alla Samp. Esso ha ricordato il "fuori programma" di Ridolini ai tempi del film muto. Con un'unica differenza. Ne hanno riso soltanto i sostenitori granata, ormai sicuri del successo della loro squadra. Ai sampdoriani lo strano rigore omaggio, a titolo di consolazione, ha fatto apparire più amara la beffa. Chi è sconfitto non ricorda i pericoli corsi, dimentica errori di impostazione o distrazioni in area avversaria: pensa soltanto allo sbaglio che lo ha danneggiato. Ieri lo svarione c'è stato. La Samp si è sentita "punita di aver fatto del bel gioco", queste le parole di uno dei suoi tecnici. La cronaca riporta la situazione nei giusti termini e dimostra che, se i Mauri sono stati davvero sfortunati, il Torino ha conquistato di buon diritto il suo successo. Al decimo minuto questo Torino era già in vantaggio. Arce, letteralmente scatenato fin che le forze sono state pari alla sua volontà, ha passato a Fogli e questi si è affrettato a lanciare in profondità Ricagni. Col classico "tocco argentino" il Petisso ha deposto dolcemente, ma con precisione, il pallone in rete. Se il Torino fosse riuscito a trasformare in altri goals la superiorità seguita al punto di Ricagni, l'incontro sarebbe praticamente terminato qui invce Tacchi ha tirato alto, Bardelli è riuscito a respingere di piede una puntata di Bonifaci e soprattutto la Samp non si è scoraggiata. Al 34', Ocwirk, con tocco all'austriaca (identica precisione di Ricagni, ma maggior potenza) realizzava il pareggio. La segatura aveva aiutato il capitano della Samp, facendo rimbalzare in alto la palla, proprio mentre Rigamonti stava abbassandosi per raccoglierla. I blucerchiati, maestri nel gioco d'attacco, insistevano, ed al 42' ottenevano un "goal a sorpresa". Sorpresa per il semplice fatto che ne era autore lo "zoppo" Firmani. Da una ventina di minuti, almeno, l'italo-sudafricano si era trasferito all'ala, in seguito al riacutizzarsi di un vecchio stiramento muscolare. Nessuno gli badava più. Era inefficace ormai.. Invece l'astuto oriundo, ricevendo un traversone da Conti, si è appoggiato sulla gamba malata ma con quella sana ha lascia to partire un tiro-saetta. Due a uno, brutta faccenda per granata. Nella ripresa la situazione parve complicarsi ancora. Ganzer non teneva troppo e Bertoloni tardava a sentire gli effetti di un'iniezione calmante praticatagli alla caviglia non del tutto guarita. Il terzino sinistro, con Grava e con il sempre valido Cuscela aveva ricevuto pubblicamente una medaglia d'oro per aver superato le 100 partite in maglia rossa. Motivo di più per cercar di far buona figura, Di fatto, passato il dolore, Bertoloni è risultato uno dei più attivi. Comunque nei pri mi cinque o sei minuti il To rino diede l'impressione di "ballare", anche se la Samp non seppe approfittarne. Si arrivò cosi al 9' e Armano, su una rapida aziono Bonifaci-Arce trovò lo spiraglio per infilare la rote del pareggio. Da questo punto in poi la squadra di Marianovic prese a funzionare meglio, tanto più che Bonifaci, dimenticando il numero 8 ricamato sulla sua maglia, si mise a fare l'uomo di centrocampo, dando respiro alla difesa e appoggiando bene l'attacco e Fogli, anche se recentemente guarito da influenza, continuò a crescere in rendimento. Poiché la Sampdoria continuava a tenere uno schieramento aperto e le squadre erano sul pareggio, tutti potevano godersi lo spettacolo di una "vera" partita. Chi giocava bene, chi male, chi correva, chi prendeva fiato, chi eccedeva dall'altra. Arce era preceduto di poco da Bardelli, Firmani il "finto zoppo" si vedeva parare di piede dal bravo Rigamonti una girata su centro di Farina. Gara vivace, insomma e pubblico contento. Chi eseguiva azioni d'eccezione, chi si faceva notare per l'impegno, ma soprattutto ognuno si trovava al suo posto, le aree non pullulavano di difensori spigolosi e il football rispondeva allo scopo per cui gli sportivi lo amano, quello di divertire. Le occasioni spuntavano davanti a una porta e davanti all'altra. Al 31' Ricagni colpiva un palo. Peccato, il suo tiro era apparso un capolavoro. Al 32' nube all'orizzonte. Su allungo di Fogli, Arce serviva Ricagni e Armano, liberissimi entrambi, in quanto oltre ai terzini. Ricagni segnava da pochi passi ed i sampdoriani si sfiatavano a protestare. Lo Bello - irremovibile - convalidava. In seguito, il diretore di gara, colpito fortuitamente dalla ginocchiata di un calciatore rimasto sconosciuto, avesse dovuto ricorrere alle cure del massaggiatore Colla durante l'intervallo, non ha nulla a che vedere con la decisione. Lobello era apparso in piena efficienza. Non ha visto bene, ecco tutto. Sul 3-2 Armano colpiva il palo, poi (38° minuto) Arce scattava in tempo giusto, ingannando i sampdoriani ohe si fermavano, invocando ancora il fuori gioco. Questa volta si sbagliavano: l'irregolarità non c'era. Arce, partito "giusto" avanzava e scartava perfino il portiere prima di segnare. Sarti per il disappunto scagliava lontano il pallone messo al centro del campo, Lontano, e non addosso al l'arbitro come accadde a David del Lanerossi in un'occasione analoga, proprio a Torino. Ieri non vi furono conseguenze, tolta l'espulsione del ragazzo. Sarti è uscito piangendo. Ha ventun anni e neppure un ammonimento o altra sanzione al passivo. Signor Lo Bello, e giudici della Lega, si può tener conto di queste lacrime rare e sopra tutto sincere e non procurare altri guai al giovane difensore sampdorianot Erano gli stessi giocatori granata a chiederlo a fine partita. Nei minuti di recupero Ganzer urtava Conti e questi si sedeva forse più per la stanchenzza che per essere sbilanciato. Rigore "umoristico" come si è detto. Tortul calciava sul serio e realizzava. Quattro a tre e, ripetiamo, vittoria meritata del Torino.