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Sada
04/10/1959
h.15.30
SIMMENTHAL MONZA - TORINO 1-1 (1-0)
Simmenthal Monza
: Breviglieri, Copreni, Grassi, Dalio, Adorni, Frascoli, Mattavelli, Fraschini, Carminati II, Gagliardi, Maestri.
Torino: Soldan, Scesa, Cancian, Bearzot, Landoni, Bonifaci, Crippa, Mazzero, Virgili, Moschino, Ferrini. All.: Senkey.
Arbitro: Angelini di Firenze.
Reti: Carminati 19' (M), Virgili 83' (T).
Spettatori: 12.000 circa.
Note: Splendida giornata di sole, calci d'angolo 6-5 per il Monza. Presenti sugli spalti oltre 3.000 sostenitori di fede granata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 ottobre 1959]
A sei minuti dalla fine il Torino è riuscito a strappare il gol del pareggio. Non si creda ad un risultato fortunoso. La squadra granata aveva attaccato per tutta la ripresa contro un avversario il quale spremuto dal grande primo tempo disputato con slancio e con un gioco che non sfigurerebbe nemmeno nella massima divisione, aveva diminuito sensibilmente il suo impeto accontentandosi di effettuare alcune fughe in contropiede, una sola delle quali aveva minacciato di seppellire anche le ultime speranze del Torino. La partita ha dunque avuto i suoi perni essenziali nel gol del Monza, nella grande occasione mancata, sull'uno a zero, dai locali e nel pareggio finale del Torino. Il primo tempo è stato vivace, ricco di emozioni, molto combattuto. La squadra granata arginò i primi attacchi degli avversari, poi, dopo qualche minuto, cercò di organizzarsi tatticamente per attaccare a sua volta. Non era facile. Il Monza non è solamente, come tutte quelle del girone dei cadetti, una squadra di ritmo, ma sa impostare un gioco che realizza la vivacità, l'estro e la capacità di palleggio di alcuni uomini essenziali dell'attacco: Mattarelli, Fraschini, Maestri. Il primo specialmente, sfruttando le indecisioni di Cancian (il palleggiatore pericoloso non lo si attende in zona ma lo si affronta con l'anticipo) procurava dei seri grattacapi alla difesa granata, tuttavia fino al 18° minuto, cioè fino al momento del gol, la partita non aveva ancora preso un orientamento decisivo. La difesa torinese resisteva all'attacco insistente e il gioco stava equi librandosi con azioni di mezzo campo, quando veniva per i granata l'inattesa legnata del gol. L'azione partiva da un al lungo proveniente dalla sinistra e la palla finiva sui piedi dell'estrema destra Mattavelli, giocatore fine dal palleggio astuto che arieggia quelle di Stacchini. Su Mattavelli c'era Bonifaci il quale intervenendo nel palleggio si interponeva fra l'avversario che gli stava alle spalle e la sfera che continuava la sua corsa, ormai a quattro o cinque metri da Soldan. Situazione, quindi, praticamente già risolta; ma si creava un equivoco fra Bonifaci e Soldan: il primo non passava al portiere, il secondo non usciva. Ne approfittava Mattavelli che riusciva a toccare la palla cercando di segnare, ma Soldan poteva per il momento deviarla alla sua destra lungo la linea della porta: Carminati pronto vi era sopra e la infilava nella rete. Colpo di fulmine e reazione del Torino. Più che un assalto è stato un arrembaggio. L'attacco ebbe in questo periodo, e lo si giustifica, più slancio che ordine. La manovra aveva i suoi punti di riferimento essenzialmente in tre uomini: Virgili sempre troppo a ridosso del centromediano e per giunta mal servito, Moschino uomo di idee che purtroppo trovavano scarsa collaborazione, e Crippa il più attivo e il migliore di tutti ma male appoggiato da un Mazzero che doveva poi emergere nella ripresa. Alle spalle della muta il lavoro efficace e intelligente di Bonifaci e quello meno sicuro ma pieno di sacrificio di Bearzot evidentemente non nelle sue migliori condizioni fisiche. Dall'arrembaggio nasceva una fiumana di gioco ma nessuna azione che potesse sperare di sfociare nel gol. Al 42' su una punizione tirata da Bearzot. Il portiere monzese usciva per respingere e restava bloccato nella mischia. Lo salvava l'arbitro con un fallo immaginario un attimo prima che Moschino, riprendendo la palla al limite dell'area, la mandasse con una mezza rovesciata in rete. In una mischia si può sempre vedere quello che si vuole.. Nella ripresa l'offensiva del Torino (che giocava contro sole) si scatenò. Il Monza diede l'impressione di aver speso troppo nel primo tempo. Svanì Mattavelli ma rimasero sulla trincea Fraschini, Maestri e Carminati. Dalla parte granata si staccava finalmente Mazzero; Bonifaci e Bearzot erano i dominatori del centro campo. Ad un certo momento, del Monza, si vide in posizione avanzata il solo Carminati, il resto era sulle barricate. Al 22° segnava Crippa ma il gol veniva annullato essendo il pallone stato ricuperato oltre il fondo. Proteste del granata, ma a nostro avviso a torto. Con il Torino tutto proiettato in avanti, la situazione favoriva il contropiede degli avversari. Al 32° Fraschini faceva venire la pelle d'oca ai tifosi granata con una discesa che sembrò preparare addirittura un disastro. Giunto in area egli scartava Scesa, il portiere usciva dai pali ma il tiro precedeva i suoi movimenti e la palla dopo aver colpito lo spigolo basso del montante, a porta vuota, rimbalzava in campo. In quel momento il Torino deve aver visto lo spettro della sconfitta irrimediabile. Ma non sarebbe stato giusto. I granata tornavano alla carica e al 38° maturava il pareggio. L'azione era condotta da Bonifaci, magnifico in tutta la ripresa. All'altezza dell'area, nella posizione di mezzo sinistro, egli troncava d'un tratto l'avanzata, faceva un mezzo giro su se stesso e centrava di destro. Sulla traiettoria della palla piombava Virgili e di testa metteva in rete. Risultato giusto. Il Torino va persuadendosi che non è facile ambientarsi nella Serie B, vi si gioca più di quanto non si creda. Non ha avuto il gran gioco che sarebbe stato necessario, ma ha avuto però l'animo che rimedia a tutto. Farà ancor meglio nelle prove che verranno perché è una squadra che può ancora migliorare. Il cammino è aspro, più di quanto si pensasse.