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Filadelfia |
11/10/1959 |
h.15.30 |
TORINO - BRESCIA 1-1 (0-1) Torino: Soldan, Scesa, Cancian, Pellis, Lancioni, Bonifaci, Crippa C., Mazzero, Virgili, Moschino, Ferrini. All.: Senkey. Brescia: Brotto, Fontana, Ratti, Betello, Zamboni, Martini, Crippa D., Favini, Marchetto, Turra, Vigni. Arbitro: Francescon di Padova. Reti: Crippa D. 43' (B), Virgili 46' (T). Spettatori: 20.000 circa. Cronaca [Tratto da La Stampa del 12 ottobre 1959] Per poco Dante Crippa, del Brescia, non ha dato un grosso dispiacere al suo fraterno amico, ma non parente, Carlo Crippa del Torino. L'attaccante lombardo ha segnato il primo goal dei bresciani in questo torneo. Lo ha realizzato, su contropiede, in un momento in cui il Brescia stava meritandosi il titolo di squadra più sfortunata d'Italia. La compagine di Carlino Beretta era già scesa in campo senza due punti di forza quali Borsellini e Ferrazzi. Al 14' Turra aveva messo la faccia vicino al pallone proprio mentre Cancian stava effettuando una rovesciata (taglio al labbro e vistosa incerottatura per il bresciano). Un minuto dopo anche l'improvvisato centromediano azzurro doveva trasferirsi all'ala completamente nullo. Zamboni, di solito gioco terzino sinistro ed aveva indossato la maglia numero cinque, lasciando il suo posto al giovane Ratti (seconda partita del ragazzo tra i titolari). Allungandosi per anticipare su Virgili, Zamboni si era prodotto uno stiramento muscolare. L'attacco del Brescia è rimasto così affidato all'intraprendenza di Dante Crippa e Vigni due ali tecniche e davvero pericolose, e alla resistenza di Favini, che ha tenuto su la compagine fin che la stanchezza non lo ha finto. In quanto al resto i bresciani erano tutti difensori, raggruppati intorno all'anziano ed esperto Martini. Ne è seguita una situazione facile per il Torino; troppo facile sarebbe esatto dire, tanto è vero che da questo apparente vantaggio, quasi per paradosso, sono sorti i guai granata. Si sa che ogni squadra battuta in partenza gioca senza emozionarsi. Il Brescia poteva considerarsi addirittura battutissimo, e quindi non è stato certo turbato da patemi d'animo. Per contro i granata, incoraggiati dal pubblico entusiasta e appassionato di sempre - anche ieri più di ventimila spettatori e decine e decina di stendardi - sembravano troppo ansiosi di arrivare all'azione conclusiva. La fretta, cattiva consigliera, si trasforma in affanno quando la gara non va per il verso giusto. E qualche cosa nell'undici granata non ha funzionato a dovere. Anche Il Torino lamentava un'assenza di rilievo, Bearzot (sia pure sostituito da un bravo e volenteroso Pellis) inoltre Cancian è apparso ieri fuori forma, Meschino ha alternato ottime aperture di gioco a pause nell'azione e Virgili spesso ha tentato di sfondare di prepotenza senta riuscirci. Soltanto Soldan, sicurissimo nei pochi interventi a cui è stato chiamato, Lancioni, Bonifaci. Mazzero e Carlo Crippa (specie Quando è stato riportato all'ala sinistra) hanno giocato come di consueto. Bonifaci e Crippa inoltre sono stati gli unici a tentare i tiri da lontano, solo modo possibile per superare lo sbarramento avversario. In una gara d'ordinarla amministrazione i granata avrebbero comunque finito per prevalere, non fosse altro che per il maggior numero d'attacchi, ma a dare una svolta imprevista all'incontro sono venuti gli infortuni del Brescia, accompagnati dalle strane decisioni dell'arbitro. Le disavventure di Zamboni e Turra sono state del tutto fortuite come si è detto; però hanno suscitato uno spunto di reazione nella coraggiosa squadra azzurra. In quanto all'arbitro egli ha distribuito con olimpica neutralità i suoi errori all'insegna del lasciar correre, lasciar andare. Nei primi due minuti di gioco Virgili, in una area, e Dante Crippa, nell'altra, sono volati a terra spinti da qualcosa di molto più rude sospiri dei difensori avversari. L'arbitro non è intervenuto né in quelle né in successive occasioni del genere ed i giocatori hanno fatto presto a capire la portata della benevolenza arbitrale. Dato che in fatto di spintoni hanno miglior gioco i difensori che gli avanti e dato che il Torino era quasi sempre all'attacco, è evidente che la squadra granata ha risentito maggiormente dell'indulgenza o bontà d'animo che sia del signor Francescon. Rudezze a parte la cronaca non registra molti episodi di risalto. Al 24' una bella azione Bonifaci-Mazzero era proseguita da Virgili spostato all'ala. Brotto parava con prontezza. Due salvataggi dell'ex vercellese Fontana su Virgili o Ferrini al 31' e 38'. Il terzino, dall'inconfondibile testa rossa, è apparso sempre scattante e pronto nei recuperi. Al 44' la doccia fredda del goal brasciano. Il rimando di un difensore vola attraverso tutto il campo, Marchetto raccoglie, la palla e lancia Favini in un corridoio libero. Il mezzo destro, mentre su di lui convergono alla disperata le maglie granata, scorge tutto solo Crippa e lo serve di precisione. Stop, occhiata laterale e tiro colpo sicuro: il tutto è eseguito con tranquillità dall'attaccante bresciano. Nella ripresa il Crippa granata viene spostato a sinistra con Ferrini all'ala destra. Il cambiamento dà i suoi frutti, grazie all'involontaria collaborazione di Fontana (che commette uno dei suoi pochi errori della giornata). La palla sfuggita al ''n. 2 azzurro'' finisce a Crippa, il quale centra fortissimo. Brotto respinge come può, Virgili salta alto di testa e mette a segno. Uno a uno. Siamo al 3° minuto della ripresa e il Torino vuole vincere a tutti i costi. Immaginate quello che i tennisti chiamano - ed effettivamente è - l'allenamento contro il muro. Tutte le maglie azzurre sono risucchiate indietro, i granata, mandano continuamente la palla a urtare contro lo sbarramento azzurro. Batti e ribatti il muro non cede. In un'occasione Brotto si salva con una perfetta uscita sui piedi di Mazzero. Al 23' lo stesso portiere vede, con soddisfazione una fortissima pallonata di Crippa sbattere sotto la traversa e rimbalzare lontano. Moschino e Ratti si urtano, testa contro testa, così come sette giorni prima avevano fatto Charles e Picchi, ma rimangono in campo. Null'altro di notevole. Il Torino ha perso una buona occasione per cogliere una vittoria. Ha lottato con ammirevole tenacia, ma il cammino della serie B è difficile. I granata se ne sono accorti anche sul loro campo. |
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