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Filadelfia
25/10/1959
h.15.00
TORINO - VENEZIA 1-0 (0-0)
Torino
: Soldan, Scesa, Grava, Bearzot, Lancioni, Bonifaci, Ferrini, Mazzero, Virgili, Pellis, Crippa C.
Venezia: Bubacco, Tresoldi, Ardizzon, Tesconai, Carantini, Molinari, Rossi G., Casarotto, Calegari, Cavazzuti, Pochissimo.
Arbitro: Mori di Cremona.
Reti: Virgili 66'.
Spettatori: 25.000 circa.
Note: Stadio Filadelfia gremito di pubblico e passione, cielo coperto, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo 3-2 per il Venezia, ammoniti Bonifaci e Rossi per gioco falloso.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 ottobre 1959]
L'infortunio toccato ai terzino Scesa dopo mezz'ora di gara, anziché demoralizzare il Torino, lo ha trasformato. Mentre ti difensore, bloccato da un grave strappo muscolare, veniva trasportato a braccia negli spogliatoi, i suoi compagni si scatenavano, come se dalle gradinate, attraverso l'incitamento appassionato del pubblico, fosse piovuta sui calciatori una carica d'energia. Virgili dimenticava raffreddore e foruncolo, Pellis dimenticava, a sua volta, ..gli ingiusti fischi cui era stato fatto segno (il toscano non è simpatico, non si sa perché, eppure ha slancio, buona volontà e ieri, oltre a tutto, ha tenuto sempre il suo posto, nonostante la sospetta frattura di un osso della mano verificatasi all'inizio della ripresa). Grava, incerto all'inizio, si è adeguato meglio al clima del campionato, dopo sei mesi di assenza, Bonifaci è diventato ancora più autoritario, tutti insomma hanno incominciato a rendere di più, in primo luogo Ferrini, la rivelazione della giornata. L'attaccante granata lo scorso anno era il beniamino degli sportivi di Varese, essendo in prestito in quella squadra di serie C. Nell'attuale stagione Ferrini sta bruciando le tappe. Ondeggia come l'ago di una bussola ora a destra, ora all'estrema sinistra, oppure a mezz'ala, a seconda delle necessità di schieramento. Dovunque lo mettano egli riesce tuttavia a distinguersi per il tocco elegante del pallone, uno stile alla Fogli cui unisce una maggior tempra di lottatore. Ieri, quando per forza di cose è stato costretto a diventare anche mediano. Ferrini ha trovato forse il suo ruolo più adatto. Con Bonifaci ha costituito una linea avanzata di sbarramento. Più indietro, Bearzot, improvvisatosi terzino destro, o meglio tornato tale poiché nell'Inter ai primi tempi della sua carriera aveva già indossato la maglia n. 2, Lanciotti e Grava si difendevano con audacia. Soldon, poi, ha parato con una tranquillità da portiere inglese tutte le volte in cui è stato costretto ad intervenire. Soldan non fa teatro, evita di sbracciarsi in tuffi spettacolari se proprio non è indispensabile, però è sempre piazzato nel punto migliore dove sia possibile effettuare in semplicità gli interventi più difficili. Ricordiamo subito, mentre si parla di lui, le sue uscite su Calegari, al sesto minuto, la bloccata nella ripresa, su girata improvvisa di Rossi e, poco dopo, la parata fatta proprio con la punta delle dita su un tiro fortissimo di Casarotto. Potevano essere tre reti. L'impassibile Soldan ha fermato tutto ed il Torino ha vinto così grazie ad un goal di Virgili (e forse avrebbe potuto realizzare ancora nel finale se l'arbitro avesse punito uno sgambetto fatto a Pellis). Il successo granata sul Venezia è soprattutto una magnifica prova di volontà. Riporta il Torino in alto, nella classifica, ma non deve far dimenticare alcuni problemi dell'attacco, anzi il solito problema. In prima linea, dal 27 settembre scorso, giorno del 5 a 0 sul Cagliari, soltanto più Virgili segna. C'è bisogno di altro commento? In quanto al Venezia probabilmente hanno ragione Senkey, allenatore del granata, e Costanzo, trainer dei neroverdi, i quali sono stati concordi nell'osservare come la squadra veneta sia apparsa in giornata poco favorevole. La famosa mediana Tesconi-Carantini-Molinari, nota come una delle migliori di B, ha avuto uno scattante Carantini (il ventitreenne mediocentro pare sia sotto speciale osservazione dell'Inter) ma i suoi laterali si sono raramente distinti per la precisione del passaggi. I veneti, secondo l'abitudine di quasi tutte le squadre di scena contro i granata in via Filadelfia, si sono schierati con il difensore libero, Carantini per l'occasione, mettendo su Virgili il laterale Tesconi. Al 6' Soldan fermava gettandosi sui piedi di Calegari un'azione insidiosa, all'11' Mazzero tirava a lato di poco. Seguiva und vivace botta e risposta nelle opposte aree. Grava manca un pallone, Casarotto fugge e centra. Calegari di testa spedisce tra le braccia di Soldan. Immediatamente dopo buca Carantini, Virgili viene a trovarsi tutto solo e anche lui sbaglia calciando addosso al portiere. Per chi crede alla sfortuna era il 17'. Scesa al 35', entrando su Pochissimo, si produceva uno strappo al capo breve del bicipite femorale destro - così si dice in termini medici - in parole povere uno strappo muscolare alla coscia. E' stato visitato dal prof. Re e più tardi ha avuto una fasciatura rigida. Ne avrà per quindici giorni (e sarà una grave assenza per il Torino, trattandosi del miglior terzino disponibile). La sfortuna, come si è detto, ha scosso i granata che hanno reagito con imprevedibile slancio. Virgili segnava già al 42' del primo tempo, ma un precedente fischio dell'arbitro annullava il goal. Non si sa bene se Mori abbia notato un fuori gioco (che non c'era) o un fallo (pure sfuggito ai più) dello stesso Virgili. L'occasione buona comunque è venuta al 21' della ripresa. Pellis, che ha svolto un faticoso lavoro a centrocampo, lanciava sulla sinistra Mazzero. Il centro di questo era raccolto da Virgili che, pressato da due difensori, metteva in rete da pochi passi. A pochi minuti dalla fine Pellis, in contropiede, si trovava ancora sul punto di segnare, ma un neroverde lo sbilanciava e il granata per il dispetto si metteva a pestare i piedi come un bimbo capriccioso (ma aveva ragione). L'arbitro sorvolava sull'episodio, comunque, a scanso di guai, dimenticava i minuti persi nelle ripetute ammonizioni e fischiava con una decina di secondi di anticipo la fine. Non lasciava al Venezia neppure il tempo di portare a termine un calcio di punizione concesso per un intervento di Ferrini su Calegari. Un pareggio in extremis, dopo la faccenda del penalty non concesso, sarebbe stato ingiusto per il Torino. L'arbitro non ha voluto correre rischi.