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Appiani
04/11/1959
h.14.30
PADOVA - TORINO 1-0 (0-0) - 0-2 A tavolino d.g.s.
Padova
: Pin, Cervato, Scagnellato, Gasperi, Zannier, Mari, Perani, Rosa, Barbolini (al 46' Brighenti), Celio, Zerlin. All.: Rocco.
Torino: Soldan, Farina, Cancian, Bearzot, Lancioni, Bonifaci, Angeli, Mazzero, Virgili, Beverina, Santelli. All.: Senkey.
Arbitro: Righi di Milano.
Reti: Brighenti 73'.
Spettatori: 4.000 circa.
Note: Giornata primaverile, campo di gioco in perfette condizioni, calci d'angolo 3-3. La partita, terminata 1-0 sul campo, sarà successivamente tramutata in 0-2 a tavolino dal Giudice Sportivo, a causa della sostituzione, irregolare ai termini di regolamento, del giocatore padovano Brighenti; secondo il regolamento vigente, nel 2° turno di Coppa Italia, sono vietate le sostituzioni. Gi&atgrave; poco dopo il fischio finale i dirigenti granata formulavano verbalmente il ricorso all'arbitro Righi, il quale, prontamente, lo accolse.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 novembre 1959]
Battuto dal Padova per 1-0, il Torino sarà tuttavia ugualmente qualificato per il turno successivo della Coppa Italia, in seguito ad una disattenzione dei dirigenti della squadra locale i quali, ignorando o non ricordandosi di quanto prescrive il regolamento della Coppa che non ammette al terzo turno alcun cambiamento nelle formazioni in campo, hanno schierato nella ripresa, al posto di centravanti, Brighenti che era stato tenuto a riposo nel primo tempo. Questa norma del regolamento era ignorata pressoché da tutti, ma non dalla segreteria del Torino la quale, appena due giorni prima della partita, aveva informato i tecnici granata che la squadra non avrebbe dovuto subire ritocchi per nessun motivo, ad eccezione del portiere. Diciamo pressoché da tutti, perché la ignoravano gli stessi giocatori granata i quali si sono battuti con grande impegno sino alla fine per cercare di pareggiare il goal segnato da Brighenti al 29' del secondo tempo, e pare che la ignorasse anche l'arbitro che cadde dalle nuvole quando gli accompagnatori granata gli fecero presente l'infrazione commessa dal Padova e le conseguenze che ne derivavano. Gli stessi dirigenti padovani ammettevano di essere incorsi in un inspiegabile errore e ne riversavano la colpa sul segretario il quale, interpellato da Rocco prima che la squadra entrasse in campo nel secondo tempo, aveva assicurato che la sostituzione era regolare. L'annuncio dato durante l'intervallo fra i due tempi, che avrebbe giocato Brighenti, aveva suscitato un clamore di soddisfazione nella folla. Forse se non fosse intervenuto a dare una mano il reduce da Praga, il Padova non sarebbe riuscito a spuntarla, tanto caotico era apparso il suo gioco offensivo, dotato bensì di mordente ma troppo sommario e inconsistente nella manovra. E questa è stata per tutti una sorpresa perché le previsioni erano di un facile successo dei locali, per quanto il loro comportamento nel campionato non giustificasse un giudizio così ottimistico. Il Torino si è presentato mancante di quattro uomini e cioè Grava, Moschino, Crippa e Ferrini, tenuti in serbo per la partita di domenica prossima. Dato come spacciato, si è buttato con animo nella lotta Nel primo tempo i granata avevano il sole alle spaile. Gioco assai vivace per circa una mezz'ora con leggera prevalenza del Padova, senza però mai impegnare a fondo Soldan. Al 25' la prima grande occasione del Torino su azione di calcio d'angolo. Batteva Santelli sulla sinistra, Beverina toccava di testa deviando la palla verso l'angolo alto della porta, alla sinistra di Pin spostato dalla parte opposta, pareva goal già fatto ma, sulla linea bianca, Scagnellato spiccava il salto e riusciva appena a sfiorare la palla deviandola in corner. Cinque minuti dopo, su un calcio di punizione padovano battuto da una ventina di metri, Barbolini si portava rapido stilla traiettoria della palla deviandola di testa verso la rete da poco più di tre passi Soldan, già virtualmente battuto, ha compiuto una vera prodezza riuscendo con un guizzo ad intercettare il pericoloso pallone, mandandolo oltre la linea di fondo. Queste sono state le fasi più importanti del primo tempo, chiusosi in parità, ma il comportamento della squadra granata avrebbe già meritato un risultato migliore. Nella ripresa entrava Brighenti al comando dell'attacco padovano e Barbolini passava all'ala sinistra in sostituzione di Zerlin. Al 18' i granata perdevano la seconda occasione di segnare. Beverina riceveva un passaggio di Virgili al limite dell'area ed era in quel momento completamente smarcato. Mentre il granata avanzava, usciva il portiere per salvare alla disperata. Beverina denunciò in questa occasione la sua giovane età, restando come paralizzato dall'emozione. Egli toccò debolmente la palla che passava sul fianco destro del portiere, ma il tiro era così fiacco che Pin, benché già lanciato in tuffo, ebbe il tempo di rigirarsi e di afferrare la palla che si avviava verso la rete. Dopo un'ora e un quarto di gioco il Padova riusciva a segnala il suo goal. Calcio di punizione battuto da Perani all'angolo alto dell'area, sulla destra. Bearzot spiccava il salto ma, ingannato da un balzo di Lancioni, sfiorava appena con la fronte la palla che gli ricadeva alle spalle, dove la raggiungeva Brighenti che di testa la schiacciava in rete. Soldan era stato a sua volta ingannato dall'azione di Bearzot e si lasciava sorprendere dal tiro di Brighenti. Il Torino non rinunciò ad attaccare ma intensificò anzi il suo impeto. Al 39' le teste di Farina e di Barbolini si incontravano violentemente e i due giocatori erano portati fuori del campo. Farina rientrava poco dopo con la testa fasciata mentre il padovano raggiungeva senz'altro gli spogliatoi. Del Torino, i migliori sono stati Soldan, Farina, Bearzot, Bonifaci, Lancioni e Mazzero, ma, come abbiamo detto sopra, tutta la squadra merita il più ampio elogio, non solo per la volontà dimostrata ma anche per ii suo comportamento tattico, efficace a metà campo e in difesa. Le difficoltà maggiori si riscontrano sempre all'attacco, ma qui il lavoro di assestamento è più difficile ed i progressi sono forzatamente più lenti.