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Filadelfia
25/09/1960
h.15.00
TORINO - SAMPDORIA 0-1 (0-1)
Torino
: Soldan, Scesa, Gerbaudo, Berarzot, Lancioni, Balleri, Cella, Mazzero, Locatelli, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Sampdoria: Sattolo, Vincenzi, Marocchi, Bergamaschi, Bernasconi, Vicini, Mora, Recagno, Brighenti S., Sköglund, Cucchiaroni. All.: Monzeglio.
Arbitro: Letta di Udine.
Reti: Mora 18'.
Spettatori: 25.000 circa.
Note: Espulso Cucchiaroni al 67' dopo essere stato sorpreso dall'arbitro mentre tentava di dare un calcio a Scesa, quando l'azione era giá finita. Ammoniti Mora per proteste, Sköglund e Bearzot per gioco falloso. Soldan, sceso in campo con un affaticamento inguinale, é apparso claudicante per tutta la partita, mentre Brighenti, in seguito ad un colpo al viso, é rimasto a bordo campo per circa due minuti. Splendida giornata di sole, Filadelfia gremito con grande sventolio di bandiere granata. Prima dell'inizio sono stati lanciati grappoli di palloncini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 settembre 1960]
Tutto era pronto per salutare il trionfale ritorno della squadra granata nel massimo campionato: una folla da giornata di gala, una profusione di stendardi che si agitavano lungo la massa compatta dei popolari, palloncini granata da lanciare al cielo all'apparire dei giocatori dal sottopassaggio. Era giorno di festa per i tifosi. Si pensava che lo fose anche per la squadra. Ma alla fine, purtroppo, delusa l'attesa, spenti gli entusiasmi, un senso di tristezza su tutti i volti. La squadra aveva fallito il primo passo. Sfortuna del Torino o merito della Sampdoria? Come massa di gioco i granata non sono stati inferiori all'avversario. Specialmente nel secondo tempo essi hanno attaccato per lunghi periodi, hanno creato davanti alla porta di Sattolo situazioni tremendamente critiche, più volte il gol è stato sfiorato, ma è sempre mancato all'impeto dei granata quel di più che supera le possibilità di difesa dell'avversario e costringe il portiere a piegarsi verso la propria rete. Il Torino è stato più una massa d'assalto che un congegno di gioco. La squadra s'è battuta sino allo spasimo, ma non è riuscita a creare la manovra che avrebbe potuto aprire al suo ammirevole sforzo la via del successo. Al gioco dei granata, come semprepieno di entusiasmo, di slancio, di volontà, è mancata la rifinitura, il saper concludere, la punta finale. Non ricodiamo una sola parata di Sattolo veramente difficile. Anche le situazioni più scabrose per la Sampdoria si sono spontaneamente dissolte a pochi passi dai pali per errori nella scelta del ''tempo'', passaggi sbagliati, confusione di piazzamenti. La squadra, lo si vedeva, si batteva col cuore in gola, con quella carica di energie che tanto avvince il pubblico, preoccupata di portare avanti la palla come se qualcosa all'arrembaggio dovesse fatalmente nascere, ma senza che trasparisse un'intenzione chiara da questo gioco. Mai si è profilato al vertice della manovra convulsa un uomo destinato a raccogliere finalmente le fila di tanto lavoro. Sono parole amare per una squadra a cui tutta Torino vuole bene, ma sarebe una colpa non dirle. Quando al 13° minuto del primo tempo, Mora ha deviato di testa entro la rete il pallone calciato da Skoglund dal corner, si è avuta la sensazione - e non eravamo che all'inizio - che il Torino non safrebbe riuscito a ricuperare. La sensazione nasceva dall'impostazione stessa del gioco granata, di scarsa consistenza, disteso su tutto il fronte del campo ma con scarsi salienti, fragile nella tessitura, senza punte su cui convergere. Il gol è stato tuttavia la conseguenza di un madornale errore di Soldan, uscito a vuoto per cinque o sei metri sullo spiovente del corner di Skoglund. Non oseremmo comunque rimproverare Soldan. Egli, in condizioni fisiche tutt'asltro che perfettte, ha dovuto scendere in campo per sostituire Vieri chiamato improvvisamente per il servizio di leva in Marina. Soldan si muoveva cautamente, non riusciva nemmeno a battere il calcio di rinvio e fu fortuna che gli avanti sampdoriani, scarsamente produttivi anch'essi, non gli abbiano imposto un lavoro troppo gravoso o difficile. Comunque il goal è pesato in modo decisivo sul risultato. I granata se lo sono sempre visto davanti agli occhi come un incubo. I loro avanti, particolarmente nella ripresa, si aggiravano come sperduti nel lavirinto della difesa sampdoriana, una difesa nettamente superiore alle possibilità offensive dei granata, sempre piazzata, dura, tutti colpitori decisi. Bernasconi ha giocato nel raggio d'una decina di metri o poco più, ma era sufficiente. Non ha fallito un pallone, benchè piccolo, era il più alto di tutti nei colpi di testa. Impossibile passare. Mancava al Torino un uomo da rete potente e deciso, un centravanti di sfondamento, un giocatore dotatop di tiro. Locatelli non è un centravanti, ma se ce ne fosse uno sarebbe in grado di servirlo a dovere, Ferrini non è un attaccante, Mazzero e Cella sono giù di forma, il lavoro dell'attacco è nella misura dell'ottanta per cento opera di Crippa, e quando un giocatore è costretto a strafare raramente fa bene. Difesa e mediani hanno giocato al limite delle loro forze, con una particolare nota di merito per Balleri, errori grossi non ne hanno fatti, si sono mossi con ordine, mai lasciando vuoti nel lloro schieramento e hanno incassato un goal non su manovra ma su azione il cui principale responsabile avanza giustificazioni che devono essere ritenute valide. Un goal contro la Sampdoria lo si può sempre subire, non denuncia un crollo, può anzi aver l'aspetto di un infortunio. Ma è il ricupero, ripetiamo, che è mancato. Gli otto calci d'angolo battuti nella ripresa contro la porta sampdoriana affermano solamente la disperata volontà dei granata di spezzare una resistenza troppo forte per il loro magro gioco. Comunque la Sampdoria ha felicemente compiuto la prima tappa e si allinea tra le grandi. Ma non è ancora a posto. Non diciamo della difesa, laterali compresi, di cui abbiamo or ora fatto l'elogio, ma dell'attacco. Con Ocwirk le idee si riordineranno meglio. Il mifgilore è stato Mora. Skoglund e Cucchiaroni scorrazzano troppo, Brighenti non è in forma. Ma è una squadra che salità. C'è in essa la struttura che manca al Torino e da cui può nascere un gioco meglio impostato e realizzato. Cucchiaroni si è fatto espellere al 21' della ripresa per un fallo su Scesa. La partita è stata giocata dalle due squadre un po' coi nervi a fior di pelle. Qualcuno doveva cascarci. C'è cascato Cucchiaroni che era stato uno dei più corretti.