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Comunale |
03/09/1961 |
h.16.30 |
TORINO - L.R.VICENZA 3-3 (3-1) Torino: Panetti, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Rosato, Cella, Mattavelli, Ferrini, Baker, Law, Crippa. All.: Santos. L.R.Vicenza: Bazzoni, Bernard, Savoini, Stenti, Panzanato, De Marchi, Fusato, Menti IV, Kruiver, Puia, Kostic. All.: Lerici. Arbitro: Babini di Ravenna. Reti: Kostic 3' (V), Law 11' (T), Baker 25', 36'(T), Fusato 48' (V), Menti 62' (V). Spettatori: 23.000 circa. Note: Cielo sereno, temperatura afosa, terreno in perfette condizioni; gioco maschio e costellato da diversi scontri di gioco. Ammoniti Baker e Puia, entrambi espulsi successivamente, rispettivamente al 68', il granata Baker, e all'84' il vicentino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 settembre 1961] Una partita per gente dai nervi saldi, metà calcio e metà football americano. Il Torino ha incassato un goal a freddo, ottenuto al 3' dall'esordiente jugoslavo Kostic il quale metteva a segno il primo pallone capitatogli a portata di piede nel campionato italiano. E' poi riuscito a pareggiare e successivamente a portarsi in vantaggio per merito della coppia inglese Law-Baker, ben spalleggiata da un Crippa spumeggiante fin che ha avuto flato. A metà tempo i granata conducevano per tre a uno. Dopo un minuto dall'inizio della ripresa Panetti era però costretto a incassare un altro goal, realizzato da Fusata, e al quarto d'ora Menti partiva da metà campo, percorreva quaranta metri con la falcata di un velocista, e sorprendeva il portiere torinese con un pallonetto dalla parabola tanto precisa da sembrare guidata su un binario invisibile. L'incontro si trasformava allora in una serie di scontri. Baker veniva espulso. Fusato, dice l'inglese, aveva tentato di ficcargli due dita negli occhi con mossa da jiu-jitsu. Sorpresissimo, il giovane Baker aveva risposto con un calcione. Puja, per un'entrata fallosa su Law, veniva pure spedito a riposo anzitempo. Pareggio finale di goals, tre per parte, e pareggio di espulsi, uno a uno. Ora, al termine di uno dei più confusi e brutti incontri di campionato - speriamo, col diminuire del caldo e con il migliorare della forma degli atleti, di non dover più assi sfere a simili spettacoli - si possono dare sul Torino due, tre, venti pareri diversi. E forte o debole? Ha sbagliato o è stato sfortunatò. Può essere soddisfatto del pareggio oppure deve rimpiangere il punto in più che la vittoria sul non irresistibile Lanerossi gli avrebbe assicurato? Ammesso senza mezzi termini che l'esito dell'incontro costituisce una delusione va aggiunto che il Torino trova la sua prima scusante proprio nell'elemento presentato prima come uno dei vantaggi, la presenza dei militari. Scesa Ferrini e Crippa, fin che hanno retto allo sforzo agonistico cui non sono più abituati, si sono dimostrati utilissimi, poi sono scomparsi dalla scena. Le gambe non rispondevano più alla volontà; mancava l'allenamento. In secondo luogo la squadra ha dovuto fare a meno dell'esperienza di Lancioni (squalificato) e questo era previsto. Praticamente è rimasta pure priva di Bearzot, colpito duramente ad una caviglia e trasferito all'ala per tutta la ripresa. Si potrebbe così concludere che il Torino è piaciuto abbastanza nel primo tempo ed è scomparso nel secondo. Pure a situazione normale la compagine granata non ha convinto però del tutto nel comportamento della difesa. I terzini erano incerti tra la marcatura a uomo (stare ognuno sull'avversario predestinato ovunque questo vada) e la marcatura a zona (rimanere nel proprio settore, aspettando che l'antagonista arrivi). Così nell'azione del primo goal vicentino, il numero 7 Fusato, spostatosi da destra a sinistra è stato sì e no controllato da Scesa il quale è poi retrocesso sulla linea di porta a proteggere invano il portiere, ma sulla destra dove si era portato il numero 11 Kostic non si trovava Buzzacchera. Anche gli scambi necessari per portare un uomo in più in difesa secondo i moderni dettami della tecnica non sempre hanno funzionato automaticamente. Inoltre Ferrini, partito come mezz'ala destra, ha avuto disposizione di arretrare per controllare Puja: ma l'interno sinistro vicentino, nel finale, ha giocato avanzato, mentre l'ala biancorossa Kostic faceva invece da regista alle spalle di Kruiver. E' andato a finire che Ferrini si è trasformato in terzino e Scesa in media no, e l'ex-novarese non è adatto a questo ruolo. Rosato infine è risultato più elegante che deciso, e Panetti anche se non avrebbe potuto fare molto, non ha comunque neppure tentato di intervenire in extremis per evitare le tre marcature (nella prima specialmente non è parso in posizione buona). Il Torino, insomma, deve ancora registrare la difesa e il fatto è quasi logico, poiché due elementi base della manovra di retroguardia Ferrini, appunto, e Scesa sono appena arrivati dal reparto militare. Si vedrà tra qualche partita se i granata avranno saputo far tesoro dei tre ammonimenti rappresentati dai goals vicentini. Meglio è andato, il Torino, all'attacco, dove Law deve soltanto regolare meglio il gran dispendio di energie, Baker si è mostrato nella sua veste di realizzatore e Mattavelli, con Crippa, non è stato lontano dal rendimento dei due inglesi. Il Lanerossi non era ieri uno squadrone, ma neppure una compagine disorientata. Nell'undici di Lerici tutti i compiti sono assegnati con precisione e l'innesto dei due stranieri avviene automaticamente, dato il loro tipo di gioco. Kruiver, il centravanti che ha esordito nella nazionale olandese con Winkles, (chi non ricorda l'ex interista ed ex-granata!) Kruiver si diceva è lineare nell'ozio ne ha un discreto tocco di palla e un buon dribbling. Kostic, può muoversi bene sia all'ala che a metà campo. Tra i due stranieri i migliori però sono apparsi ieri gli italiani Menti e Fusato non solo per le reti ottenute, ma anche per il lavoro di spola. Un discreto Vicenza, dunque, che ha il solo grande difetto di ricorrere alla forza, per risolvere le situazioni in cui lo stile non basta. Certe entrate dei tre terzini nel finale ricordavano, si è detto, gli urti del football americano. Il calcio da noi è un'altra cosa, per fortuna. La partita si è svolta allo Stadio. I dirigenti granata speravano in una grande affluenza di pubblico e per questo avevano rinunciato al loro campo abituale. I venticinquemila spettatori di ieri sarebbero però stati comodi anche in via Filadelfia. Dopo le strette di mano tra i capitani e i "forza Toro!" prevedibili si attacca e i granata aprono le maglie della difesa; Fusato traversa a Kostic e questi con un tiro secco batte Panetti. Il Vicenza, con Stenti difensore libero, accentua ancora la rigidità del gioco prudenziale, spostando De Marchi affinché controlli Law. De Marchi avrebbe dovuto essere mediano destro ma appunto per l'incarico che lo aspettava era sceso in campo con la maglia numero 6 cioè da mediano sinistro. Law, a sua volta, si era presentato come interno sinistro, dall'altra parte del campo e il ventisettenne De Marchi si è affrettato allora a ritornare al suo vecchio posto. Strategia calcistica: Essa non impedisce comunque che l'inglese, un lavoratore che sa anche smarcarsi, giunga puntuale a ricevere un passaggio di Baker. Deviazione che mette fuori causa Bazzoni. Il pareggio è così raggiunto al 12'. Rivediamo ancora Law salvare in area granata su Kostic - questo si chiama autentico lavoro da mezz'ala - e poi Baker si, mette in luce: riceve al 25' un passaggio di Crippa su azione susseguente ad un calcio franco e gira in rete. Il Torino corre un rischio, quando Sabini annulla un punto di Menti per fallo di un granata su Kruiver. L'arbitro non era stato pronto a considerare la possibilità della regola del vantaggio e fischiando con immediatezza, aveva involontariamente favorito i difensori, anziché punirli. Il Torino ritorna alla carica al 36' e Crippa crea un magnifico goal per Baker. L'ala fa tutto da solo, scartando due o tre avversari - per Crippa nulla riesce più divertente -. Dalla linea di fondo l'attaccante tocca verso il centravanti. Baker, sebbene in posizione molto angolata, mette a segno. Uno scontro tra lo stesso Baker ed il vicentino Bazzoni il quale non gradisce affatto la carica al portiere alla maniera britannica, suscita un battibecco. Episodio senza conseguenze. I guai verranno nella ripresa. Dapprima saranno guai per Panetti, battuto da Fusato al primo minuto e al 16' da Menti. Poi una lunga serie di scontri sui quali è inutile insistere. Baker e Puja, come si è detto, venivano espulsi. La stanchezza e l'arbitro poco energico nell'intervenire aumentano il nervosismo. Per fortuna nulla di grave, a parte qualche contusione da una parte e dall'altra. Il Lanerossi lascia il campo soddisfattissimo. I granata appaiono mortificati. Sui volti dei due contendenti ecco il vero commento alla gara. |
w w w . a r c h i v i o t o r o . i t | ||
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