WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Filadelfia
13/09/1961
h.19.00
TORINO - VENEZIA 4-2 (2-0)
Torino
: Panetti, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Rosato, Mattavelli, Ferrini, Locatelli, Law, Crippa. All.: Santos.
Venezia: Baldisserri, Grossi, Ardizzon, Invernizzi, Carantini, Frascoli, Rossi, Tesconi, Siciliano, Raffin, Pochissimo. All.: Quario.
Arbitro: Adami di Roma.
Reti: Ferrini 12' (T), Locatelli 33' (T), Crippa 58' (T), Raffin 61', 88' rig. (V), Law 68' rig. (T).
Spettatori: 22.000 circa, il Filadelfia è quasi esaurito.
Note: Prima del fischio d'inizio un gruppo di tifosi del Torino ha donato in omaggio una medaglia d'oro a Bearzot e Lancioni come premio per il loro attaccamento alla maglia. Espulsi Scesa e Siciliano all'83' per reciproche scorrettezze, ammoniti Rosato e Tesconi. Calci d'angolo 6-5 per il Torino; cielo coperto, temperatura mite, terreno in buone condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 settembre 1961]
Il Torino, trascinato dal gioco scintillante di Law e Ferrini, ha battuto il Venezia in modo ancor più netto di quanto non indichi il punteggio. A un minuto dalla fine i granata vincevano per 4-1. Soltanto un rigore concesso con molta severità - non tutti gli arbitri sono certo altrettanto precisi e coraggiosi nel difendere gli attaccanti - ha permesso ai neroverdi di realizzare la seconda rete. Il Torino, che pure mancava di Baker e Cella, ha indovinato l'impostazione della partita, la mossa di spostare Law nella zona del centravanti, ed ha indovinato perfino - quando si dice la giornata favorevole - la porta buona durante la scelta del campo. Ieri, per un orario strano che speriamo non venga ripetuto frequentemente, si è iniziato alle 19, quando la luce solare era appena terminata. Si è giocato dunque sotto i riflettori, con evidente disagio dei portieri. In modo particolare quello che stava alla sinistra della tribuna principale si trovava spesso la luce negli occhi: prova ne sia che delle sei reti della serata quattro si sono verificate dalla stessa parte, dove i portieri vedevano poco. Nel primo tempo l'area difficile è toccata a Baldisserri, il difensore che il Venezia aveva riconfermato all'ultimo minuto dovendo sostituire l'indisponibile Bandoni. Contro di lui i granata si sono esercitati in tiri da tutte le posizioni. Al 13' Ferrini, riprendendo un pallone respinto di testa da Carantini, scartava con un tocco elegante Frascoli e lasciava partire da venti metri un raso terra imparabile anche di giorno. Con la luce artificiale Baldisserri non l'ha neppure visto. Dopo una puntata di Crippa terminata sopra la traversa ed una di Bearzot bene bloccata dall'estremo difensore, al 34' Ferrini allungava a Locatelli ed il giovane oriundo imprimeva al pallone una precisa parabola contro la quale Baldisserri era impotente. Due a zero: la partita era ormai del Torino, che aveva già dimostrato di meritarla con il suo gioco vivace, aggressivo e divertente. Gli spettatori, pochi all'inizio, evidentemente per impegni di lavoro, e cresciuti poi di numero col passare del tempo, aumentavano pure il tono degli applausi. Il Torino si ripresentava in campo per la ripresa ormai certo del successo; correva un rischio al 10' quando Frascoli colpiva un palo, ma si mette va al sicuro al 13', allorché Crippa, ricevuto un traversone da Locatelli, agganciava la sfera con uno stop acrobatico compiva una mezza rovesciata e di sinistro metteva a segno. A questo punto l'incontro avrebbe dovuto entrare nei binari della tranquillità: squadra rassegnata l'una, squadra esultante e disposta a fare dell'accademia l'altra. Invece quasi a confermare che il calcio è lo sport di tutte le sorprese, proprio a risultato fuori discussione incominciavano i ripicchi tra i giocatori. Tesconi, trascurando la responsabilità e l'autocontrollo propri di chi ha i gradi di capitano, entrava in modo nervoso più che falloso su Law, si sbracciava in proteste con l'arbitro e gli avversari e dava origine a qualche battibecco. Alcuni granata rispondevano per le rime. Senza che sia capitato nulla di veramente deplorevole, si è finito tuttavia per guastare la simpatica atmosfera di sportività dell'incontro. Il tenace Tesconi, sostituto dello spagnolo Santisteban, ad ogni modo al 17' ha dato anche il via alla prima marcatura del Venezia con un tiro molto forte ed angolato (ma Scesa in precedenza era stato ingenuo ad insistere nel dribbling contro Pochissimo, facendo sì che la palla finisse a Tesconi). Sulla forte traiettoria interveniva Raffin, il quale deviava in porta, da due passi. L'undici granata, sempre conservando Rosato in appoggio al centromediano Lancioni, aumentava allora il ritmo dell'azione offensiva e realizzava ancora al 23'. Crippa si trovava lanciato verso la rete, ma era sgambettato da Grossi. Law, con una finta sulla propria sinistra e pallone schizzante verso destra, metteva a segno il penalty. Sarebbe stato un gran bene per tutti se l'incontro fosse terminato a questo punto, ma le norme del regolamento non ammettono la resa anticipata, che del resto i veneziani, ancora bene in fiato si sarebbero ben guardati dall'offrire ai vincitori. Così prima di arrivare al novantesimo minuto, Locatelli ha ricevuto un colpo occasionale, ma non per questo meno doloroso, alla caviglia ed è stato costretto a trasferirsi all'ala. Scesa e Siciliano sono stati addirittura espulsi. La scintilla della duplice punizione è partita da una travolgente azione del centravanti neroverde, il quale ha scartato in piena corsa quattro avversari, controllando bene la palla. Scesa lo ha colpito ad un piede forse senza volerlo, proprio mentre il pubblico cavallerescamente applaudiva l'oriundo, Siciliano ha reagito con una gomitata. Mentre l'eco dei battimani non era ancora spento l'arbitro spediva i due giocatori negli spogliatoi. Evidentemente Adami aveva adottato ieri il metro della severità. Infatti, ad un minuto dal termine, mentre già molti spettatori scendevano dalle gradinate per correre a cena (quanto è scomodo l'orario delle 19!) intravedeva un fallo in uno scontro tra Bearzot e Raffin. Il primo aveva accennato ad un abbraccio al secondo, che comunque era riuscito a colpire di testa il pallone. Il rigido Adami ha decretato penalty e la mezz'ala del Venezia Raffin non ha fallito l'occasione di salire di un gradino la classifica dei marcatori. La folla si è messa a fischiare con tale unanime intensità, che il trillo finale dell'arbitro non si è neppure udito. Un guardialinee, entrando in campo, ha avvertito i calciatori del termine della gara: sembrava un bidello nell'atto di annunciare il finis agli scolari. Il Venezia, nonostante l'esperienza di Invernizzi, la buona gara di Frascoli e - nervosismo a parte - di Tesconi, è stato inferiore all'attesa che aveva suscitato domenica scorsa con la vittoria sul Mantova. Va dato atto ai neroverdi della attenuante offerta dal gioco efficace del Torino. Lo spostamento di Law, sceso in campo con la maglia numero dieci ma impiegato quasi esclusivamente come centravanti, ha rappresentato la mossa decisiva. Apparentemente essa ha causato un rafforzamento della difesa dei veneziani, i quali già avevano Carantini mediocentro e Invernizzi libero ed hanno imito per portare in area pure Tesconi incaricato di controllare Law. In pratica il Venezia aveva così tre centromediani uno di fila all'altro. Un Law, guizzante e dal dribbling in profondità, e la manovra più ampia degli altri avanti granata hanno però capovolto la situazione, trasformando l'apparente handicap in un vantaggio. Ferrini, che ripartiva dalla zona arretrata per servire i compagni della prima linea, ha coordinato il gioco dei granata, cosicché il Torino pure tenendo sempre la propria difesa ben guarnita ha dominato in avanti. Se Crippa non fosse incappato in una giornata poco felice le reti sarebbero certamente state più numerose. Nella retroguardia Bearzot e Lancioni hanno meritato davvero la medaglia che i tifosi granata avevano loro offerto in apertura di gara per sottolineare lo spirito e la tenacia con cui si battono. Il giovane Rosato dal tocco del pallone preciso e dall'ottimo senso del piazzamento ha confermato la prova positiva data pochi giorni prima a San Siro. Ecco un altro giovane che giunge a rinforzare il vivaio granata. Il ritorno del Torino al suo campo di via Filadelfia non poteva avvenire in modo migliore, coincidendo anche con la prima vittoria dei granata nella stagione. Al termine della partita il presidente Morando, rientrato da Bruxelles ove si era recato per affari, ha concesso a Dennis Law di partecipare martedì 26 settembre a Scozia-Cecoslovacchia, gara eliminatoria per i campionati mondiali, in programma a Glasgow. Law partirà in aereo lunedì 25, se - dice lui - i sette tecnici che presiedono alla formazione della rappresentativa lo convocheranno. Data la sua forma attuale il se è misura superflua di prudenza. Dennis Law aggiungerà una presenza in più all'elenco delle partite da lui giocate nella nazionale della Scozia.