WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Filadelfia
08/10/1961
h.15.00
TORINO - MANTOVA 2-1 (0-1)
Torino
: Panetti, Scesa, Buzzacchera, Rosato, Lancioni, Cella, Moschino, Ferrini, Baker, Law, Crippa. All.: Santos.
Mantova: Negri, Corradi, Gerin, Tarabbia, Pini, Longhi, Cella I, Giagnoni, Sormani, Mazzero, Recagni. All.: Nuvolari.
Arbitro: Genel di Trieste.
Reti: Aut.Mazzero 16' (M), Law 46' (T), Sormani 67' rig. (T).
Spettatori: 25.500 circa per un incasso superiore ai 28 milioni di lire.
Note: Pomeriggio di sole, terreno leggermente allentato a causa delle pioggie degli ultimi due giorni. Esordio in serie A per il mantovano Cella, classe 1938; ammoniti Longhi, Tarabbia e Scesa, calci d'angolo 5-1 per il Mantova.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 settembre 1961]
Il Torino ha concluso con una terza vittoria la settimana dei tre turni di campionato, in cui ha totalizzato sei punti nello spazio compreso tra due domeniche. E' imitato nella sicurezza dì marcia soltanto dalla Roma. L'ultimo successo dei granata ieri contro il Mantova è stato piuttosto faticoso, sia perché il peso di tante gare vicine nel tempo si fa sentire, sia per la salda inquadratura che Fabbri è riuscito a dare ai suoi biancorossi. Senza mettere in evidenza assi di eccezione, dato che anche l'italo-brasiliano Sormani era in ombra, i mantovani hanno confermato di essere una squadra bene equilibrata nei vari reparti e dotata di un gioco pratico. Nella difesa sarebbe difficile indicare chi sia il migliore, sebbene Corradi si distingua per la classe, ma è pure altrettanto arduo assegnare punti di demerito. Tutti risultano su un piano di rendimento elevato. All'attacco qualche scompenso si fa sentire, specialmente ora che manca lo svizzero Allemann ad appoggiare Sormani, e non si è visto ieri un elemento capace di impegnare la difesa granata con tiri utili da distante. Nel complesso, però, è efficace anche la prima linea sorretta dal grande lavoro di Giagnoni e dalla volontà di Mazzero sempre attivo su ogni pallone. Recagni, l'ala sinistra che il Mantova ha lanciato, vendendolo poi alla Lazio e riprendendoselo con un notevole guadagno, è risultato pericoloso in alcune offensive, mentre alla destra ha esordito Albino Cella, fratello più vecchio di Giancarlo, il difensore libero dei granata. I due Cella hanno evitato gli scontri rudi, ma non hanno fatto complimenti quando dovevano affrontarsi. Albino ha detto di Giancarlo: ''Qualche spintone il mio avversario-fratello me lo ha dato senza tanti riguardi; però ha giocato una partite superba, specialmente nel primo tempo prima di ricevere, non da me ma da un altro mantovano, un pestone che gli ha rovinato l'alluce''. L'altro Cella naturalmente ha pure avuto parole di elogio per Albino, il quale potrà certo rendere molto di più quando non sarà turbato dall'emozione dell'esordio e soprattutto non avrà tra gli avversari il fratellino minore di età, ma maggiore di esperienza. Il Mantova, pur sconfitto, merita la citazione di onore, perché al suo attivo comportamento si deve se il Torino ha lasciato un'impressione meno brillante del solito. Tra i granata i due fuoriclasse inglesi, inesorabili come sempre nel realizzare le occasioni da goal (anche ieri i due punti della vittoria sono partiti dai piedi di Baker e Law), risentono degli sforzi prodotti in questo inizio di stagione. Law raramente è scattato nelle sue serpentine caratteristiche in cui pare si diverta a scartare gli antagonisti l'uno dopo l'altro. In compenso è stato mol to attivo nel correre su e giù per il campo, ora aiutando la difesa, ora comparendo all'improvviso davanti alla porta di Negri. Se Law potesse controllare meglio l'enorme lavoro che fa, riuscirebbe ancor più utile al Torino e soprattutto appoggerebbe con maggior frequenza Baker, il quale è spesso solo contro i rinforzati dispositivi avversari di difesa Ieri il centravanti inglese ha avuto poco aiuto da un Ferri ni fuori forma e non ne ha ricevuto affatto da un Moschino spaesato all'ala destra e da Crippa costantemente alla ricerca del super dribbling, fino a perdere il senso della posizione e la possibilità di passare con efficacia il pallone. Il maggior peso dell'incontro è ricaduto sulla mediana e difesa, dove per fortuna del Torino gli atleti erano a posto compreso il giovane Rosato che continua a farsi notare per sicurezza di comportamento, tranquillità nella maniera (ed ora anche per qualche intervento duretto cui non dovrebbe ricorrere, bastandogli ampiamente la classe di cui è dotato per fare buona figura). Cella è stato un sicuro difensore volante, mentre Lancioni ha messo in opera la sua esperienza e calma. Scesa, che ha subito due duri colpi in azioni di gioco, non ha lasciato scorgere difficoltà di movimento, facendosi anzi notare in alcune azioni d'attacco in tandem con Law, quando avanzava per eseguire dei centri dall'ala secondo la moderna tecnica dei rapidi spostamenti di ruolo. Buzzacchera ha suscitato l'interesse di un dirigente dell'Inter che era a Torino per osservare il centro mediano Pini ed anche per parlare dell'eventuale cessione di Bicicli. Sembra che Herrera, allenatore dei . Nerazzurri voglia operare soltanto in base a scambi di giocatori e, dato che il Torino non cede i suoi elementi di rilievo, le trattative non approderanno ad alcun fine. Panetti, infine, è stato battuto soltanto su rigore e con la consueta tranquillità ha bloccato le puntate minacciose dei biancorossi. Nel finale si è preso una botta al fianco ed una al piede, uscendo su Sormani: è ritornato tuttavia tra pali effettuando ancora un paio di sicuri interventi. Questo il Torino che alla vigilia della parentesi internazionale per Israele-Italia e del viaggio in Inghilterra e in Scozia (giocherà, infatti, a Manchester ed Edimburgo) si trova con un attivo quale forse non avrebbe potuto sperare. In nove gare i granata hanno totalizzato un solo punto in meno di quanto fossero riusciti a realizzare in tutto il girone di andata dello scorso campionato. Nella passata stagione, a metà torneo, si trovavano a quota 14, in lotta per la salvezza; ora sono secondi, con tredici punti, rivali dell'Inter che aspira allo scudetto. Una situazione che accende di entusiasmo i tifosi, vicini ancor più di prima alla loro squadra. Anche ieri il campo appariva gremito, quasi ai limiti della capienza ufficiale di venticinquemila posti (l'incasso è stato di 28 milioni). Erano inoltre in via Filadelfia i dirigenti, pressoché al completo, dal presidente Morando ai vice Filippone e Gerbi, ai consiglieri Creonti, Vola, Cozzolino, Baidola, Rocca, Buffa, Zunino ed anche questo particolare è interessante. Esso indica come il valido comportamento dei calciatori crei nel club una comunanza di idee ed appiani le discordanze di opinione che possono esservi state in passato. Il Torino ben lanciato nell'attuale torneo troverà anche tra i suoi esponenti l'ambiente concorde di cui la compagine ha bisogno; chi rompesse tale serenità, commetterebbe un grave sbaglio e non gioverebbe certo alla società. (Ma l'ipotesi, in questi momenti di floridezza sportiva, può essere scartata). Anche il presidente della Juventus dott.Umberto Agnelli, con il fratello avv. Gianni ed i vice-presidenti Giordanetti e Mandelli ed altre autorità calcistiche hanno assistito all'incontro. Questo, come detto, è riuscito meno brillante di quanto ci si aspettasse, pur senza mancare di fasi vivaci. Le due squadre si sono schierate con il difensore libero, Cella da una parte con Lancioni su Sormani, Pini, dall'altra, con Longhi su Baker. Il biancorosso Giagnoni era inoltre prevalentemente a metà campo, mentre fra i granata Moschino spesso giocava arretrato come pure Ferrini. Tattiche attuate secondo le previsioni, insomma. Uno scontro senza complimenti tra i due Cella al 3° minuto, poi fasi alterne fino al quarto d'ora, quando in un urto tra Tarabbia e Law l'arbitro vede il fallo del difensore che aveva alle proprie spalle l'attaccante. E' stata una leggera colpa di ostruzionismo. Da questa punizione doveva scaturire la prima marcatura. Calciava Law, ma il direttore di gara faceva ripetere il tiro perché non tutti i mantovani erano a posto. Law toccava allora a Baker e questi sparava senza esitare. La palla rimbalzava sulla gamba di Mazzero e metteva fuori causa Negri. In una lunga serie di punizioni contro il Torino i biancorossi hanno tentato di restituire la rete, ma Sormani specialista nei tiri piazzati non aveva fortuna nella mira oppure trovava Panetti prontissimo negli interventi. Al 24', appunto, il portiere granata deviava un calcio franco quasi sui piedi di Albino Cella, e l'esordiente biancorosso mirava troppo alto. Seguiva la più bel la azione di attacco dei granata, protagonisti Baker e Law: era il turno di Denis di fallire di poco il bersaglio. Il Mantova, che come il Torino ama puntare sul contropiede, appariva imbarazzato per il fatto di dover attaccare in prevalenza, non abbandonava tuttavia lo schieramento prudenziale, cosicché i granata con Cella spazzatutto bloccavano senza troppe difficoltà i tre uomini di punta avversari, e raddoppiavano anzi il vantaggio non appena iniziatasi la ripresa. Al secondo minuto, su allungo dalla destra, Baker ingannava Pini con una bellissima finta. L'inglese non toccava neppure il pallone, ma sbilanciava l'antagonista, impedendogli di intervenire; evitava quindi Longhi e centrava a colpo sicuro verso Law. Lo scozzese pochi istanti prima si trovava nei pressi dell'area torinese, ma attratto dal suo fiuto da goal e spinto dal suo generoso dinamismo non poteva mancare all'appuntamento con la sfera. Un forte tiro di Denis concludeva l'azione e la partita si sarebbe tranquillamente trascinata sul punteggio del due a zero, se al 23' della ripresa il Mantova non si fosse riavvicinato ai rivali. In seguito a punizione per fallo di Rosato su Sormani, questi allungava verso il mediano Tarabbia avanzato fino in area, Cella afferrava il mantovano e l'arbitro fischiava. Sormani con un colpo potente a fil di traversa realizzava il penalty. Moschino, nella ripresa, si è fatto notare per alcuni pronti allunghi verso Baker e Law (ma il ruolo di ala destra decisamente non appare adatto all'ex-novarese) e Negri ha dovuto parare in due tempi una incursione del solito Law. Nel finale i granata, un po' provati, hanno accennato a chiudersi in difesa e il gioco è diventato confuso. Tuttavia i biancorossi non sono riusciti a creare serie minacce. Uno scontro tra Panetti in uscita e Sormani, al 42', ha suscitato qualche emozione poiché nell'urto il difensore perdeva il pallone che saltellando stava per oltrepassare la linea bianca. Cella ha salvato in extremis con uno scatto pronto per quanto inutile. L'arbitro aveva già fischiato il gioco pericoloso dell'italo-brasiliano. Così il due a uno ha sanzionato la meritata vittoria del Torino - quarta consecutiva in campionato - e la buona partita del Mantova.