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Filadelfia |
29/10/1961 |
h.14.30 |
TORINO - PADOVA 1-0 (1-0) Torino: Panetti, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Cella, Albrigi, Ferrini, Baker, Law, Crippa C. All.: Santos. Padova: Pin, Lampredi, Cervato II, Scagnellato, Azzini, Bon, Tortul, Kaloperovic, Koelbl, Celio, Crippa D. All.: Mari. Arbitro: Angelini di Firenze. Reti: Baker 23'. Spettatori: 20.000 circa. Note: Bella giornata di sole, terreno un po' allentato, ammoniti Ferrini, Law, Scagnellato e Tortul, tutti per gioco falloso e Crippa per proteste; calci d'angolo 6-4 per il Padova. Cronaca [Tratto da La Stampa del 30 ottobre 1961] Due occasioni sciupate dal Torino, una delle quali dopo appena dieci secondi di gioco, la parata fortunosa di Pin sul finire del primo tempo, una traversa colpita da Crippa all'inizio della ripresa e la testa provvidenziale di Baker autore del goal della vittoria. Torino-Padova è tutto qui, un incontro povero di tecnica, poverissimo di spettacolo e neppure tanto ricco di fasi emozionanti. Da aggiungere c'è solo che hanno giocato Scesa (bene) e Law (così così) e che pertanto avranno finalmente termine le voci dei bene informati i quali davano per sicuro il passaggio del terzino alla Roma e dello scozzese ad una a scelta tra le quattro o cinque società più in vista del campionato. Scesa e Law, inutilizzabili l'altra domenica a Bergamo, sono scesi in gara ieri e non sono quindi più trasferibili. Il Torino, dunque, manterrà il suo fortissimo schieramento-standard e potrà guardare con fiducia il suo avvenire nuovamente dal secondo posto in classifica raggiunto ieri. Non è in forma eccezionale, questo Torino, forse anche perché si trova in un gradino tanto alto della graduatoria; dà l'impressione di essere in fase di assestamento. Soffre di crescita come certi adolescenti. Era partito per un campionato di attesa e si è sentito piovere sulle spalle il peso di una imprevista responsabilità. E' diventato una vedetta del torneo, non può deludere, non può giocare a ritmo ridotto, non deve aver battute di attesa. Ieri ha dato l'impressione di essere all'altezza della situazione per una decina di minuti poi ha sofferto la difesa chiusa del Padova. Tra i bianchi Scagnellato appoggiava il centromediano Azzini, Celio lavorava in prevalenza sulla linea dei mediani. Crippa (Dante quello del Padova che è pure ala sinistra, ma non è neppure parente dell'omonimo granata Carlo Crippa) e Kaloperovic arretravano spesso. In quanto a Tortul, finta ala, era adibito esclusivamente alla guardia di Law. I due nei loro scontri verbali o fisici hannno fatto scintille. Poiché sono dotati di un temperamento vivace ma non sleale non si è notata cattiveria nei loro urti. Finito la partita avrebbero potuto concludere con una stretta di mano il loro match-pari in fatto di spintarelle o proteste; invece l'italiano era corso negli spogliatoi dovendo il Padova prendere il treno delle 17 e lo scozzese, ancora un po' stupito non essendo abituato allo slancio latino, era stato trascinato davanti ai popolari dove un mare di bandiere granata salutava il successo conquistato. Il Torino aveva vinto: chi ricordava il modo con cui l'affermazione era stata ottenuta. Del resto nessuno può discutere la legittimità dell'uno a zero, data la grande prevalenza di attacchi condotti dalla squadra piemontese. Se il traguardo è stato difficile da raggiungere, lo si deve molto alla solidità della difesa bianca dove Lampredi e Bon sono giovani ma gli altri hanno una buona dotazione di esperienza. I padovani partiti puntando chiaramente al pareggio hanno commesso il solo sbaglio di non osare nel contropiede, altrimenti avrebbero potuto tentare almeno qualche minaccia alla rete di Panetti. Va notato però che il tedesco Koelbl è troppo lento e il jugoslavo Kaloperovic (ex capitano del Partizan di Belgrado, la squadra che la Juventus dovrà affrontare nella Coppa dei Campioni) toccato duramente al viso in uno scontro ha rinunciato a far valere le sue doti tecniche. Non ci sono più nel Padova gli Hamrin o i Brighenti infallibili franchi tiratori dei contrattacchi e i veneti devono fidare soprattutto nella difesa. Ieri per poco non sono riusciti a salvarsi dal passivo anche perché Law uomo chiave del gioco granata non ha indovinato la partita. Lo scozzese ancora titubante per via dello strappo muscolare appena guarito ha insistito troppo nelle azioni personali e soprattutto nell'arretrare talvolta alle spalle del proprio terzino di modo che gli attacchi partivano da eccessiva^ distanza. In tema di osservazioni critiche a Law vorremmo aggiungere per lui e per Ferrini che il sistema dei tacchetti irritanti e lenti al pallone, adottato dopo il gol, tanto per far perdere il tempo quando vincevano, scredita il loro valore di ottimi giocatori. Accettiamolo come un'esuberanza della gioventù, con l'augurio che non si ripeta per la popolarità del Torino e per gli stessi Law e Ferrini. Per il resto l'undici di Santos è apparso sicuro come di consueto. Assai forte Cella anche se nell'occasione non ha avuto da muoversi in difesa (contro chi? quasi tutti i patavini erano dall'altra parte del campo); lineare ed efficace Baker e sicure le due ali. La cronaca, si è detto, non offre molti spunti. Al via il Crippa granata serve Baker che devia di testa; respinge Cercato a portiere battuto o perlomeno in difficoltà, Law non intercetta e Albrigi calcia a lato di poco. Stessa situazione al 6', con palla sfiorata da Baker e deviata poi dall'ala destra. Al 27', in uno dei rari contrattacchi, Koelbl serve Dante Crippa ma Bearzot riesce a mettere in angolo. Bella girata di Cella ai 39' ed al 41' ottimo passaggio di Law a Ferrini e pronto tiro del mezzo destro portatosi in posizione di ala sinistra. Pin ha la fortuna di respingere con i piedi. Il portiere del Padova è ancora aiutato dalla sorte all'inizio della ripresa allorché, su punizione, Ferrini tocca a Carlo Crippa, questi calcia con violenza e la palla viene respinta dalla traversa. La continua pressione del Torino ottiene il suo scopo soltanto al 23'. Ancora su punizione per mani di Dante Crippa, Scesa ha l'abilità di portare avanti il pallone di tre o quattro metri prima di calciare da fermo. I padovani non protestano troppo e in realtà la differenza non ha poi grande importanza. La sfera cade in area e Baker saltando di testa precede Scagnellato. Il goal è fatto. Il centravanti granata potrebbe ancora segnare a pochi minuti dal termine, ma sul ben dosato passaggio di Albrigi giunge in velocità Lampredi che sventa la minaccia. Subito dopo l'incontro i due inglesi del Torino si sono recati a Milano per la convocazione nella rappresentativa della Lega Calcio. Law porterà a Foni una dichiarazione medica che in pratica sconsiglia un troppo severo impiego della mezz'ala data la recente guarigione dallo stiramento muscolare, ma certamente giocherà a Glasgow e ad Edimburgo. Baker, invece, come si è visto anche ieri è perfettamente a posto. |
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