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Valmaura |
09/09/1962 |
h.16.00 |
TRIESTINA - TORINO 1-1 (1-0) Triestina: Toros, Frigeri, Vitali, Dallo, Merkuzza, Sadar, Corso, Trevisan L., Orlando G. (al 46' Vit), Secchi, Rios. All.: Radio. Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Rosato, Piaceri (al 46' Albrigi), Ferrini, Di Giacomo, Locatelli, Crippa. All.: Santos. Arbitro: Angonese di Mestre. Reti: Orlando 3' (Tr), Albrigi 88' (To). Spettatori: 7.576 paganti per un incasso di 4.642.000 lire. Note: Torino qualificato per sorteggio. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 settembre 1962] C'è voluta la monetina, mentre già l'oscurità stava incombendo sul campo, per decidere le sorti di questa partita, iniziale di Coppa Italia. Aveva segnato, non appena iniziato l'incontro, il centroavanti dei padroni di casa con un tiro alto e improvviso, cogliendo di sorpresa Vieri e tutta la difesa torinese, e poi, per lungo tempo, cine per tutta la durata della partita, l'incapacità degli ospiti a riportare le sorti della giornata alla pari è apparsa chiara. Poi, proprio a un paio di minuti dal termine dell'incontro, grazie a un errore del portiere triestino, l'ala destra del Torino Albrigi, portatasi in posizione di mezz'ala, aveva, potuto finalmente pareggiare. Si era quindi dovuto ricorrere ai tempi supplementari. Come quelli che li avevano preceduti, i due tempi di un quarto d'ora l'uno non erano riusciti a decidere di nulla. Allora, al centro del campo stesso, l'arbitro aveva chiamato i capitani delle due squadre, e Bearzot aveva scelto la faccia buona del soldino gettato in aria; e il Torino aveva acquistato così il diritto di passare al secondo turno della Coppa Italia. La piccola burrasca del giorno prima aveva rinfrescato notevolmente l'ambiente e la giornata era serena e piacevole. Solo ottomila persone erano però presenti alla prova, dando luogo a un incasso di poco superiore ai quattro milioni di lire. Il terreno si presentava in ottime condizioni. Il Torino, arrivato alla vigilia, allineava qualcuno dei suoi militari, presentando più o meno quella che dovrebbe essere la squadra delle prime prove del campionato. La Triestina prendeva il campo con tutta una serie di giovani elementi, un undici di vivo interesse. Subito all'inizio, a sorpresa generale, questa giovanile compagine andava in vantaggio. Non erano passati che un paio di minuti dal calcio di avvio, quando l'ala destra Corso serviva il suo compagno di centro Orlando, e questi, prontamente, rispondeva con un tiro alto da fuori area, che coglieva nettamente di sorpresa il portiere granata Vieri; uno a zero quasi prima ancora che si cominciasse a giocare. Il successo metteva le ali ai piedi dei padroni di casa, che conferivano al gioco un tono di impegno e di velocità che scombussolava del tutto le idee dell'undici ospite. Lottando su ogni pallone e correndo come dei disperati, i triestini vincevano ogni duello, arrivavano sempre primi sulla sfera e rompevano decisamente tutte le trame di attacco che i granata cercavano di tessere. Per tutto il primo tempo i torinesi non giungevano a minacciare la rete difesa dal portiere Toros, nemmeno in un'occasione. Da parte loro i triestini non riuscivano a fare di meglio, ma almeno il vantaggio che si erano inizialmente assicurati arrivavano a conservarlo. E così si giungeva al riposo sull'uno a zero per la Triestina. Alla ripresa il Torino faceva, entrare in campo Albrigi, come ala destra al posto di Piaceri e, a sua volta, la Triestina sostituiva il centroavanti Orlando col piccolo e giovanissimo Vit. Il tono del gioco rimaneva però il medesimo. I giuliani correvano di più, e pur non combinando nulla di veramente notevole, infastidivano i loro avversari. I quali commettevano errori su errori e di vero gioco non riuscivano a farne affatto. Solo Rosato emergeva di tempo in tempo con qualche puntata indovinata, e soltanto Bearzot, che giocava in posizione arretrata, teneva il suo posto con onore. Per tutto il rimanente l'imprecisione regnava sovrana. Ad un quarto d'ora circa dal termine, si presentava ai piemontesi l'occasione di risalire lo svantaggio; su un'uscita precipitosa, il portiere triestino rimaneva a terra a porta sguernita di difensori; Albrigi, che si era portato al centro, colpiva la sbarra trasversale. Si andava avanti e a un paio di minuti dal termine del tempo regolamentare, Toros, nuovamente uscito in fretta e furia dalla sua porta, si lasciava sfuggire la palla di mano. Questa volta Albrigi, che ancora era accorso sul posto, non commetteva errore e sospingeva senz'altro la sfera nella rete priva di difensori. Tempi supplementari, quindi. Nel corso del primo di essi il Torino rinfolgorato per qualche minuto la sua prestazione, persistendo all'attacco. Era però un fuoco fatuo e nessun risultato ne conseguiva. Pari, verso il termine, l'avversario si riprendeva e dominava. E nell'ultimo quarto d'ora, dopo l'inversione del campo, la Triestina tornava decisamente ad essere la pi&utgrave; veloce e la più briosa delle due squadre. Secondo il regolamento non rimaneva altra soluzione per determinare il vincitore dell'incontro che il sorteggio. L'arbitro allora chiamava al centro del campo i due capitani per l'estrazione a sorte a mezzo della monetina. La scelta giusta la faceva Bearzot e così il Torino usciva dal campo in qualità di vincente. Tecnicamente superiori in quanto a palleggio, i granata sono apparsi nell'occasione ben lontani dalle loro migliori condizioni di forma e possono dichiararsi lieti che la sorte li abbia favoriti. |
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