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Filadelfia
30/09/1962
h.15.30
TORINO - MANTOVA 1-0 (0-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Teneggi, Rosato, Danova, Locatelli, Di Giacomo, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Mantova: Negri, Morganti, Corradi, Tarabbia, Pini, Cancian, Alleman, Giagnoni, Sormani, Mazzero, Recagni. All.: Hidegkuti.
Arbitro: Roversi di Bologna.
Reti: Locatelli 57'.
Spettatori: 25.000 circa per un incasso di quasi 23 milioni di lire.
Note: La Commissione di Vigilanza ha ridotto la capienza del Filadelfia, a partire da questa partita, da 35.000 a 28.000 posti per motivi di sicurezza. Giornata di sole, campo in buone condizioni, calci d'angolo 9-5 per il Torino. Esordio in Serie A per Luciano Teneggi, classe 1941. Ammoniti Cancian e Crippa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 ottobre 1962]
Per la terza volta nella stagione Locatelli ha ricompensato il rag. Giusti di una faticosa sgambata compiuta tempo fa per raggiungere un paesino a picco sul lago di Como, alla ricerca delle carte comprovanti la parentela italiana del giocatore nato a Mar del Piata. L'atto di nascita del nonno di Locatelli, rintracciato dal segretario del Torino tra le polverose carte del municipio di Livo, è oggi un documento su cui poggia il brillante secondo posto in classifica conquistato dai granata. Il Torino con tre soli goals ha totalizzato cinque punti e tutte le reti sono state segnate da Chico Locatelli, l'oriundo non più timido, diventato regista (e marcatore) dopo due campionati di ambientamento e di utili lezioni di Santos. Non sappiamo fino a quando la mezz'ala resisterà al pesante lavoro di spola cui si sobbarca con fresco entusiasmo: vi è da augurargli che insista a lungo, perché oggi Locatelli è il miglior elemento di un attacco vivace, insidioso fin che si vuole, ma tristemente privo di uno sfondatore. I dirigenti di via Prati, appena terminata la gara con il Mantova, si sono riuniti per decidere l'acquisto di Peirò, un asso spagnolo, che non è un centravanti (e questo è male) ma sembra sia un cannoniere scelto le questo sarebbe una manna per il Torino). Nell'attesa dei rinforzi dall'estero anche ieri il numero 8 granata ha deciso l'incontro come aveva fatto la settimana prima a Palermo, e nella partita di avvio del torneo contro il Catania. Prima del goal da opportunista ottenuto dall'oriundo, il Torino aveva urtato invano contro la barriera difensiva del Mantova. Quattro terzini (non bisogna dimenticare che Tarabbia e Cancian giocavano difensori d'ala), un centromediano ormai sicuro, Pini, e una mezz'ala che arretra con intelligenza, Mazzero, creavano uno sbarramento ideale, alle cui spalle stava comodamente Negri, il quale, a completare l'opera è ritenuto, ed è realmente, uno dei migliori portieri del campionato. Il Torino era partito con impeto all'attacco, dimostrandosi in netto progresso fisico e tattico rispetto alla precedente esibizione vista in via Filadelfia. I militari che contro il Catania erano apparsi fuori forma, giocavano come si conviene a dei professionisti, primo tra essi Ferrini che ha recuperato slancio e vigoria. Ferrini, appunto, in coppia con Rosato, ha costituito uno dei punti di forza a centro campo ed ancora una volta si sono potuti ammirare questi due prodotti granata che rappresentano una bella realtà del nostro torneo. Proprio perché sono giocatori di classe vorremmo subito aggiungere un appunto a Rosato: eviti le inutili e pericolose rudezze. Questo ''Rivera dei difensori'' che a diciannove anni gioca con l'esperienza e l'autorità di un anziano è prezioso anche per la decisione con cui sa contrastare gli avversari. E' inutile però che aggiunga alla saldezza di lottatore quel pizzico di cattiveria che lo porta talvolta oltre i confini del fair-play. A Rosato basta il suo stile di calciatore nato per affermarsi. Irruenza giovanile a parte, il ragazzo e Ferrini sono stati tra i migliori dei granata, accanto a Vieri, a Scesa, a Buzzacchera, a Bearzot e - lieta sorpresa nella giornata - accanto al giovane Teneggi. Vi era una certa preoccupazione nell'ambiente per l'esordio di un centromediano proveniente dalla serie C di fronte ad un centrattacco di grande classe internazionale quale Sormani. L'italo brasiliano non vale, secondo noi, il mezzo miliardo o quasi che il Mantova pretende per lui, ma è sempre un ottimo attaccante, capace di compensare una certa naturale lentezza con un sicuro tocco della palla, con un dribbling finissimo e buon fiuto da rete. In principio il Torino ha aiutato Teneggi, con l'esperto Bearzot sempre rimasto accanto all'esordiente, poi visto che il giovane se la cavava ottimamente, prendendosi anche in due occasioni il lusso di anticipare il fuoriclasse avversario, la difesa stretta dei granata è diventata più elastica e Bearzot talvolta si è spinto in appoggio all'attacco. Qui la gioia e la delusione dei tifosi si alternavano a ritmo continuo, non perché Crippa, Danova o Di Giacomo deludessero, tutt'altro; ma perché il loro stile affine alternava le puntate brillanti ed insidiose, ai personalismi eccessivi o alla mancanza di peso. In quanto agli altri due avanti, già si è detto del regista Locatelli e del centrocampista Ferrini, molto bravi entrambi. In conclusione, pur premendo molto, il Torino non ha sfruttato le numerose occasioni da rete del primo tempo. Sono da segnalare un salvataggio alla disperata di Cancian su Di Giacomo serviti da un involontario passaggio di Pini, una deviazione di Negri completata da un rinvio a porta vuota di Cancian, dopo un preciso tiro di Danova, ed infine una respinta di piedi, abile ma fortunosa, di Negri sullo stesso Danova. Il goal della vittoria è arrivato al 14' della ripresa: Crippa ha centrato da distante, Corradi e Tarabbia si sono ostacolati a vicenda e la palla finendo casualmente sulla testa di Corradi è rimbalzata ai piedi di Locatelli che ha deviato in porta. Questo punto, come è logico, ha cambiato la fisionomia della gara. Il Mantova ha cercato il pareggio, rinunciando a proteggere Pini con l'arretramento di una mezz'ala e con lo spostamento di Cancian su Di Giacomo. Un infortunio a Giagnoni, che ha riportato la sospetta lussazione di una spalla in uno scontro casuale, ha ridotto però le possibilità offensive dei biancorossi cosicché una traversa colpita da Sormani rappresenta il maggior pericolo corso dai granata. E' stato anzi il Torino a sfruttare il contropiede con passaggi pronti tra Danova, Crippa e Di Giacomo, e talvolta con la collaborazione di Ferrini. Danova da pochi passi ha mandato a lato un ottimo centro di Ferrini (35') ed ha impegnato Negri in difficili interventi. Anche Di Giacomo ha avuto spunti di rilievo. Il centravanti si è impegnato a fondo per segnare, ma non è stato fortunato. Anche su di lui Negri ha parato di piede. In definitiva il Torino ha vinto col punteggio minimo, ma il suo successo è indiscutibile. Stando a quanto visto nella ripresa avrebbe anzi dovuto essere più netto.