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Filadelfia
14/10/1962
h.15.00
TORINO - S.P.A.L. 2-1 (1-1)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Rosato, Cella, Ferrini, Gualtieri, Locatelli, Di Giacomo, Peirò, Crippa. All.: Santos.
S.P.A.L.: Bruschini, Gori, Bozzao, Muccini, Cervato, Riva O., Dell'Omodarme, Massei, Bui, Micheli, De Souza. All.: Montanari.
Arbitro: Marchese di Napoli.
Reti: Bui 13' (S), Di Giacomo 20', 90' (T).
Spettatori: 28.000 circa per un incasso di 27 milioni di lire circa.
Note: Lo stadio di Via Filadelfia è esaurito in ogni ordine di posto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 ottobre 1962]
Di Giacomo ha segnato tutte e due le reti del Torino in quella che probabilmente sarà l'ultima sua esibizione in maglia granata. Di Giacomo è l'attaccante che non voleva giocare questo incontro, perché frastornato dalle continue voci sul suo trasferimento. Peirò ha toccato sì e no una decina di palloni, passandone due o tre bene, ma lasciandosi anticipare dal modesto Muccini apparso inesorabile nel controllarlo. Peirò è lo spagnolo atteso con gioiosa aspettativa all'esordio in campionato, dopo che nell'amichevole contro l'Aarhus aveva letteralmente entusiasmato. Cella si è mosso con tanta sicurezza da far rabbia. In area, a due passi da Vieri, si prendeva il lusso di scartare l'avversario con una finta, e di ingannarlo con deliziosi, ma pericolosi tocchi laterali. Cella era il calciatore che rientrava dopo un lungo periodo di assenza. Si potevano temere la sua mancanza di abitudine al ritmo di gara o gli effetti del nervosismo. II calcio è fatto di imprevisti e Torino-Spal è stato un caso limite degli appassionanti contrasti che in soli novanta minuti può offrire il più bel gioco del mondo. Dei tre atleti più in vista già si è detto; va aggiunto che anche nel suo complesso la partita ha offerto numerose sorprese. La Spai è andata in vantaggio mentre pensava soprattutto a difendersi; Locatelli (uno dei futuri esclusi della squadra granata) divide con Di Giacomo il merito del pareggio: Crippa - il peggiore in campo alla pari col suo collega di destra Gualtieri - ha dato origine alla vittoria con un tiro fortissimo, ripreso poi dal centravanti. Si può capire come gli spallini siano rientrati negli spogliatoi amareggiati e come i granata abbiamo faticato a dimenticare le emozioni, prima di ritrovare il sorriso del vincitori. Questo è football: uno spettacolo che appassiona proprio perché ha una logica tutta sua particolare. Un applauso caloroso era piovuto dalle gradinate gremite di pubblico sulle spalle di Peirò quando lo spagnolo è entrato in campo. La Spal, si era disposta à difesa, arretrando Cervato, il vecchio sempre più bravo nelle entrate e fortissimo nei tiri, mettendo il numero 6 Riva alle costole di Di Giacomo e Muccini su Peirò. Il Torino aveva giocato la carta di Rosato centromediano con Ferrini laterale: una carta non riuscita, nonostante l'impegno dei due giovani perché Rosato ha ormai uno stile ben definito che non è quello di stopper in prima battuta e Ferrini è diventato un ottimo centrocampista. Alle spalle della difesa Cella si muoveva con autorità, felice di sentirsi bene, di tornare a gareggiare e sicuro (fin troppo sicuro, come si è detto) nei suoi mezzi atletici e nella sua classe. Aveva subito attaccato, questo Torino, sfiorando il goal con una fulminea azione Peirò-Di Giacomo. La palla era terminata a lato, ma l'episodio era bastato per accendere la fantasia dei tifosi. ''Chissà che cosa ci farà vedere ora questo asso spagnolo!'', dicevano gli spettatori. Peirò ha fatto vedere ben poco. Soffriva di crampi, non è abituato alla marcatura stretta ed al catenaccio avversario, deve ancora trovare l'intesa con i suoi compagni. Non è stato una delusione solo in virtù di due o tre tocchi da giocatore che sa il mestiere: è certo però che deve essere rivisto in altre condizioni, dopo un maggior periodo di affiatamento, e magari in un quintetto in cui un Hitchens (o qualcun altro?) porterà una maggior forza d'urto. Per ora sullo spagnolo accontentiamoci di dire che sa difendere bene la palla nel dribbling e che ha la visione rapida del gioco. Spentosi Peirò è balzato alla ribalta Di Giacomo su centro del terzino Scesa (palla a lato di poco), poi un altro terzino, Bozzao, ha dato origine alla rete della Spal. Nell'undici ferrarese spesso gli estremi difensori scattano in avanti a fare da ali, una tattica molto intelligente e svolta con una serie di scambi automatici. Appunto Bozzao è partito lungo la linea laterale, correndo verso la porta granata fino a minacciare Vieri. Cella metteva in angolo. Sul tiro dalla bandierina Bui faceva valere la sua statura: saltava più alto di tutti e deviava in rete. Tredicesimo minuto. Il pareggio era costruito da Locatelli che al 20' da una trentina di metri calciava con estrema violenza. La palla batteva sotto la traversa e rimbalzava già oltre la linea bianca, almeno così è parso a molti. Di Giacomo precipitandosi in volata, riprendeva, comunque, il controllo della sfera e la scagliava nella porta di Bruschini. In tutto il primo tempo non vi è stato molto altro di notevole in fatto di attacchi. Prova ne sia che due tra i migliori tiri della Spal sono partiti dal piede di Gori, un terzino. La situazione non mutava gran che nella ripresa. Il Torino premeva molto, però aveva le ali in giornata negativa e non poteva quindi effettuare le indispensabili manovre di aggiramento contro la solidissima e ben predisposta difesa biancoblu. La Spal effettuava contrattacchi, ma era ancora una volta un difensore a creare un serio pericolo per i granata. Cervato infatti al 24' batteva una punizione da trenta metri con tale forza da richiedere a Vieri una delle più belle parate dell'incontro. Rosato, toccato al ginocchio zoppicava. Locatelli dopo un primo tempo generosissimo dava segni di stanchezza. Insomma ci si avviava tranquillamente verso il risultato pari, quando Crippa, in una delle sue strane scorribande, si spostava fino nella zona dell'ala destra. Di qui lasciava partire un tiro angolato e fortissimo che non era trattenuto da Bruschini. Di Giacomo era a due passi dal portiere avversario: riprendere e segnare per lui era un giochetto. Il tempo di fare palla al centro e Marchesi fischiava il termine. La vittoria granata è giunta a meno di trenta secondi dal termine della gara. Vittoria meritata? Certamente per quanto riguarda l'impegno e la volontà dimostrata da una compagine in cui mancavano l'esperto Bearzot e l'insidioso Danova. Un po' meno se si tien conto che la Spal è apparsa assai omogenea, sicura in Cervato, Muccini, Bozzao e pericolosa in Massei, Dell'Omodarme e Bui (non ha convinto molto, invece il brasiliano De Souza). Una vittoria, in ogni caso, molto utile: ridà slancio al Torino, smorza le polemiche che sarebbero sorte su Peirò e permette di attendere in clima sereno le novità del 1° novembre. Oltre ad Hitchens ve ne saranno altre?