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Marassi |
21/10/1962 |
h.15.00 |
GENOA - TORINO 1-0 (0-0) Genoa: De Pozzo, Fongaro, Bruno, Occhetta, Colombo, Baveni, Bolzoni, Giacomini, Firmani, Galli, Bean. All.: Gei. Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Cella, Teneggi, Cardillo, Poletti, Gualtieri, Ferrini, Crippa. All.: Santos. Arbitro: Sbardella di Roma. Reti: Galli 75'. Spettatori: 30.000 circa. Note: Giornata fredda con vento di tramontana, terreno in buone condizioni. Al 18' del primo tempo il mediano del Torino Cella si è gravemente infortunato ed è uscito dal campo senza farvi più ritorno. Ammonito Crippa, calci d'angolo 13-1 per il Genoa. Cronaca [Tratto da La Stampa del 22 ottobre 1962] Una giornata triste per il Torino: ha perso la partita col Genoa e purtroppo ha perso anche uno dei suoi migliori giocatori, lo sfortunato Cella che, tornato all'attività dopo mesi e mesi di assenza la scorsa settimana, ha dovuto oggi abbandonare il campo al 18' del primo tempo. Una giornata triste che non può neppure essere ravvivata dalla gagliarda prova dei suoi uomini della difesa, dal promettente esordio dei ragazzi Cardillo e Poletti e dalle polemiche che sono sorte per il goal dì Galli, l'unico goal dell'intera partita, segnato in dubbia posizione di fuorigioco. Non è il caso di fermarci molto a ragionare su questo lana favore dei rossoblu, risultato che ha valore per la classifica, non certo per un giudizio. La situazione delle due antagoniste è nota: il Genoa, sullo slancio della vittoria nel derby presentava i suoi uomini migliori con Galli al posto di Pantaleoni. Il Torino doveva rinunciare invece a mezza squadra: senza, Rosato, senza Locatelli, senza Peirò, senza Donava: e senza Di Giacomo e Hitchens. Per ovviare a tutte queste assenze i tecnici granata avevano chiamato alcuni giovani dal loro fiorente vivaio: ecco Teneggi, ecco Cardillo, ecco Poletti. Cardillo e Poletti erano esordienti. Teneggi invece un veterano in quanto aveva già giocato una volta, col Mantova. A questa formazione così raffazzonata doveva succedere anche il guaio dell'infortunio a Cella. Erano trascorsi pochi minuti dall'inizio, poco più di un quarto d'ora, i due schieramenti avevano appena abbozzato i loro schemi tattici (chiusi a catenaccio i granata, con Cella libero, Teneggi terzino. Buzzacchera su Firmani, Ferrini e Poletti leggermente arretrati), che vedemmo Cella contrarsi a terra per il dolore. Non c'era nessuno nei suoi paraggi, l'incidente era stato quindi del tutto casuale. Il mediano era caduto a gamba tesa per fermare una palla innocua. Cella si trascinò fino alla panchina, battè i pugni sul legno e nascondendosi il volto con le mani cominciò a piangere. Sullo stadio cadde il silenzio, il silenzio greve del dramma che vive Giancarlo Cella, bravo ma sfortunato giocatore. Il dottor Cattaneo guardò il ginocchio infortunato, sempre il solito, tentò una fasciatura provvisoria, ma l'intervento risultò subito inutile. L'atleta fu accompagnato negli spogliatoi e prima ancora che finisse la gara partì per Torino con il commendator Cillario per essere ricoverato in ospedale. La partita intanto aveva preso una caratteristica precisa: il Genoa che attaccava e il Torino che si difendeva, Bearzot sostituiva Cella, Ferrini Crippa e Cardillo davano man forte agli uomini della retroguardia che si battevano come tanti leoni. Una barricata davanti alla rete di Vieri, che poteva sfoggiare alcune parate degne di un campione. Il riposo fermava i due avversari sullo 0 a 0, ed il taccuino del cronista era pieno di annotazioni quasi tutte uguali: i rossoblu attaccano, colpiscono un palo (all'8'), Vieri para, Galli sbaglia. La ripresa non poteva portare varianti al tema della gara. I granata, sempre in dieci, tentavano l'impossibile impresa di fermare gli attacchi genoani. Un batti e ribatti continuo, una serie di calci d'angolo, qualche tiro fuori bersaglio. Si distinguevano anche Cardillo e Poletti in questa azione di arginamento, ma alla mezz'ora la roccaforte granata doveva capitolare. Punizione per il Genoa, Bolzoni sbaglia la mira e dà la palla a Crippa (lui pure difensore i: sarebbe stato facile rinviare, Crippa invece tenta un passaggio, sbaglia e la sfera giunge a Giacomini, cross sulla sinistra, Bean e Firmani quasi si ostacolano finché Galli risolve il tutto con un tiro prepotente e preciso. Niente da fare per Vieri. Dalla tribuna Galli parve fuorigioco, ma l'arbitro non accettò le proteste di Bearzot e convalidò la rete. Punti nell'orgoglio i granata si svincolarono dalla stretta e tentarono l'azione di a fondo. Il pareggio fu alla portata di Poletti, ma il tiro secco e preciso del giovanotto vide Da Pozzo pronto alla parata (43'). Era proprio la fine. Nessun commento a questa partita. Il Genoa ha vinto e i due punti in classifica premiano il grande lavoro dei suoi uomini. La squadra rossoblu comunque non è parsa fresca e scattante come sette giorni fa con la Sampdoria. E' senza dubbio difficile giocare contro avversari che si chiudono a riccio, tanto da non permettere la possibilità di un solo tiro in goal: però Bean, Firmani e Giacomini erano ieri lenti e sfuocati. I granata torinesi sono usciti da Marassi a testa alta; hanno lottato, hanno combattuto con ardore e decisione. La fortuna ha voltato loro le spalle, ina il giudizio sulla validità e sulla tenacia dei ragazzi torinesi rimane altamente positivo nonostante lo 0 a 1. Domenica è in programma il derby. Rientreranno Peirò, Danova e forse anche Rosato. La squadra dovrebbe acquistare forza tecnica. I bianconeri juventini non possono sperare di avere di fronte domenica avversari rassegnati. |
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