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Comunale
28/10/1962
h.14.30
TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Poletti, Bearzot, Buzzacchera, Ferrini, Danova, Locatelli, Gualtieri, Peirò, Crippa. All.: Santos.
Juventus: Anzolin, Castano, Salvadore, Leoncini, Emoli, Sarti B., Nicolé, Del Sol, Miranda, Sivori, Stacchini. All.: Amaral.
Arbitro: Campanati di Milano.
Reti: Miranda 49'.
Spettatori: 70.388 di cui 65.200 paganti più 5.188 abbonati per un incasso record di oltre 82 milioni di lire.
Note: Ammoniti Ferrini e Gualtieri, calci d'angolo 6-5 per il Torino. Record di incasso per lo stadio di Torino che nell'occasione ha lasciato fuori dai cancelli numerosi sostenitori nonostante fossero muniti di biglietto. Inutili i tentativi di sfondare i cancelli, numerose le proteste. Pallido sole, dopo la pioggia caduta sino al mattino, terreno sdrucciolevole.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 ottobre 1962]
La pioggia di sabato sera sconfitta dal sole. Non più il melanconico annuncio dell'inverno che si avvicina, ma il ricordo di un'estate calda prolungatasi di un giorno, eccezionale regalo del tempo. In parole povere: il campo e rimasto scivoloso, però le gradinate sono gremite. Chi era incerto se assistere o no alla partita ha risolto ogni dubbio con una occhiata alla finestra e al cielo sereno. Alle quattordici da ogni angolo della città più motorizzata d'Italia colonne di macchine marciano verso lo Stadio. Si arriva al campo giusto in tempo per vedere Jo Santos, alzatosi da letto per pochi minuti e corso a dire ''in bocca al lupo'' ai suoi ragazzi; in tempo per sapere che il polso di Anzolin va bene, e che Peirò non risente del leggero stiramento muscolare, ma teme le insidie di una scivolata sull'erba ancora umida. Sivori ha la barba lunga, come al solito in occasione di partile importanti, e secondo la tradizione, appena entrato in campo, spedisce nella porta vuota il pallone portafortuna. E', il suo, un gesto ormai atteso dagli spettatori superstiziosi. Se Sivori - il nume protettore dei bianconeri mai noi voglia! - non centra il facile bersaglio la partita andrà male. Omar tranquillizza i possessori di bandiere di coccarde o semplicemente di saldi sentimenti juventini: la palla fila in rete, tutto a posto dunque per la sua squadra. Detto per inciso come sono divertenti queste piccole cabale: in tempi di missili e di note diplomatiche, creano e dissolvono innocenti ansie distraendo almeno per lo spazio di novanta minuti o poco più, tante persone da ben maggiori preoccupazioni. Anche i fedelissimi del Torino hanno seguito il loro cerimoniale: le bandiere con gli scudetti dipinti, il suono dei campanacci e soprattutto quello caratteristico di un clakson che scandisce l'urlo di incitamento To-ro, To-ro, la cornetta del super-tifoso e così via. L'atmosfera insomma, è quella di ogni derby; Campanati fischia il via, mentre settantaduemila spettatori gridano la loro passione granata e bianconera. I ventidue protagonisti faranno del loro meglio per accontentarli. Il commento dirà chi tra essi è stato bravo, chi meno, e quali aspettative sono state rispettate o deluse. In sede di cronaca va registrato subito un inizio fulmineo ed una presentazione brillante dei due portieri rivali per la maglia azzurra. Vieri esegue una parata su Sivori e pochi secondi dopo Anzolin non esita a uscire su Peirò. La partita continua con vivacità ed al quarto d'ora un salto mortale di Miranda, addosso ai quale si è coraggiosamente buttato Vieri in uscita, fa temere per l'italo - brasiliano. L'attaccante per sua fortuna è solido. Si rialza intontito dalla botta presa sulla schiena, tuttavia dopo poco ha dimenticato l'incidente. Peirò si produce in un numero da spettacolo, scartando in volata Leoncini e Castano: deve accorrere Salvadore per liberare. Bella azione, e numerosi gli applausi. Quindi Leoncini dà a Sivori che tira verso rete. Buzzacchera intercetta in area e l'arbitro fischia. Si applaude o si protesta per il rigore fa seconda del tifo sportivo), invece tra la sorpresa generale Campanati fa battere una punizione contro la Juventus. Nessuno riesce a spiegare il motivo di questo intervento arbitrale carico di suspense e di umorismo: un episodio giallo-rosa in area. Se infatti Buzzacchera ha toccato il pallone con la spalla, come è parso ai più, non vi è nessun fallo. Se con il braccio, è penalty. Non c'è tempo, comunque, per le riflessioni. Del Sol e Sivori impegnano Vieri in una doppia difficilissima parata, poi al 40' Peirò, con un passaggio all'indietro di tacco, libera Gualtieri e lo mette in condizioni di prendere la mira e di calciare con calma a pochi passi da Anzolin. Gualtieri indugia e tira a lato, benedetto ragazzo evidentemente colpito dalla emozione del derby. Questo è il rischio più grosso corso dalla Juventus. Nella ripresa i bianconeri traducono in un goal la loro più frequente superiorità territoriale. Arrivano alla marcatura su punizione. Quarto minuto. Ferrini e Sivori sono ancora ai ferri corti. L'arbitro, questa volta, vede il fallo granata. Barriera di maglie rosse davanti a Vieri e Miranda che si appresta a calciare. Tutti si attendono il tiro-cannonata: l'italo-brasiliano al posto della forza sceglie, invece l'arma dell'astuzia. Una palla a foglia morta sorvola il muro dei difensori e spiove due dita sotto la traversa. Vieri non può intervenire. Il Torino, che manca di Cella e Rosato e non ha ancora Hitchens, sa di aver ben poche probabilità di pareggiare e si disunisce. Sivori ha modo di colpire un palo, al 31', e di vedersi una palla goal respinta di piede da Vieri. Nicolè sciupa due facili occasioni. La stanchezza rende nervosi i contendenti. E' il momento dei ripicchi, certo il meno bello dell'incontro. Danova, che già all'inizio aveva lamentato un colpo al piede, si scontra con un avversario e zoppica, Stacchini è toccato alla caviglia. Peirò deve mettere una fascia elastica alla gamba appena guarita dallo stiramento muscolare. Bearzot si fa male alla spalla cadendo mentre affronta Nicolè. Deve uscire prima del tempo. Tutti incidenti fortuiti, ma che pesano sull'andamento dell'incontro togliendo ad esso vivacità ed interesse. A quattro minuti dal termine Stacchini viene messo a terra, da Scesa, ma, l'arbitro non interviene e nessuno se la prende troppo. Il derby è ormai deciso. L'ha vinto la Juventus con un goal di Miranda. In tre partite questo non più discusso centravanti ha messo a segno quattro palloni che hanno significato il pari di Roma, la vittoria sui granata ed hanno contribuito in misura determinante all'affermazione sulla Samp.