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Comunale di Bergamo
04/11/1962
h.14.30
ATALANTA - TORINO 0-0
Atalanta
: Cometti, Rota, Roncoli, Nielsen F., Gardoni, Colombo, Olivieri, Christensen, Da Costa, Mereghetti, Domenghini. All.: Tabanelli.
Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Poletti, Lancioni, Teneggi, Cardillo, Ferrini, Hitchens, Locatelli, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Di Tonno di Lecce.
Reti: -
Spettatori: 18.000 circa.
Note: Giornata fredda illuminata da un pallido sole autunnale, terreno in ottime condizioni, Ammonito Hitchens per proteste, calci d'angolo 9-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 novembre 1962]
Una partita che si conclude senza goals non può essere una bella partita. Il gioco del calcio, inteso come spettacolo, è sema dubbio un'altra cosa, un fatto assai diverso, da quello che abbiamo visto ieri a Bergamo. Pertanto comprendiamo il disappunto dei dirigenti e dei giocatori dell'Atalanta dopo questo 0-0 con il Torino. I nerazzurri di Tabanelli sono in periodo nero, almeno per le gare disputate in casa. Lontani da Bergamo, riescono a volte a raccogliere frutti copiosi; hanno vinto a Torino con la Juventus, hanno battuto a San Siro l'Inter di Herrera, ma sul campo amico non ne azzeccano veramente una: quattro pareggi e una sconfitta. Perché è risposta difficile, in quanto l'Atalanta attuale non pare squadra dotata nel contropiede come vorrebbero dimostrare i risultati. Gioca al rallentatore, con attaccanti lenti e farraginosi, ha una manovra che si ripete monotona e fiacca: lunghi lanci, rinvii di Nielsen che gli uomini di prima linea regolarmente non sanno sfruttare. Eppure le vittorie di Torino e di Milano sono passate agli archivi, ma ci sia permesso dire che l'Atalanta non è quest'anno una squadra che possa fare paura. Pensate che un Torino formato-ridotto a causa delle molte assenze, ha saputo conservare il pareggio, e che con un po' di fortuna avrebbe potuto addirittura portar via il successo pieno. Un Torino modesto - intendiamoci -, una squadra con cinque riserve. I limiti dell'Atalanta attuale sono questi: difesa abbastanza a posto, ma attacco insufficiente. E' difficile ad esempio capire perché Tabanelli lasci fuori Nova per mettere Da Costa al centro della prima linea. Da Costa ha perso lo scatto e il tiro improvviso del centravanti, può giocare in zona centrale come suggeritore, non certo come sfondatore. Utilizzato come uomo di punta, è un ripiego. Ieri, in tutta la partita, Da Costa ha avuto un solo spunto degno della stia fama, ma si è trovato di fronte Vieri pronto a chiudergli la via del goal con una parata degna di un campione. Lasciamo i nerazzurri bergamaschi ai loro guai, è parliamo un po' del Torino, di questo Torino che, nonostante tanti rincalzi, ha saputo strappare un risultato positivo. Sia detto subito e sema sottintesi che i granata non hanno rubato assolutamente nulla. Hanno giocato piuttosto chiusi, hanno lottato con decisione a difesa del risultato, e lo 0-0 giustamente premia i loro sforzi. Ma, ripetiamo, con un pizzico di fortuna, forse avrebbero potuto acciuffare addirittura la vittoria. La squadra torinese non concede nulla allo spettacolo, per guardare essenzialmente al pratico. Niente fronzoli o passaggi elaborati, ma lunghi rilanci in avanti, con galoppate di questo o di quel giocatore nel tentativo di sfruttare la situazione favorevole. Un gioco che forse non piace, ma che rende. Del resto, la formazione attuale non consente possibilità diverse, è uno schieramento di fortuna, in attesa che rientrino i titolari assenti per infortuni. Con la ripresa del campionato - domenica il torneo sarà sospeso per l'incontro internazionale degli azzurri con l'Austria - la squadra sarà quasi al completo. Diciamo ''quasi'' perché mancherà ancora Cella. Il ragazzo ieri si è fatto vivo a Bergamo, ma zoppica ancora visibilmente e non potrà riprendere che fra un mese circa. A Bologna quindi - questa è la trasferta riservata ai granata dal calendario nel prossimo turno - niente Cella, ma ci saranno Peirò, Rosato, Bearzot e anche Danova. Un poker d'assi che saprà dare un altro tono al gioco della squadra.