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Marassi
03/04/1963
h.16.00
SAMPDORIA - TORINO 0-2 (0-2)
Sampdoria
: Sattolo, Vincenzi, Cazzola, Vigna, Bernasconi, Vicini, Brighenti, Toro, Toschi, Da Silva, Maestri. All.: Ocwirk.
Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Mialich, Ferretti, Cardillo, Ferrini, Piaceri, Locatelli, Crippa. All.: Ellena.
Arbitro: Angonese di Mestre.
Reti: Piaceri 31', 35'.
Spettatori: 3.490 paganti per un incasso di 2.719.200 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 aprile 1963]
E' stata cosa relativamente facile per i granata quella di battere la Sampdoria. Certo più facile di quanto il risultato non dica. L'undici locale era largamente incompleto, raffazzonato, messo assieme per l'occasione. La Sampdoria di Coppa Italia allineava nei confronti dell'edizione di campionato la bellezza di cinque giocatori di riserva: segno evidente che per essa l'obbiettivo principale è quello di sfuggire al pericolo della retrocessione. Hanno lottato con coraggio e con abnegazione i sampdoriani, ma con tutto il loro impegno non sono riusciti che a dare prova d'una debolezza e d'una evanescenza impressionanti. I blucerchiati - è vero - hanno giocato tutta la ripresa in dieci uomini perché Bernasconi, al 39' del primo tempo, in seguito ad uno scontro con Piaceri, si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro e dopo il riposo non è più rientrato in campo. L'incidente, però, è avvenuto quando i granata conducevano già per 2-0 Nei confronti la prova sostenuta dal Torino va definita come egregia. Sarà stato il senso di reazione alla sconfitta subita domenica scorsa in campionato, sarà stata la debolezza tecnica e fisica complessiva messa in mostra dagli avversari, sarà stata la condizione atletica degli uomini - sarà stato quello che si vuole insomma - ma la formazione torinese l'ha fatta da padrone in campo. Bearzot, il capitano, assunse subito fin dall'inizio la posizione arretratissima di battitore libero, e, ben secondato da Scesa e da Buzzacchera, stroncò ogni velleità offensiva dei sampdoriani. E i cinque uomini della prima linea, non costretti a mandare compagni di rinforzo ai difensori, manovrarono da cima a fondo dell'incontro con rara perizia e disinvoltura. In realtà un Torino d'un tipo che non tutti i giorni è dato di vedere. Nel medesimo, Piaceri, chiamato all'ultimo momento a sostituire l'invalido Hitchens al centro dell'attacco, si è preso il lusso di segnare ambo le reti che hanno dato la vittoria alla propria squadra. L'incontro incominciò con un bel fallo che minacciò di stroncare subito Locatelli. Subito dopo, su un tiro da lontano, il pallone sfuggiva dalle mani del portiere Sattolo e la situazione veniva salvata in fretta e furia da un terzino intervenuto provvidenzialmente. Un bel tiro alto d'un palmo sulla traversa metteva in evidenza Toschi e compagni, ma immediatamente gli attaccanti granata riprendevano l'iniziativa e Piaceri, portatosi sulla destra, cominciava a richiamare l'attenzione colpendo uno dei montanti. Era il 31' del primo tempo, subito dopo una puntata offensiva di Da Silva, che giungeva il goal che doveva mandare in vantaggio i granata. Un bel passaggio in avanti di Ferrini, un tocco di Locatelli e Piaceri, comparso tutto libero sulla destra, poteva liberamente spedire in rete con un preciso pallonetto. Si tirava avanti per altri tre minuti, poi Cardillo, che a seguito d'uno scambio di posto con Crippa era convenuto sulla sinistra, mandava al centro un bel pallone alto: Piaceri di testa poteva senza difficoltà deviare in rete. 2 a 0: quello che doveva finire per essere il risultato della giornata. Nella ripresa la musica non cambiava granché. Dopo una parvenza di offensiva sampdoriana, il Torino riprendeva a farla da padrone al centro del campo. Presto il suo centravanti Piaceri veniva platealmente atterrato in piena area di rigore. L'arbitro, forse per non infierire su quello fra i contendenti che già appariva come perdente, chiudeva ambo gli occhi e lasciava che il gioco tirasse avanti. Subito dopo si presentava agli ospiti l'occasione di arrotondare il proprio vantaggio: un'azione partita dalla sinistra e alla quale partecipava quasi l'intera prima linea lasciava l'ala destra Cardillo solo davanti alla porta: dove sarebbe bastato un leggero e preciso tocco, Cardillo sferrava un forte tiro che mandava la palla a finire sopra la sbarra trasversale. Uguale sorte avevano poco dopo due tiri consecutivi di Locatelli e di Crippa, mentre un altro tentativo di Crippa era respinto dal palo. Ormai la vittoria era nelle mani degli ospiti, che più non se la lasciavano sfuggire di mano.