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Filadelfia
19/06/1963
h.21.15
TORINO - VASAS 2-1 (1-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Teneggi, Rosato, Gerbaudo, Ferretti, Danova, Locatelli, Hitchens, Peirò, Piaceri. All.: Ellena.
Vasas: Vargas, Ihasz, Sarosi, Sas, Meszoly, Berendi, Bozo, Kekesi, Machos, Bundszak, Pal I. All.: Illovzski.
Arbitro: Obtulovic (Cecoslovacchia).
Reti: Hitchens 20' (T), Aut.Gerbaudo 69' (V), Locatelli 75' (T).
Spettatori: 10.000 circa.
Note: Tempo bello, serata ventilata, terreno in buone condizioni. Il Vasas ha giocato in 10 uomini dal 27' a causa di un infortunio a Meszoly, uscito in seguito ad una ferita lacero contusa alla palpebra sinistra.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 giugno 1963]
La miracolosa rimonta dei granata non si è realizzata; il Torino ha battuto ieri il Vasas per 2 a 1, ma saranno gli ungheresi a continuare le Mitropa Cup, forti del 5 a 1 conquistato sette giorni fa a Budapest. Questa competizione di grande prestigio internazionale è legata a dure leggi di eliminazione, non è ammesso sbagliare, ed i granata, hanno fallito la prova la scorsa settimana. Ieri pretendere di più era voler l'impossibile. Hanno giocato con coraggio i torinesi, hanno lottato con tutta volontà, ma di fronte al valore degli avversari e sotto la grave responsabilità di dover rimontare ben quattro goals, la loro azione è stata frammentaria e sconclusionata. Alcuni gesti di nervosismo, in reazione agli interventi rudi degli ospiti, hanno reso ancora più difficile il compito della squadra di Ellena, che non ha potuto sfruttare neppure la favorevole situazione di poter giocare contro un avversario ridotto in dieci fin dal 27' del primo tempo, a causa di un grave infortunio subito dal centromediano dei rossiMeszoly, colpito involontariamente al viso durante una mischia in area, ha dovuto abbandonare il campo per essere trasportato all'ospedale oftalmico per un visita di controllo. Il bravo difensore magiaro è stato immediatamente dimesso dopo le cure del caso. Anche Peirò ha lasciato il terreno di gioco in anticipo (al 25' della ripresa) per il riacutizzarsi di un vecchio stiramento inguinale. I calciatori danubiani non hanno disputato una prova degna di grandi elogi, ma nel giudizio non può essere dimenticato l'incidente di Melszoly. Già prima,comunque, la difesa rossa era stata battuta su azione semplice e lineare: rimessa di Piaceri, tocco intelligente di Peirò e deviazione a rete di Hitchens (20'). Questo goal pareva dovesse essere l'inizio di una.. vendemmiata, ma i magiari - tenendo conto della particolare situazione della Coppa, ed anche in considerazione dell'uscita dal campo di Melszoly - hanno chiuso il dispositivo di difesa, creando una vera ragnatela di uomini di fronte alla porta difesa da Varga. Sarebbe stata necessaria in quel momento un'azione corale, si rendeva d'obbligo una manovra a largo raggio, tendente a liberare Hitchens e Peirò, fatti oggetto di una marcatura troppo stretta. Ma Danova non è in questo momento in forma, e Piaceri non è ala nel senso vero della parola. Però la colpa del mancato successo non può essere addebitata soltanto alle due estreme. Peirò non è un combattente, e quando la partita si fa calda, lo spagnolo preferisce stare nell'ombra. Hitchens corre, corre molto, ma a volte viene da chiedersi: che fa il biondo inglese? Qualche sbandamento anche in difesa, specie perché Teneggi e Gerbaudo sono impegnati troppo di rado per avere il ritmo di una gara tirata allo spasimo. Vieri ha un po' colpa del goal del pareggio, ottenuto da Sas con un tiro improvviso al 24' della ripresa. C'è stata una deviazione di Pal I, ma a nostro avviso la palla poteva essere bloccata dall'estremo difensore granata se si fosse buttato con maggior tempestività. La situazione del resto non sarebbe cambiata per quanto riguarda il risultato finale. E' venuta infatti la rete dì Locatelli (32') a dare forma concreta alla vittoria torinese, ma si tratta di vittoria inutile, e le ragioni sono già note per doverle ripetere. Il Torino chiude così la sua attività nella Mitropa Cup, un torneo disputato forse con qualche leggerezza e senza la necessaria preparazione psicologica. I calciatori sentono i primi caldi e sognano i riposi al mare, i tecnici sanno ormai di dover lasciare ad altri il compito di comando, e lavorano senza molto entusiasmo, i dirigenti pensano alla campagna acquisti e discutono di ingaggi e di cessioni. Si attende l'arrivo di Rocco per dar re il via ufficiale all'impresa del potenziamento-squadra. Rocco è un allenatore preparato, domenica a Milano - lo riconfermiamo - ha rilasciato al nostro giornale un'intervista nella quale ha preannunciato interamente il suo programma. E' un lavoro completo, meritevole di essere seguito. E' probabile che a giorni si possano avere le prime notizie sulla squadra granata per l'anno prossimo.