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Rigamonti |
08/09/1963 |
h.17.30 |
LECCO - TORINO 1-3 (1-2) Lecco: Annibale, Facca, Tettamanti, Sacchi, Pasinati, Duzioni, Bagatti, Galbiati, Clerici, Schiavio, Sarchi (al 46' Salvioni). All.: Piccioli. Torino: Reginato, Poletti, Buzzacchera, Ferrini, Cella, Rosato, Crippa, Puia, Hitchens, Moschino (al 46' Ferretti), Peirò. All.: Rocco. Arbitro: Varazzani di Parma. Reti: Peirò 12', 39' (T), Sarchi 33' (L), Crippa 83' (T). Spettatori: 6.467 paganti per un incasso di 5.943.300 lire. Note: Giornata piuttosto calda, terreno in buone condizioni, cielo coperto; ammoniti Ferrini per proteste, Puia per gioco falloso. Cronaca [Tratto da La Stampa del 9 settembre 1963] La vittoria del Torino a Lecco (3-1) in questo primo turno eliminatorio di Coppa Italia porta una sola firma: Peirò. Lo spagnolo ha segnato il primo goal con un'azione personale fatta di classe e rapidità, conclusa con un tiro diagonale pronto e perfetto; ha sbloccato la situazione tornata in pareggio per una rete di Sarchi, sfruttando da autentico campione (secco bolide al volo) un calcio d'angolo battuto da Crippa, e per finire ha inventato l'azione della rete di Crippa con uno spunto d'alta classe, che rompeva la monotonia di una superiorità netta e costante, anche se sterile, dei lombardi. Non sarebbe lecito sostenere che Peirò da solo abbia battuto il pur modesto Lecco, squadra di serie B, ma Peirò attualmente nel Torino è quasi mezza squadra. Siamo all'inizio della stagione e ci vuole tempo per creare un gioco, specie se si è cambiato comando da poco tempo (il nostro caso riguarda Rocco) e quando si tentano esperimenti tattici sull'impiego di uomini in ruoli particolarmente ardili e con compiti assolutamente nuovi. E tutti sanno che per superare le difficoltà delle innovazioni occorre lavorare molto ed occorre non fermarsi alle prime difficoltà. Però non dimentichiamo neppure che il campionato inizierà domenica, e il Torino è parso qui a Lecco ancora ben lontano da un rendimento che possa dare garanzie di buoni risultati tecnici e di classifica. Parliamo naturalmente del Torino-squadra. A Lecco si sono visti soltanto giocatori isolati: un grande Peirò, anche se impegnato solo a tratti e isolato quando la partita si è trasformata in combattimento, un Cella in crescendo per sicurezza e coraggio, un Reginato che sta superando i rischi dell'ambientamento in serie A, confermando di essere un valido portiere, un Buzzacchera veramente utile, un Moschino tutto finezze di tocchi, capace nella manovra, ma piuttosto freddo nel clima ardente del gioco granata. Degli altri è meglio non parlare, specialmente di Ferrini, che Rocco vorrebbe trasformare in uno stopper tipo Trapattoni, un po' per necessità, un po' per convinzione. Ferrini non sente ancora l'impegno tattico preteso dal suo allenatore, e sembra svogliato, non tiene la posizione, avanza all'attacco anche quando dovrebbe rimanere in zona di difesa. Rocco all'inizio del secondo tempo ha cambiato: ha arretrato Puia al controllo del centravanti avversario, rimandando Ferrini all'attacco. La situazione in campo, in quel momento, era talmente confusa che Puia ha continuato a giocare piuttosto male (l'ex-vicentino non si è ancora inserito nella squadra), e Ferrini non ha potuto dare un apporto valido. Elogi e critiche espressi ai primi di settembre non possono essere considerati giudizi, ma insistiamo nel dire che il Torino a Lecco è parso piuttosto sfuocato nel gioco, non certo per agonismo, che forse ha superato il calore adatto al campionato, ma per manovra collettiva, per coordinamento tattico, per concezione di squadra. Un grande dispendio di energie, molta volontà, un pizzico di cattiveria (sono stati ammoniti Ferrini per proteste e Puja per gioco scorretto). Il resto verrà più avanti? E' quanto si augurano i tifosi granata, che anche ieri hanno affrontato la trasferta di Lecco sfoderando tutta la calda passione di cui sono capaci. Allo stato attuale delle cose, il Torino lascia piuttosto perplessi. Comunque, è bene non esagerare né in critiche né in entusiasmo. Il vero Torino forse non è quello visto a Lecco. La vittoria servirà a dar morale alla squadra, una vittoria franca nel risultato anche se non altrettanto nel gioco. I celeste-azzurri di Piccioli non hanno opposto molto ai più quotati rivali; alla fine si lamentavano del risultato, ma a nostro avviso avevano torto. Il Torino, in base alla prova di ieri, poteva anche non vincere a Lecco, ma i granata, rispetto ai rivali lombardi, hanno un Peirò in più. E scusate se è poco.. Giornata piuttosto calda, tempo coperto. Oltre dodicimila spettatori. Gioco alterno all'inizio, poi Peirò si presenta ai tifosi lecchesi: l'azione inizia con uno scambio con Buzzacchera, poi lo spagnolo parte, supera due difensori con un rimpallo fortunato, continua, avanza fino al limite del fondo campo e converge. Finge un passaggio e invece lascia partire un tiro tagliato e preciso che manda la palla in goal. Tutto bello! Sullo slancio, i granata insistono, Hitchens viene atterrato in area senza che l'arbitro ravveda gli estremi del calcio di rigore, apparso a tutti invece evidentissimo, ma tanto correre, o meglio correre soltanto, non dà risultati. Al 34' improvviso giunge il pareggio: contropiede di Bagatti, lancio a Galbiati che manda una palla lunga sulla sinistra; Poletti è fuori posizione e Sarchi colpisce d'effetto superando Reginato: 1-1. Cinque minuti dopo (39') Peirò.. Si ripete. Crippa tira in corner e lo spagnolo al volo azzecca il tiro giusto e nasce un goal stupendo. Il Torino nella ripresa lascia negli spogliatoi Moschino per provare Ferretti mezzala, il Lecco sostituisce l'ala sinistra Sarchi (che era parso il migliore dell'attacco) con Savioni. Il gioco perde di vivacità, ma si accendono mischie furiose che l'arbitro Varazzani riesce a sedare a stento. I granata sembrano in difficoltà di fronte all'incalzare della manovra dei lombardi. E, proprio mentre si temeva il peggio, ecco partire Peirò: sembra tutto facile per lo spagnolo, due avversari sono bloccati con una finta, e il cross al centro è perfetto: Crippa irrompe su Annibale in uscita e sigla il terzo goal (38'). Sul 3-1 la partita è veramente finita. Il Torino passa il turno della Coppa Italia, ma non passano certo i problemi per Rocco. La squadra granata deve essere aggiornata, così non va ancora. |
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