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Menti |
15/09/1963 |
h.15.30 |
L.R.VICENZA - TORINO 1-1 (0-0) L.R.Vicenza: Luison, Zoppelletto, Savoini, De Marchi, Carantini, Stenti, Vastola, Menti IV, Campana, Dell'Angelo, Colausig. All.: Scopigno. Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Lancioni, Rosato, Moschino, Ferrini, Hitchens, Puia, Peirò. All.: Rocco. Arbitro: Marchese di Napoli. Reti: Vastola 48' (V), Peirò 82' rig. (T). Spettatori: 11.146 tra paganti e abbonati. Note: Espulsi Hitchens al 23' e Zoppelletto al 36'. Giornata afosa tipicamente estiva, terreno in buone condizioni. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 settembre 1963] All'inizio del campionato conviene andar cauti nei giudizi; belli o brutti che siano, potrebbero essere presto smentiti dai fatti. La prudenza però, che consiglia di attendere, non vieta, anzi stimola l'esame dei fatti che tutti hanno visto, e l'esame stavolta ha un scio verdetto: bocciato il Vicenza, bocciato il Torino. Il risultato di parità, in fondo, è giusto, perché né i veneti né i piemontesi meritavano di più. E' stata una brutta partita, costellata di fatti strani, diretta da un arbitro severo in certe occasioni, e longanime in altre. I vicentini, alla fine, criticavano l'operato del signor Marchese, forse perché bruciati dal rigore decretato ai loro danni proprio nei minuti finali, ma è bene che Scopigno e i suoi calciatori guardino a fondo la situazione della squadra, e dovranno convenire che i granata non hanno rubato nulla, pareggiando. Il Vicenza è una formazione difficile da giudicare; la difesa è forte, ma è troppo rude. Buono Luison, sufficiente Carantini, ma gli altri non fanno certo complimenti. L'attacco, assente Vinicio, squalificato, non ha fatto vedere proprio nulla. Il migliore è stato il giovane Vastola (autore, fra l'altro, del goal), ma gli altri sono lenti, Menti sembra addirittura fermo, Campana ha avuto un guizzo e nulla più. Colausig, che è nipote del Colaussi azzurro (e non deve impressionare la ''g'' aggiunta ora al nome, tornato di origine slava dopo le modifiche apportate in un periodo di troppo acceso nazionalismo) non ha temperamento e neppure la classe di un giocatore di serie A. E' un ragazzo che potrà migliorare. Tatticamente è il Vicenza di sempre: Stenti libero, Carantini stopper, Dell'Angelo centrocampista. Ma la squadra non ha ancora raggiunto un gioco d'assieme che dia affidamento di rendimento. E' una equipe di combattenti, sempre difficile da affrontare, specialmente qui a Vicenza. Anche per questo possiamo considerare buono il pareggio conseguito dai granata ieri, nella prima giornata di campionato. Pur se è vero che il Lanerossi (e molte altre squadre) non è ancora a posto atleticamente, identica attenuante dev'essere concessa ai torinesi. La squadra però non migliora; l'avevamo vista a Lecco in Coppa Italia sette giorni fa, e l'abbiamo rivista ieri a Vicenza: stessi errori, stesse lacune. Si dirà: ma i vicentini sono più forti dei lecchesi. Verissimo. Ma questo non giustifica la prestazione insufficiente di alcuni elementi-chiave del gioco granata. Che la difesa abbia scompensi per la mancanza di un centro mediano vero (o stopper, come si dice attualmente) è un fatto innegabile, ma Suzzacchera non è ancora in forma, né aiuta i compagni della retroguardia Ferrini, che solitamente funge da mediano, anche se porta la maglia della mezzala. Ed eccoci al punto principale del ragionamento: la diagonale Ferrini-Puja, voluta da Rocco con funzione di propulsione a centro campo e di intercambiabilità sia in difesa che all'attacco, non funziona ancora a dovere. Non sappiamo se si tratta d'insufficiente preparazione fisica, oppure se l'accoppiamento non sia spontaneo. Sta di fatto che la fonte del gioco granata è piuttosto scarsa, e da questa deficienza ingigantiscono gli altri difetti congeniti nella squadra. Rocco, alla fine della prova vicentina, era piuttosto contrariato, non certo per il risultato, raddrizzato, verso la fine per un calcio di rigore, ma piuttosto in seguito alle risultanze del gioco svolto dai suoi ragazzi. ''L'1 a 1 - ha detto Rocco - ci mette al riparo di troppe critiche immediate, e ci permetterà quindi di lavorare tranquillamente. Ma certo qualcosa non va. O siamo, grami o non siamo preparati. Vedremo domani.. ''. Che significa: vedremo domani? E' facile che per la partita contro il Bologna si debbano avere novità nella formazione, ma non riteniamo che Rocco possa mutar molto, perché i migliori elementi a sua disposizione erano anche in campo a Vicenza. A nostro avviso. Il Torino ha attualmente dei grossi problemi da risolvere: 1) Trovare un centromediano stabile, sicuro, convinto specialmente di avere conquistato il posto; 2) Cercare con qualche accorgimento tecnico-tattico di liberare Peirò dalla marcatura cui lo fanno oggetto i difensori avversari. Per il posto di centromediano si può anche dare fiducia a Lancioni, ma occorre che il vecchio ma sempre valido difensore si senta sicuro e tranquillo. Ieri invece a Vicenza si parlava già del possibile ingaggio al 1° novembre di Panzanari, che l'Inter non fa giocare, e la notizia non è certo piaciuta molto a Lancioni ed allo stesso Bearzot, che così si considerano ormai dei pensionati. Peirò, non pretendiamo di dire una cosa nuova, non è un combattente, ed ieri a Vicenza ha confermato i suoi limiti di temperamento. E' senza dubbio un atleta di grande classe, un autentico asso, ma quando la partita diventa dura e spigolosa, il suo apporto al gioco della squadra è veramente scarso. E poiché da noi in Italia il calcio è soprattutto combattimento, bisognerà che Rocco trovi il modulo tattico adatto per aiutare lo spagnolo nell'azione di sfondamento. Il rientro di Crippa - attualmente operato di appendicite - potrebbe permettere l'avvicendamento di Moschino e Peirò, ma la formula obbligherebbe Rocco a sacrificare una mezzala: o Ferrini oppure Puja. E' veramente una soluzione difficile. Passiamo la pratica per competenza al trainer granata. Tocca a lui risolverla. |
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