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Comunale |
29/09/1963 |
h.15.30 |
TORINO - MILAN 0-0 Torino: Reginato, Teneggi, Buzzacchera, Cella, Lancioni, Ferretti, Albrigi, Puia, Gualtieri, Moschino, Peirò. All.: Rocco. Milan: Balzarini, David, Trebbi, Pelagalli, Santin, Trapattoni, Mora, Rivera, Altafini, Amarildo, Fortunato. All.: Carniglia. Arbitro: Francescon di Padova. Reti: - Spettatori: 46.000 circa per un incasso che sfiora i 46 milioni di lire. Note: Ammoniti Lancioni, Puia, Pelagalli e Mora. Il Torino scende in campo con una divisa completamente bianca. Giornata di sole a tratti, terreno in buone condizioni, angoli 5-1 per il Milan. Nel Milan, esordio in serie A per il giovane Santin, classe 1946. Cronaca [Tratto da La Stampa del 30 settembre 1963] L'arbitro fischia l'inizio. Il Milan tenta l'offensiva, ma un granata si impadronisce del pallone e lo dà a Puja. Con un forte tiro da lontano l'attaccante sfiora la traversa. Quarantaseimila persone esplodono in un urlo di incoraggiamento. Il povero Torino, anche se privo di Potetti e Rosato (Giochi del Mediterraneo) e Scesa, Crippa e Vieri (infortunati) non è dunque tanto povero quanto si temeva. D'altra parte anche il Milan campione d'Europa, non appare debole. Il gran pianto di Carniglia che lamentava la indisponibilità dei quattro azzurri dei Giochi (Noletti, Lodetti, Bravi e Ferrario) e dei due assi infortunati (Maldini e Sani) era stato dettato da una specie di prudenza ante-gara, non da preoccupazioni vere e proprie. Dei quattro rincalzi rimasti a Napoli il Milan non ha dimostrato di avere bisogno; e per sostituire i due assenti di rilievo i tecnici rossoneri hanno provveduto nel migliore dei modi. L'esordiente Santin e l'ala Mora, quest'ultimo spostato a centro campo, sono stati le due armi segrete che hanno assicurato al Milan il pareggio di Torino. Il diciassettenne Santin ha avuto due notevoli alleati in David, che lo ha sostenuto moralmente giocando alle sue spalle da difensore volante, e nel granata Hitchens, che lo ha disturbato poco, essendo in giornata disastrosa. In quanto a Mora, il suo spostamento rappresenta la miglior trovata di Carniglia. Su questa trovata il trainer milanista ha cercato di mantenere il segreto a costo di sfiorare il ridicolo. Ad esempio, nel corridoio degli spogliatoi quasi tutti i rossoneri hanno svolto prima della gara qualche esercizio ginnico, indossando la tenuta completa da gara. Soltanto il povero Mora era costretto a girare in canottiera, col rischio di un raffreddore, pur di non lasciare scorgere ad occhi estranei la maglia che per il numero sulle spalle avrebbe indicato anche i compiti dell'atleta. Questa benedetta maglia recava poi il sette sulla schiena, ma si è trattato ancora di una astuta mossa atta ad ingannare l'avversario. In realtà Mora all'ala è rimasto pochi minuti, poi ha sempre giocato a centro campo. L'allenatore granata Rocco, senza, lasciarsi impressionare dalla serie di trovate mirabolanti ha spostato Puja su Mora, anziché su Rivera ed a controllare questo ultimo ha mandato il terzino Buzzacchera che era apparso a disagio nel seguire il vagabondare dell'ala centrocampista. Per il resto Ferrini ha continuato a marcare Amarildo, l'elemento più pericoloso dell'attacco rossonero, e Lancioni come stopper, con Cella in qualità di difensore volante, non ha faticato a fermare Altafini. Il Torino si difendeva bene, avendo anche Moschino arretrato, ma con Peirò in non buone condizioni fisiche, Hitchens fuori forma e Albrigi isolato non poteva essere molto minaccioso all'attacco. In definitiva si sono avute poche occasioni da rete sia da una parte che dall'altra; numerose invece le ammonizioni inflitte dall'arbitro. Per timore che l'incontro diventasse troppo acceso, Francescon ha segnato sul suo taccuino i nomi di Lancioni, Puja (reo di essere caduto insieme con Mora), Mora, Pelagatti e Amarildo. Alcune ammonizioni devono essere state causate da proteste poiché non si sono visti falli di estrema gravità. La cronaca. Nel primo tempo, al 13', il Torino conduce un'azione pericolosa con Peirò, Pelagatti libera alla disperata. Palla a Moschino che in buona posizione indugia. Al 26' Reginato salva con bella sicurezza gettandosi sui piedi di Amarildo. Un'entrata confidenziale di Cella dà a Mora l'occasione per un lancio in avanti. Tre rossoneri contro un solo difensore granata: per fortuna del Torino, Rivera calcia a lato. Il tempo si conclude con una fluida e applaudita azione Mora - Rivera - Altafini - Amarildo - Rivera e tiro fuori bersaglio di quest'ultimo. Due gli episodi essenziali della ripresa. Al 30' David, ormai superato da Puja, ferma l'avversario con un abbraccio ai limiti dell'area (la punizione non ha esito). Al 32' su una trama Hitchens-Puja, Albrigi spostatosi al centro, calcia con estrema violenza. La sfera batte sotto la traversa ma rimbalza al di qua della linea bianca. Neanche contro il Milan il Torino ha dunque segnato. Ed in tre partite un solo pallone è stato messo a segno, da Peirò su rigore. Il difetto della scarsa incisività dell'attacco è l'unica nube di un pareggio che, tutto sommato, vale un successo. Quante squadre riusciranno a fare a Vicenza (dove ha perso l'Inter) contro il Bologna (attualmente tra le capolista) ed il Milan meglio del Torino. |
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