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Filadelfia
11/12/1963
h.14.30
TORINO - VARESE 2-1 (1-1)
Torino
: Reginato, Scesa, Buzzacchera, Cella, Rosato, Ferretti, Albrigi, Ferrini, Hitchens (al 46' Crippa), Moschino, Peirò. All.: Rocco.
Varese: Biggi, Tellini, Maroso II, Ossola, De Conti, Ferrari, Gentili, Marchioro, Strada, Pasquina, Vetrano. All.: Puricelli.
Arbitro: Samani di Trieste.
Reti: Hitchens 15' (T), Strada 30' (V), Peirò 54' (T).
Spettatori: 4.145 paganti per un incasso di 2.939.400 lire.
Note: Partita disputata al Filadelfia, giornata freddissima, terreno reso duro dal gelo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 dicembre 1963]
Superiore alla aspettativa, questa partita, di Coppa Italia fra il Torino ed il Varese. Superiore, come incertezza di risultato, come tipo di gioco e come andamento generale. Buona parte di questo vivo interesse è stata conferita alla contesa, dal comportamento degli ospiti. Ci si lasci dire subito che a giudicare dalla prova questa volta sostenuta il Varese è una bella squadra. Ex capolista ed attualmente seconda in classifica nella divisione B ma con una partita da recuperare, l'unità, che dovremmo vedere l'anno prossimo militare nella categoria maggiore, era largamente incompleta nell'occasione. Mancavano parecchi degli uomini che sarebbe stato interessante vedere all'opera, ma erano in campo due ragazzi il cui nome toccava, il cuore di ogni vecchio granata: il terzino sinistro era il fratello di Maroso ed il mediano destro il fratello di Ossola. Furono essi a portare i fiori alla lapide dei caduti di Superga. In tribuna stavano inoltre la mamma ed il figlio del povero Franco Ossola e Traspedini, che non molto tempo fa militò pure lui nelle file del Torino. Anche nelle condizioni in cui si è presentata, la squadra ospite ha impressionato favorevolmente. Essa svolge un gioco semplice, lineare, sbrigativo. Possiede, come il secondo tempo doveva confermare, una difesa salda e ben coordinata, ed ha un attacco che non mira ai fronzoli, ma alle cose positive. Ricompariva in esso quella mezz'ala sinistra, dal nome di Pasquina, che la stagione scorsa aveva segnato ventisei reti, cifra primato per ambo le categorie maggiori del campionato. E' un bel giocatorino. A noi ha fatto migliore impressione, nel complesso, questo Varese, che alcune fra le unità della divisione A. Il Torino parve inizialmente aver preso alla leggera questo confronto con una compagine dei cadetti. Aveva anche esso lasciato a riposo alcuni uomini, non si impegnò decisamente se non nel secondo tempo della partita, quando, lasciato negli spogliatoi l'inglese Hitchens, mandò ad occupare la posizione di centro dell'attacco lo spagnolo Peirò! E questi effettivamente segnò il punto della vittoria. Lo spagnolo è diventato popolare fra i sostenitori del Torino. Fa piacere venirlo giocare. La sua finezza e la sua incisività, come la sua chiarezza di visione del gioco, strapparono ieri l'applauso a scena aperta: vedasi l'episodio della ripresa in cui egli, apertosi un varco, in piena corsa, fra alcuni difensori, indicò col dito a Crippa la posizione precisa alla quale egli doveva accorrere: e Crippa accorse, ricevette il passaggio e sbagliò malamente il bersaglio. Il primo tempo fu relativamente equilibrato. Il Torino andò in vantaggio al quarto d'ora con una rete di Hitchens, da pochi passi, dopo di avere mancato tre buone occasioni poco prima. Poi rallentò il ritmo del suo gioco, ed alla mezz'ora si lasciò raggiungere da un punto di Strada che, di testa, riprese un forte allungo di Ferrari. All'intervallo le due squadre stavano alla pari. Alla ripresa, entrati Vieri e Crippa, e passato Peirò al centro dell'attacco al posto di Hitchens, i granata presero a dominare con impegno e con continuità. Già all'8' minuto Peirò con un tiro pieno di opportunismo riportò i granata in vantaggio. Per la pressione esercitata e per il numero di attacchi condotti, nonché per le situazioni da rete fatte ma turare, il Torino avrebbe dovuto segnare ancora in questo periodo. Ad impedirlo fu la grande imprecisione di tiro dei suoi avanti, e maggiormente ancora furono le belle parate in cui si produsse il portiere Biggi. Questo portiere di riserva - un ragazzo che proviene dall'Ivrea - fece cose veramente eccellenti, su tiri alti e su tiri bassi: è un altro elemento da segnalare. Proprio verso il termine, Moschino sfondò ancora, ma venne bloccato dall'arbitro. Comunque un secondo tempo che ha reso meritata la vittoria del Torino. Faceva un freddo cane, ed il terreno era duro dal gelo. Fu questa temperatura - assieme alla giornata feriale - a tenere indietro il gran pubblico. Circa cinquemila persone erano presenti.