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Comunale
29/03/1964
h.15.00
TORINO - ROMA 2-2 (1-0)
Torino
: Reginato, Scesa, Teneggi, Puia, Rosato, Ferretti, Crippa, Ferrini, Hitchens, Peirò, Moschino. All.: Rocco.
Roma: Cudicini, Ardizzon, Corsini, Malatrasi, Losi, Frascoli, Leonardi, Angelillo, Orlando, De Sisti, Carpanesi. All.: Mirò.
Arbitro: Carminati di Milano.
Reti: Hitchens 20', 76' (T), Angelillo 79', 83' (R).
Spettatori: 22.000 circa.
Note: Ammoniti Corsini, Frascoli e Orlando, tutti per proteste. Tempo incerto, terreno in buone condizioni anche se un pó fangoso, calci d'angolo 11-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 31 marzo 1964]
Non c'è stato un solo Torino domenica allo stadio: se ne sono visti due. Uno sicuro, deciso e combattivo, ha dominato per tre quarti dell'incontro. L'altro Torino ha mutato volto nel periodo finale dell'incontro. A costringerlo al pareggio sono bastate due prodezze di Angelillo, un atleta che non deve mai essere lasciato libero, pena i più gravi rischi per i difensori. Di conseguenza anche la Roma ha avuto un duplice aspetto. La squadra, arruffona, costretta a difendersi con affanno e senza molto ordine, è diventata nel quarto d'ora conclusivo un complesso di scatenati commandos i quali non hanno dato tregua agli stanchi e sbalorditi avversari. Per fortuna, i granata ed i giallorossi non soffrono di preoccupazioni in classifica. Il capovolgimento dal due a zero al due a due non ha pertanto suscitato reazioni degli spettatori. Semplicemente sottolinea con le cifre l'ovvia considerazione che l'undici granata, privo della sua estrema difesa titolare (Vieri, Poletti e Buzzacchera), non può rendere come quando è al completo. La sconcertante giornata calcistica è incominciata in modo felice per gli atleti di Rocco. Carminati aveva appena fischiato l'inizio e Peiro dalla posizione di interno sinistro allungava a Hitchens. Il centravanti, sbilanciato da un'entrata energica di Malatrasi riusciva, non si sa come, a restare in piedi. Faceva ancora quattro passi soprattutto alla ricerca dell'equilibrio e ritrovatolo, scaraventava il pallone in fondo alla rete. Cudicini, colpito a freddo non poteva opporsi e tutta la Roma, ancora in fase di organizzazione tattica, restava sorpresa. Dal via al goal erano passati appena quindici secondi. Sullo slancio il Torino ha intessuln azioni su azioni. E' vero che al 10' Puja è stato costretto a deviare di testa un tiro di De Sisti che aveva ormai tagliato fuori Reginato (ed è stato un salvataggio di eccezionale difficoltà), ma i granata hanno poi colpito la traversa con Peirop e soprattutto hanno dato l'impressione di poter dominare una Roma scesa in gara con determinate idee tattiche e costretta a cambiare schieramento per il fulmineo goal di Hitchens. Sia i giallorossi che i torinesi avevano schierato all'ala sinistra un uomo di centro campo. Monchino per il Torino e Carpanesi per la Roma, ma mentre il primo ha potuto svolgere il suo naturale lavoro, arretrando e cedendo il suo posto ora a Peiro ora a Crippa, i quali si alternavano come estreme, il mediano-terzino Carpanesi, per ragioni di punteggio, è stato obbligato a fare davvero l'ala, con risultati non sempre brillanti. I giallorossi avevano un'altra estrema, Orlando, al numero 9 (mancavano gli infortunati Manfredini e Schutz oltre a Sormani lasciato volutamente a riposo) e non potevano puntare facilmente al goal, tanto più che Puja ancora una volta si è dimostrato un eccellente stopper, mentre alle sue spalle il giovane Rosato, quale difensore libero ha iniziato in modo incerto, riprendendosi nel resto della partita (finale tutto in favore dei giallorossi a parte). La ripresa non ha mutato la situazione, anzi ha messo in evidenza il gioco individualistico e classico di Peiro e quello altrettanto individualistico, ma purtroppo assai meno classico di Crippa. Nonostante le occasioni sfuggite a questi due attaccanti e ad Hitchens il Torino, al 32' raddoppiava. Centro dalla destra del bravo Ferretti, uscita a vuoto di Cudicini forse sbilanciato dal compagno di squadra Ardizzon, palla che giunge a Hitchens. Stop, mezzo giro su se stesso effettuato dall'inglese e facile bersaglio nella porta incustodita. Sul due a zero tutto pareva deciso, ma Rosato quasi a metà campo cercava di scartare Angelillo con eleganza e si faceva invece superare dall'antagonista. Il granata avrebbe potuto ricorrere ad un fallo per rimediare all'errore. Gli va dato atto del comportamento sportivo. Novantanove centromediani su cento in un caso del genere se la sarebbero cavata con un bell'abbraccio all'avversario, e tanti saluti al calcio spettacolo. Rosato, invece, ha preferito impegnarsi in una corsa ad inseguimento con Angelillo e finiva battuto. L'interno romanista da posizione angolata calciava oltre la linea bianca; Puja, nell'estremo tentativo di salvare, mandava il pallone contro la parte inferiore della traversa e di qui in rete. Goal senza ulteriori possibilità di dubbi. Questo al 35'. Due minuti dopo De Sisti allungava ad Orlando, il quale crossava verso Angelillo. L'italo argentino passato stabilmente centravanti non era controllato da alcun avversario. Il romanista segnava ancora con facilità. Così la gara è terminata In pareggio. Due reti di Hitchens, (un premio alla generosità di questo simpatico atleta che sarebbe un grandissimo calciatore se sapesse anche controllare bene il pallone) e due di Angelillo. Pure il discusso attaccante della Roma ha avuto la sua giornata luminosa. Ma in questi tempi, in cui si avviano cautamente le trattative della campagna acquisti non vorremmo che queste due reti brillassero di eccessivo splendore agli occhi dei possibili acquirenti. Angelino è un elemento di vera classe, ma rappresenta quasi un lusso nel duro campionato italiano. Si muove a disagio nel clima di lotta e difficilmente gli capitano in gara tante occasioni di trovarsi libero e indisturbato come nel suo fortunato finale di Torino-Roma. Bravo dunque Angelillo, atleta capace di azioni spettacolari ed entusiasmanti; ma quanto merito dei suoi due goals è dovuto alla distrazione dei difensori granata?