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Olimpico di Roma |
26/04/1964 |
h.15.30 |
LAZIO - TORINO 0-0 Lazio: Cei, Zanetti, Mazzia, Governato, Pagni, Gasperi, Maraschi, Morrone, Galli, Landoni, Mari. All.: Lorenzo. Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Rosato, Lancioni, Ferretti, Peirò, Puia, Hitchens, Ferrini, Moschino. All.: Rocco. Arbitro: Campanati di Milano. Reti: - Spettatori: 19.408 di cui 3.908 abbonati e 15.500 paganti. Note: Ammoniti Gasperi, Landoni e Rosato, espulso Morrone all'86'. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 aprile 1964] Alla vigilia di Lazio-Torino, quando Lorenzo e Rocco - ognuno per suo conio naturalmente - sfatano decidendo gli schieramenti tattici delle loro squadre devono aver pensato soltanto alla necessità di distruggere le possibilità degli avversari. Così Rocco ha scelto tre mediani per la sua prima linea, e Puja, Ferrini e Moschino hanno giocato in zona di interdizione, giustificando la loro azione con il fatto che si trattava di una partita in trasferta, e che il pari era un risultato accettabilissimo. Lorenzo, ancora alle prese con una classifica avara e povera, temendo il peggio, ha detto a Laudani di giocare arretrato, ha imposto a Mari di controllare Moschino, ha invitato Galli al ruolo di centroavanti, sapendo che Galli non è più un uomo di punta. Così come attaccanti veri sono rimasti soltanto Maraschi e Morrone da una parte, e Peirò ed Hitchens dall'altra; due uomini per parte, sommersi sempre da difensori in soprannumero. In queste particolari condizioni tattiche lo 0 a 0 era il solo risultato possibile, e nessuno deve meravigliarsi se, alla fine, il pubblico deluso ha cercato di sfogare il suo malumore con gesti inconsulti (lanci di bottiglie e di sassi) e fischi sonori e pungenti. La gente va allo stadio alla domenica per concedersi un po' di svago dagli affanni che tutti abbiamo in questi momenti difficili; ma pretende di divertirsi, non di perdere mezz'ora per intuire le astruserie tecniche degli allenatori, senza capirci nulla. Il calcio è spettacolo, o almeno lo dovrebbe essere. Partite come questa allontanano i tifosi dagli stadi. Ieri a Roma nel grandioso scenario dell'Olimpico illuminato dal sole, non c'erano più di quindicimila spettatori. Per una città di due milioni di abitanti si tratta di cifra che rasenta il fallimento, ed i quindicimila si sono annoiati per un'ora e mezzo. I tentativi appena abbozzati dai bianco- azzurri si infrangevano sistematicamente di fronte alla vigoria atletica dei difensori granata. Una monotonia da conciliare il sonno, uno spettacolo povero di classe e di inventiva. Non riuscirà a dare vita al gioco neppure la indubbia classe di Morrone, forse un po' stanco dalle troppo fatiche.., non poteva creare interesse la grande volontà di Maraschi, bloccato sempre da un Buzzacchera in vena di far bene. Combinazione ha voluto che le occasioni migliori capitassero a Mazzia, ma Mazzia non è un attaccante, può rischiare qualche puntata di prova, ma pretendere da lui il tiro finale, è pretendere troppo. Qualche guizzo di Galli vecchia maniera ha dato adito a scontri con Rosato. Nulla, di grave, nulla di particolarmente, cattivo nell'azione del giovane, torinese; ma Galli era nervoso, pretendeva via libera, e cercava il fattaccio. Gli incidenti hanno acceso qualche discussione, che l'arbitro ha tentato di sedare con decisioni più o meno giuste e con l'ammonizione decretata per entrambi i giocatori. Contro questo evanescente attacco laziale, non hanno avuto difficoltà i difensori del Torino, abituati da tempo a battaglie ben più diffcili ed impegnative. Con Ferrini, Puja e Moschino sulla linea dei mediani, ha fatto bella figura anche il ricuperato Lancioni, e si è distinto per decisione e rapidità di interventi pure Scesa, cui Rocco aveva affidato il difficile compito di controllare Morrone. Ma l'argentino era ieri in giornata grama, ha avuto qualche spunto efficace, ma si è alla fine innervosito, guadagnandosi addirittura l'espulsione per proteste decretata dall'arbitro a pochi minuti dalla fine dell'incontro. Di Rosato e dei suoi duelli con Galli abbiamo già detto. Il mediano torinese non è in bella forma, ma è sempre efficace; ieri aveva un compito difficile, perché Galli teme il rischio, ma crea gli incidenti. A Rosato sono stati riservati i fischi e gli insulti dei tifosi laziali, ma i tifosi sono animati dalla passione, che non sempre aiuta a vedere bene. L'attacco del Torino non ha mai operato come entità organica. Peirò ed Hitchens sono rimasti isolali, cercando qualche contropiede veloce ed anche pericoloso. Mai comunque, hanno potuto mettere in difficoltà Cei, anche perché Zanetti, Pagni, Gasperi e Laudani non lo hanno permesso. Una sola occasione grossa per il Torino all'8' della ripresa quando Peirò è fuggito solo controllato da Zanetti: se lo spagnolo avesse toccato lateralmente ad Hitchens il goal forse sarebbe stato inevitabile, ma Peirò ha voluto fare da solo, permettendo a Zanetti di sventare il pericolo, sarebbe stata una vittoria illogica, ma nel calcio se ne vede di peggio. Il momento culminante si è avuto verso la fine, nel pieno dell'offensiva laziale, tendente a infrangere la munitissima difesa granata. Eravamo al 40', Laudani calciava una punizione e Galli interveniva su Vieri. Campanati fischiava il fallo del laziale sul portiere; nasceva una mischia in cui interveniva anche l'arbitro, poche parole anche se concitate con Morrone, con la conseguente espulsione del giocatore laziale. Diranno dopo i torinesi che Morrone nella foga della polemica aveva detto cose non gradite a Campanati. Sosterrà invece l'interessato che si è trattata di un malinteso. In Questi casi conta solo la dichiarazione dell'arbitro, e Morrone non potrà che attendere le decisioni della Lega. Via Morrone, il pubblico si è ancora più indispettito. L'accompagnatore ufficiale del Torino signor Traversa, l'allenatore Rocco ed il medico sociale dott. Cattaneo hanno dovuto scappare dalla panchina perché volavano al loro indirizzo sassi, bottiglie (non tutte di plastica) ed oggetti vari. Campanati ha preso nota ma ormai si era alla fine, di questa strana ed anche brutta partita. Lo 0 a 0 ha premiato eccessivamente sia la Lazio che il Torino, che non hanno certo meritato il punto che arricchisce ora la loro classifica. |
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