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Comunale di Bergamo
24/05/1964
h.16.00
ATALANTA - TORINO 1-1 (0-1)
Atalanta
: Pizzaballa, Pesenti, Nodari, Nielsen F., Gardoni, Colombo, Domenighini, Mereghetti, Nova, Christensen, Magistrelli. All.: Ceresol.
Torino: Reginato, Poletti, Buzzacchera, Cella, Rosato, Ferretti, Albrigi, Puia, Hitchens, Moschino, Peirò. All.: Rocco.
Arbitro: Rancher di Roma.
Reti: Albrigi 9' (T), Magistrelli 84' (A).
Spettatori: 13.820 di cui 8.220 abbonati e 5.600 paganti.
Note: Ammoniti Nova, Buzzacchera e Rosato.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 maggio 1964]
C'è quasi il sapore della beffa nel pareggio (1 a 1) col quale il Torino ha dovuto chiudere ieri l'incontro con l'Atalanta a Bergamo. Una partita che i granata - benché ridotti praticamente in dieci uomini validi - hanno dominato per 85 minuti, segnando con Albrigi a 10 minuti dall'inizio, vedendosi poi negata una rete per un fuorigioco che non esisteva da un arbitro la cui direzione, di gara è stata men che mediocre; una partita che avrebbe potuto benissimo chiudersi con un vantaggio di due o tre reti per i torinesi. Sono invece bastati dieci minuti di forcing finale dei padroni di casa perché il risultato si fissasse sul pareggio. Rocco, a fine gara, sbraitava non sappiamo che cosa negli spogliatoi vietati agli estranei. Eppure, proprio non vediamo che cosa ci fosse stato da rimproverare ai granata. L'unico errore fu quello di non marcare Colombo in occasione del calcio d'angolo dal quale doveva scaturire la rete atalantina, ma per il resto nulla si poteva addebitare, ai giocatori. D'accordo, l'errore è stato fatale ai fini del risultato, ma allora si potrebbe anche obbiettare che a sei minuti dal fischio, finale il vantaggio del Torino avrebbe dovuto essere superiore a quell'unica rete messa a segno da Albrigi su calcio Piazzato. Per ottenere tanto sarebbe bastata una maggiore spinta offensiva: e doveva essere Rocco a darla, ordinando ai giocatori di abbandonare quella posizione, di copertura che, considerate le condizioni dell'Atalanta, proprio non aveva ragione di esistere. Intendiamoci, non vogliamo con questo porre l'allenatore granata sul banco degli imputati, solo che siderale le condizioni classifica alla quale il Torino più nulla aveva da chiedere, e visto che questa Atalanta era decisamente in giornata, negativa, viene logico chiedersi che senso abbia avuto lasciare Hitchens e Albrigi soli e sperduti all'attacco. I due, poveracci, si sono dati da fare su ogni palla che perveniva nel loro raggio d'azione, ma troppo raramente hanno avuto la collaborazione di Peirò, stazionante a centro campo, e di Puia, che pure ha giocato un'ottima partita controllando a dovere Christensen e trovando modo di sganciarsi qualche volta dalla difesa per inscenare alcune puntate offensive. Porse, la rete iniziale ha indotto Rocco e i giocatori ad attenersi a un modulo prudenziale, e l'infortunio a Buzzacchera al quarto del primo tempo, con conseguente spostamento di Moschino (ottima la sua gara) a terzino, deve avere rafforzato il convincimento che fosse meglio difendere il vantaggio anziché tentare decisamente di aumentarlo. La gara si era appena iniziata, e le squadre stavano ancora studiandosi che già il Torino doveva rivoluzionare la formazione. Buzzacchera, saltando di testa con Domenghini, ricadeva malamente al suolo e si procurava una distorsione alla caviglia destra che lo costringeva a restar fuori per dodici minuti, rientrando poi zoppicante all'ala sinistra. Moschino retrocedeva in difesa e Peirò diventava interno di centro-campo. Albrigi e Hitchens davano lavoro ai difensori locali, un tiro dell'estrema destra al 6' andava a finire sul braccio di Gardoni, ai limiti dell'area. L'arbitro non dava segno di accorgersene, ma al 10' decretava una punizione in favore dei granata per fallo di Nodari e Colombo ai danni di Albrigi. Palla a terra a venticinque metri dalla porta nerazzurra, e barriera protettiva dei padroni di casa. Era Albrigi che scoccava il tiro: la sfera sfiora la testa della barriera e termina in rete senza che Pizzaballa, coperto dal sole negli occhi, possa farei nulla. L'Atalanta, con un Nielsen irriconoscibile e un Domenghini bloccato su Poletti, sembra non si accorga nemmeno dell'accaduto e continua al piccolo trotto quasi la cosa non la riguardasse. Il Torino così ha persino modo di fare accademia, ma non osa forzare e lascia che Albrigi e Hitchens se la sbrighino da soli all'attacco con la collaborazione saltuaria dello zoppo Buzzacchera. Al 18' sarà proprio questi a raccogliere un cross dell'inglese da destra, spedendo la palla in rete. Azione regolarissima, visto clic Hitchens ha eseguito il passaggio all'indietro e che il segnalinee si avvia verso il centrocampo. Il signor Rancher però è di parere diverso e annulla per fuori gioco di Buzzacchera. Poi, dopo che Pizzaballa aveva dovuto intervenire su incursioni del vivacissimo Albrigi, l'arbitro cercherà di farsi perdonare la decisione chiudendo gli occhi su un mani di Cella su tiro di Mereghetti: l'azione proseguì con Domenghini, che arriva a due passi dulia linea di porta e si fa poi soffiare la palla da un acrobatico intervento di Rosato. E' stato l'unico brivido per i tifosi granata, arrivati in forze da Torino, Milano e altri centri della Lombardia. Nulla cambia nella ripresa. Torino sempre padrone del campo (e sempre prudente) e Atalanta a far da spettatrice. C'è un piccolo battibecco fra Hitchens con Colombo e Gardoni, poi Pesenti in una mischia in area nerazzurra rimane a terra dolorante e l'arbitro ammonisce Buzzacchera e chiama i due capitani per un sermoncino del quale, francamente, non si sentiva la necessità. Al 12' Poletti scende sulla sinistra e viene scontrato da un avversario: la palla perviene ad Albrigi, che da trenta metri sferra un tiro violento che obbliga Pizzaballa a una respinta a pugni chiusi, si fa avanti anche Puja, ogni tanto, sferrando tiri da lontano, uno dei quali sfiora la traversa atalantina. Poco dopo la mezz'ora (al 32') Cella si becca una gomitata in fronte da Nova in azione di gioco: tutto fermo per due minuti, mentre Cella provvede ad inturbantare il difensore, che accusa una lacerazione al sopracciglio destro. A questo momento viene fuori l'Atalanta, quasi si destasse da un lungo torpore. Nielsen trova la giusta cadenza come per incanto, Colombo si spinge in avanti, Mereghetti trova modo di svincolarsi dalla guardia di Ferretti. Al 35' Reginato deve uscire su Christensen lanciato a rete e al 39' Moschino causa un calcio d'angolo. Batte Nova, Colombo liberissimo colpisce di testa, Magistrelli effettua una mezza rovesciata e inutilmente Rosato tenta il rinvio. Palla in rete e risultato in parità. Meno male che si è quasi alla fine, così Reginato se la cava soltanto più con due brividi e altrettanti interventi su Magistrelli e Mereghetti. Rosato e Nova invece hanno ancora il tempo di essere ammoniti. Rocco intanto si avvia verso gli spogliatoi preparando la reprimenda. Ma i torti, ammesso che ce ne siano, sono proprio tutti di Cella e compagni?