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Comunale |
31/05/1964 |
h.16.00 |
TORINO - SAMPDORIA 2-1 (2-0) Torino: Reginato, Scesa, Teneggi, Cella, Lancioni, Ferretti, Albrigi, Puia, Hitchens, Peirò, Moschino. All.: Rocco. Sampdoria: Sattolo, Vincenzi, Tomasin, Delfino, Bernasconi, Morini, Wisnieski, Tamborini, Toschi, Frustalupi, Barison. All.: Ocwirk. Arbitro: Campanati. Reti: Albrigi 34' (T), Peirò 37' (T), Barison 55' rig. (S). Spettatori: 11.221 di cui 5.000 paganti e 6.221 abbonati. Note: Terreno buono, sole all'inizio poi nubi con minaccia di pioggia quindi di nuovo squarci di sole nel finale. Ammonito Delfino per gioco scorretto. Cronaca [Tratto da La Stampa del 1 giugno 1964] ?Del Torino va sottolineata la prova di onestà sportiva, della Samp un'ingenuità insospettata. La gara di ieri ai torinesi diceva poco o nulla. C'era il logico desiderio di finire in bellezza il campionato, si poteva capire che qualche giocatore cercasse di mettersi in evidenza in tempi in cui si parla di riconferme o trasferimenti; comunque à certo che tutti i granata hanno dormito pacificamente alla vigilia del confronto con i sampdoriani; tutti meno forse i dirigenti i quali nella giusta ansia di togliere alla prestazione della loro compagine ogni sospetto di parzialità (o, se si preferisce, di generosità nei confronti dei blucerchiati), si erano adoperati sabato sera, per far sapere ovunque che se il Torino scendeva in campo in formazione largamente rimaneggiata questo era dovuto soltanto alla squalifica di Rosato o agli infortuni di Vieri, Buzzacchera, Ferrini e Poletti. Poichà quest'ultimo si era fatto male in un allenamento il Torino aveva anzi avuto un gesto di simpatica distinzione. Aveva mandato il difensore dal prof. Wyss, alto esponente della Federazione medici sportivi, affinchà un'autorità insospettabile constatasse l'indisposizione dell'atleta, il che regolarmente è avvenuto. Questo non toglie che Modena e Messina abbiano ieri telegrafato le loro proteste per l'assenza di Poletti (si voleva forse che giocasse zoppo?) e che un collaboratore dell'avv. Angelini, il signor Tanzi sia venuto espressamente, si dice da Roma, per constatare la perfetta correttezza dei protagonisti. Il risultato in proposito è fin troppo eloquente. Se una squadra ha ceduto in modo incomprensibile, questa non è stata il Torino, che si è battuto con ammirevole serietà, ma la Sampdoria scivolata forse per l'emozione, forse per la scarsa vena di alcuni suoi elementi in una prova tanto scialba da risultare assurda. La cronaca, più che i commenti, indicano la sequenza dei passi falsi compiuti dai blucerchiati. Si inizia con la Samp arroccata in difesa e questo è logico. Addosso a Peirò, il più guizzante degli avanti granata sta però il lento Vincenzi. Un grosso sbaglio che costerà caro. Inoltre Moschino arretra a fare da centrocampista ed il bravo Tamborini non lo disturba con troppo impeto. Le tre punte avanzate dei torinesi, Aibrigi, Hitchens e Peiro vengono controllate non da vicino, in modo particolare Hitchens. Il centravanti si allarga spesso sulla sinistra, un po' come fa Milani nell'Inter o in Nazionale, ed il giovane Morini, incaricato dei compiti di stopper, non sempre tiene la posizione. La Samp insomma incomincia male e corre un grosso rischio già al 13' quando Vincenzi atterra Aibrigi in area. A parte il penalty sfiorato perchè fare arrabbiare gli avversari? Così tra un'emozione dei liguri e qualche trama offensiva del Torino si arriva al primo goal granata al 34'. Lo segna Aibrigi, ma lo crea Peirò scattando sulla sinistra sebbene Vincenzi lo trattenga addirittura per una spalla e porgendo poi al compagno di squadra un pallone facile da trasformare. I liguri si disuniscono come è facile immaginare. Ne approfitta ancora Peirò, al 36', per rubare la palla a Morini, il quale aveva ingenuamente tardato nel respingere. Lo spagnolo in un takle ha la meglio su Bernasconi e finisce poi in gol dopo di avere aggirato ancora Vincenzi. Sattolo con la punta delle dita aveva deviato il tocco finale, non abbastanza tuttavia da evitare la marcatura. I blucerchiati potrebbero accorciare le distanze, al 41', ma Frustalupi colpisce il palo. In compenso al 10' della ripresa la squadra ligure viene rimessa in corsa verso il pari. Barison, in area, è atterrato da Lancioni, e l'arbitro j concede il penalty. Lo stesso Barison con un tiro fortissimo raso a terra mette a bersaglio. Due a uno e trentacinque minuti per tentare il tutto per tutto. C'era da aspettarsi un disperato arrembaggio dei blucerchiati. Al contrario questi hanno attaccato sì, ma con freddezza e disordine. Tomasin avanza. Delfino e Frustalupi Uniscono alle ali, Wisnieski opera come interno di punta (dove si rivelerà altrettanto inutile quanto all'estrema destra) e Barison si sposta a fare la mezz'ala. Quest'ultima, è la mossa meno comprensibile poichè l'ex-milanista era apparso l'unico in grado di puntare seriamente verso la rete. Gli ospiti continuano per una ventina di minuti ad urtare contro una barriera impenetrabile, poi la stanchezza si fa sentire ed i contropiede granata diventano sempre più pericolosi. Sattolo si salva a stento su un tiro di Aibrigi e lo stesso attaccante colpisce il palo un minuto prima del termine. I blucerchiati escono a testa bassa. Non sanno ancora dello zero a zero di Modena-Messina ma sono consci della loro prova negativa. Non è certo lottando con un simile animo che potranno sperare di salvarsi nello spareggio. Per il Torino la semplice e sempre allegra festa di addio. I ragazzini con bandierone invadono il campo, strappano le maglie dalle spalle di Aibrigi, Cella e Hitchens, esprimono la loro gioia per il buon campionato della loro squadra. Il Torino poteva ambire a qualche gradino più in alto, ma nel complesso ha terminato bene il torneo calcistico. E nel prossimo Rocco, certamente riconfermato e forte di una utile esperienza potrà guidare la squadra a risultati ancora più lusinghieri. |
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