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Comunale
08/11/1964
h.14.30
TORINO - GENOA 4-1 (3-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Puia, Rosato, Ferretti, Simoni, Ferrini, Hitchens, Meroni, Crippa. All.: Rocco.
Genoa: Da Pozzo, Bassi, Colombo, Bagnasco, Baveni, Calvani, Bicicli, Pantaleoni, Cappellini, Locatelli, Gilardoni. All.: Santos.
Arbitro: Roversi di Bologna.
Reti: Ferrini 8', 35' (T), Crippa 33' (T), Locatelli 56' (G), Poletti 79' rig. (T).
Spettatori: 15.661 di cui 9.459 paganti per un incasso di 947.900 lire e 6.202 abbonati.
Note: Cielo coperto, pioggia fitta durante tutto l'incontro, terreno molto allentato. Calci d'angolo 4-4, espulso Bagnasco all'11' per scorrettezze, esordio stagionale per Crippa. Ammoniti Albrigi, Hitchens, Vanara e Rivara.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 novembre 1964]
Il Torino si trovava già in vantaggio di una rete ed aveva dimostrato di poter superare senza fatica l'avversario, quando l'arbitro ha aggiunto una spintarella favorevole espellendo Bagnasco. Il fallo commesso dal terzino rossoblu non è stato così grave da meritare una punizione tanto severa. Bagnasco aveva troncato un'azione di Crippa, con intervento deciso, mettendo a terra l'ala sinistra granata. Questi, mentre si trovava ancora inginocchiato si era rivoltato verso il rossoblu per protestare. Il tutto si era svolto con molta calma. Episodi del genere ne avvengono a centinaia nella partite di campionato. Neppure aveva creato un clima di tensione, la spinta più che altro difensiva con cui Bagnasco aveva allontanato successivamente da sé Crippa. Il piccolo dissidio avrebbe benissimo potuto concludersi con l'atteso calcio di punizione contro la porta del Genoa. Tutto sarebbe finito lì. Roversi, infilando di corsa la strada della severità, ha invece cacciato via Bagnasco e praticamente ha rovinato la partita. In undici il Genoa era apparso inferiore al Torino: in dieci è andato alla deriva, come era logico aspettarsi. Gli stessi granata avrebbero preferito lottare alla pari contro un avversario che potevano agevolmente controllare. Non sono stati ad ogni modo a soffermarsi sulla più o meno discutibile espulsione. Continuando nel loro gioco sicuro sono arrivati ad una vittoria ancor più netta nella sostanza di quanto indichi il punteggio. Il Genoa era privo del suo miglior centrocampista, Giacomini; mancava inoltre del centravanti Koelbl e del difensore Rivara. Anche il Torino, però, non era al completo avendo dovuto rinunciare a Moschino. E chissà quante occasioni favorevoli avrebbe potuto creare il regista granata contro una formazione rossoblu ancora incerta tra il modulo brasiliano adottato fino a poco tempo fa ed il catenaccio, su cui Amaral ha dovuto ripiegare spinto dalla serie di risultati avversi. Meroni, che per l'occasione ha indossato la maglia di mezzo sinistro, ha un gioco troppo differente da quello di Moschino, né si può chiedere all'ex genoano di cambiare abitudini e stile diventando di colpo un coordinatore. Appunto Meroni ha sentito in morto particolare questo incontro sia perché costretto ad affrontare la squadra da cui proveniva, sia perché nervosamente teso a mettere in evidenza il proprio valore, in contrasto con le critiche piovutegli sulle spalle dopo la delusione della finale di Coppa Italia. L'attaccante granata non è un tipo da incitare al rendimento: deve fare quanto sa seguendo più l'estro personale che una rigida norma tattica. Ieri, impegnatissimo a dimostrarsi bravo, ha finito per pasticciare più del solito, non ottenendo neppure quella prima marcatura di campionato che il pubblico a gran voce Invocava dagli spalti. La sua gara non è risultata del tutto negativa, ma certo è stata meno brillante di quanto ci si poteva aspettare. Il Torino in compenso ha messo in evidenza la solita difesa sicura (eccettuata la distrazione di Vieri che ha concesso il goal di Locatelli) e soprattutto ha avuto in Ferrini, marcatore inesorabile e in Ferretti, tenace nel lavoro a centrocampo, due punti di forza che hanno demolito ogni tentativo avversario. Poca gente sugli spalti. Il tempo grigio aveva tenuto lontano la massa dei sostenitori. Si è iniziato con una commovente cerimonia: la consegna della targa d'oro dell'Ina per il miglior allenatore straniero. Il premio era stato assegnato a Santos, ma Beniamino è morto questa estate in Spagna, in un incidente d'auto. In tribuna c'era la sua vedova con le figlie. Ferrini e Colombo, i due capitani, hanno consegnato a lei l'estremo ricordo di un allenatore buono e generoso, che si era fatto voler bene negli anni in cui era stato al Torino e nel periodo in cui aveva lavorato per il Genoa. Quindi le due squadre hanno iniziato la loro fatica ed in otto minuti i granata sono andati in vantaggio. Su passaggio di Ferretti, Ferrini tirava con violenza. La palla rimbalzava contro Colombo e ritornava sul piede di Ferrini che la spediva in rete prima ancora che i tifosi potessero reclamare il rigore per la respinta effettuata con la mano da Colombo. Il Torino, con Rosato difensore libero e Puja stoppar, aveva controllato ogni attacco avversario fin dalle prime battute (da segnalare un solo tiro di Bagnasco finito alto). Il Genoa teneva Colombo difensore volante. Bassi incaricato di bloccare Hitchens, Baveni su Meroni e Pantaloni su Ferrini. Tale schieramento è durato ben poco, perché all'undicesimo minuto si aveva la già descritta espulsione di Bagnasco. Bicicli retrocedeva allora a terzino eri i granata dominavano a loro piacimento tanto più che tra i rossoblu Cappellini era troppo fragile e Locatelli troppo isolato per impensierirli. Dopo un paio di puntate di Crippa - che ha fatto ieri un buon esordio stagionale - e di Simoni e dopo una bella parata di Da Pozzo, su un tocco ravvicinato di Hitchens, i granata aumentavano il loro attivo. Al 33' Crippa concludeva con una forte deviazione una veloce azione cui avevano contribuito Ferrini e Meroni oltre allo stesso Crippa. Due minuti dopo Ferrini, metteva in rete, con un sinistro improvviso e fortissimo. Baveni rischiava un autogoal al 42' (la palla calciata malamente dal rossoblu colpiva la traversa della porta di Da Pozzo) poi il primo tempo aveva termine. La ripresa ha visto il Genoa correre alla disperata, dimostrando se non altro un'ottima condizione atletica. Su un contropiede condotto dal difensore Calvani, Vieri usciva in ritardo e Locatelli di testa metteva a segno. L'arbitro sorvolava poi su un doppio atterramento di Meroni ed Hitchens ad opera di un rossoblu, forse indotto all'indulgenza dalla precedente eccessiva severità usata nei confronti del Genoa, ma al 34' un mani di Baveni in area non poteva essere ignorato. Poletti con un secco tiro realizzava su rigore e sul quattro a uno tutti hanno praticamente cessato di lottare essendo i rossoblu ormai rassegnati ed i granata contentissimi del punteggio. In due partite di campionato il Torino ha ottenuto sette reti: tre contro la Fiorentina e quattro contro il Genoa. La squadra accusata di saper soltanto difendersi dimostra con i fatti di muoversi anche all'attacco. In quanto al Genoa, ieri era incompleto ed è stato anche sfortunato. Tuttavia pur considerando le circostanze si deve ammettere che l'inquadratura ed il gioco slegato messi in evidenza lasciano prevedere assai duro il suo cammino verso la ripresa e la salvezza.