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Comunale |
22/11/1964 |
h.14.30 |
TORINO - JUVENTUS 0-3 (0-1) Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Puia, Rosato, Ferretti, Crippa, Ferrini, Brighenti, Meroni, Moschino. All.: Rocco. Juventus: Anzolin, Gori, Sarti, Bercellino I, Castano, Leoncini, Stacchini, Da Costa, Combin, Del Sol, Menichelli. All.: Herrera. Arbitro: Sbardella di Roma. Reti: Stacchini 16', Da Costa 51', Menichelli 75'. Spettatori: 66.196 di cui 59.994 paganti per un incasso di 71.547.700 lire, più 6.202 abbonati. Cronaca [Tratto da La Stampa del 23 novembre 1964] La Juventus ha atteso il derby con il Torino per disputare la sua miglior partita della stagione. Ha dominato gli avversari nel Momento decisivo (quello iniziale), li ha controllati nei rari tentativi di contrattacco, e per chiudere in bellezza ha avuto nel portiere Anzolin l'autore di tre spettacolari parate che hanno reso più sonoro il risultato di tre a zero. La squadra, che pur affermandosi non aveva affatto convinto domenica scorsa contro la Samp, è apparsa ieri trasformata. E' diventata grande di colpo, questa Juventus? Oppure le ha lasciato via libera il Torino, frastornato rei trovarsi davanti un rivale così pericoloso mentre si era tanto parlato di una formazione costantemente in difficoltà all'attacco? La risposta sicura alla domanda di tanti tifosi (una rinascita della Juventus interessa non solo la nostra città ma tutto il campionato) verrà data dalle successive partite del torneo. Per ora si deve convenire che nel confronto più atteso la compagine di Heriberto Herrera ha disputato una buona gara, offrendo anche espressioni di bel gioco. Del Sol e Da Costa sono stati i pilastri della vittoria juventina. Lo spagnolo ha lavorato con la solita intensità, aggiungendo alle sue abituati scorribande; una serie diinviti ai compagni, di passaggi lunghi e dosati, che hanno fatto di lui uno dei migliori protagonisti della giornata. Del Sol era controllato da Ferrini, ma questi non gli ha impedito di imprimere alla gara un tono autoritario. In quanto a Da Costa egli ha contribuito al dominio di metà campo, segnando anche una delle tre reti. Pure l'italo-brasiliano aveva per avversario un elemento tenace e abile, Ferretti, un tipo che non concede mai molta libertà al suo antagonista diretto. Egli ha saputo tuttavia smarcarsi al momento opportuno e precedere con l'anticipo gli interventi del mediano. L'anticipo, del resto, è stata l'arma migliore di questa sorprendente Juventus. Sarti, incaricato di neutralizzare Crippa anche quando si trasferiva alla sinistra, è riuscito a sbrigarsela bene entrando costantemente prima della sua ala. Con uguale senso dell'anticipo Bercellino ha controllato Brighenti, il neo-granata messo in campo mentre era ancora a corto di preparazione, e Leoncini ha, tenuto testa a Moschino, l'attaccante schierato con il numero 11 e retrocesso poi a metà campo per fare il regista. L'unico duello del derby in cui le sorti sono sempre state in equilibrio è stato quello tra Gori e Meroni. L'ex genoano impegnando al massimo delle sue forze ha potuto in due o tre occasioni superare il suo terzino. In tali circostanze è intervenuto Castano a saldare la manovra difensiva bianconera: una sola volta Meroni ha evitato anche questi, ma è stato messo a terra (uno dei pochi falli della giornata). Per il resto, il più brillante elemento dell'attacco granata ha urtato, come gli altri suoi compagni, in una barriera insuperabile. In quanto alla prima linea juventina si potrebbe pensare che essa abbia avuto il compito facilitato dal fatto che dopo il goal di Stacchini il Torino ha dovuto cercare il pareggio sbilanciandosi in avanti. A parte la constatazione che i contrattacchi granata non hanno mai trascurato la prudenza, difensiva, va notato che il periodo più bello della Juventus, e pertanto anche del suo attacco, si è verificato proprio quando il punteggio era ancora sullo zero a zero e la retroguardia granata era ben chiusa. In questo primo quarto d'ora del derby la Juventus ha saputo passare con fluidità dalla manovra difensiva a quella offensiva, mentre il Torino non riusciva a diventare minaccioso oltre la propria metà campo. L'assenza di Hitchens, centravanti talvolta criticato ma indubbiamente capace di gettarsi con autorità nelle aree avversarie, si è fatta sentire. La squadra di Rocco ha retto pertanto grazie alla sicurezza di Poletti e Buzzacchera, al buon lavoro di Puja (molto abile negli interventi di testa) e del difensore libero Rosato, fin che il tiro scoccato da Stacchini non ha sor preso Vieri; poi ha dato l'impressione di non poter risalire contro una Juventus in giornata di vena. Il goal in certo senso decisivo si è verificato al 16° minuto. Rosato aveva calciato in angolo, con troppa fretta, un pallone che avrebbe invece potuto fermare e rimandare. Dal corner l'azione si spostava a centrocampo e quindi ritornava a Stacchini. Di fronte all'ala destra bianconera stavano Buzzacchera (vicino) e più indietro Rosato. Stacchini effettuava un primo tiro la palla finiva addosso al terzino granata e gli l'imballava sul piede destro. D'impeto, l'attaccante bianconero lasciava partire un colpo ad effetto. Il pallone superava Vieri, che aveva sbagliato posizione portandosi troppo avanti e filava in rete nell'angolo alto alla destra dell'estremo difensore. Il Torino, come si è detto, ha avuto una buona occasione di tentare il pareggio, allorché, al 23', Meroni a centrocampo si infiltrava tra Gori e Castano e veniva spinto da quest'ultimo. La punizione era bloccata dalla barriera dei juventini e Del Sol allontanava la minaccia. Il goal che scavava una di stanza ormai insuperabile tra i contendenti si verificava 6' della ripresa. Un cross di Menichelli, sfiorato da Rosato, giungeva sui piedi di Da Costa. Questi batteva al volo la palla, per uno strano effetto, picchiava per terra rimbalzava alta fino a urtare sotto la traversa e terminava in rete. Anzolin, al 11', usciva con tempestività su Brighenti lanciato bene e ovviamente senza alcuna intenzione proprio dal juventino Del Sol. Questi aveva rubato la palla ad un avversario allungandola poi al portiere senza scorgere il centravanti granata. Un altro difficile intervento si aveva 27' sempre ad opera di Anzolin che volava a respingere un pallone deviato di testa da Ferrini (il goal era parso quasi fatto). La Juventus rispondeva con un attacco Combin-Menichelli, Da Costa-Stacchini. Quest'ultimo serviva Menichelli appostatosi in zona sgombra di avversari. Era facile per l'ala sinistra controllare la sfera e metterla a segno anticipando il disperato tuffo di Vieri. Proprio negli ultimi minuti Anzolin compiva ancora una parata di classe, uscendo su Meroni, fingendo con freddezza di gettarsi sulla destra e tuffandosi invece a sinistra in modo da ingannare l'avversario e bloccare la sfera. Questa, la cronaca. Un ultimo rilievo e simpatico: bianconeri e granata hanno giocato con decisione, mantenendosi però nei limiti consentiti dal regolamento. Li ha aiutati alla correttezza l'arbitro Sbardella. Egli ha fischiato inesorabilmente ogni urto tra uomo e uomo. Ha spezzettato il gioco: in compenso ha tenuto saldamente in pugno la partita. |
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