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Comunale
28/02/1965
h.15.00
TORINO - L.R.VICENZA 3-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Rosato, Puia, Cella, Ferretti, Meroni, Ferrini, Hitchens, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
L.R.Vicenza: Luison, Volpato, Savoini, Tiberi, Carantini, Stenti, Vastola, Demarco, Vinicio, Dell'Angelo, Colausig. All.: Scopigno.
Arbitro: Righi di Milano.
Reti: Simoni 5', Moschino 49', Ferrini 51'.
Spettatori: 16.836 di cui 6.202 abbonati e 10.634 paganti per un incasso di 11.642.900 lire.
Note: Cielo coperto, vento freddo, terreno in buone condizioni, angoli 7-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 marzo 1965]
In pochi minuti il Torino è passato dal rischio della zero a uno alla tranquillità di un goal di vantaggio. Vieri, con una parata da campione, ha deviato in angolo un tiro scoccato da Tiberi, il mediano del Vicenza lasciato avanzare con troppa leggerezza dai difensori granata. Poco dopo Simoni ha invece messo a segno, di testa, un cross effettuato dal terzino Poletti. Sullo slancio di questa marcatura e di una perfetta condizione fisica e - se così si può dire - morale, l'intera squadra ha preso a muoversi con scioltezza. Ne è risultata una partita davvero interessante. Merito degli atleti di Rocco, tutti ai limiti del miglior rendimento con la sola eccezione di Meroni che insiste troppo a trattenere il pallone; merito anche dei vicentini, i quali hanno giocato per il gioco senza rinchiudersi in una inutile o assurda difesa. Dicevamo sette giorni orsono che le squadre libere da preoccupazioni di classifica almeno quelle! - hanno il dovere di cercare di offrire uno spettacolo al pubblico. Il Lanerossi, pur perdendo, ha lasciato una buona impressione proprio perché non ha rinunciato mai alle sue possibilità di manovra. Facile obbiettare che un goal al passivo obbliga a buttarsi in avanti, ma a parte il fatto che spesso sì vede difendere con sorprendente accanimento anche.. una sconfitta, va osservato, a maggior elogio dei vicentini, come neppure durante il periodo della più insistente pressione granata essi abbiano richiamato indietro troppi giocatori. Al contrario hanno cercato di prendere in contropiede gli avversari. Se non sono riusciti a segnare lo devono a due grossi errori di mira da parte di Dell'Angelo e De Marco e ad una serie di parate di Vieri, portiere imbattibile ieri, specialmente negli interventi alti. Il Torino è apparso più attento a sfruttare ogni buona occasione. La prima rete, ad esempio, è nata da un intelligente spostamento di Poletti. Il terzino stava controllando, Colausig, arretrato, quando si è accorto che Dell'Angelo aveva effettuato un traversone verso De Marco, il quale si trovava con le spalle voltate al pallone. Poletti ha giocato di anticipo; è accorso sulla traiettoria, ha ancora vinto il tackle con De Marco e, fatti due passi, ha centrato. Simoni, con un balzo ha ottenuto il primo goal. L'offensiva del Torino è continuata tambureggiante. Al 6' Hitchens ha colpito un palo, al 10' Simoni stava per battere un'altra volta Luison ma è stato fermato per un fallo concesso a metà campo in favore del Torino. L'intervento irregolare di due biancorossi su un granata era realmente avvenuto e l'arbitro l'aveva tempestivamente rilevato. Nel frastuono dello stadio nessuno o quasi aveva sentito il sibilo. E' una vecchia storia quella dei fischietti non più adeguati ai grandi incontri di campionato. Non si parla in senso figurato, ma del fischietto vero e proprio. Se diecimila o cinquanta o centomila spettatori urlano, il fischio emesso dai polmoni più robusti non viene udito. Occorre dotare gli arbitri di apparecchi più sonori: ieri ad esempio Luison era sul punto di buttarsi alla disperata sul pallone. Poteva fare male a se stesso o all'avversario e tutto per niente. Non è meglio prevenire, quando è possibile, certi rischi? Dopo questo episodio, un violento tiro di Hitchens è stato fortunosamente respinto da Luison quindi Vinicio, piuttosto nervoso nella giornata, ha reagito ad un'entrata di Puja scalciando da terra come un mulo. I due si conoscono bene, avendo giocato insieme nel Lanerossi. L'amicizia ha fatto spegnere sul nascere la burrasca. Il Lanerossi, come si è detto, non rinunciava al tentativi in attacco e un colpo di testa di Vinicio finiva alto. Proprio allo scadere del tempo, Vieri parava a terra una deviazione di Vastola. Nelle prime battute della ripresa, il Torino concludeva la gara, per quanto riguardava il risultato. Quarto minuto: Meroni fugge lungo la linea laterale e serve un pallone ben dosato a Moschino. Al volo, di destro, l'intelligente mezz'ala conclude l'azione. Tiro forte e preciso: la sfera ha toccato la parte interna del montante prima dì terminare in rete. Goal da applausi. Ferrini, al 6', riceveva un allungo di Puja, scartava un paio di avversari e metteva a segno il terzo punto per il Torino. Ancora un episodio movimentato al 15'. Volpato toccava indietro troppo lentamente a Luison. Hitchens s'impadroniva del pallone e trascinato dall'impeto urtava contro il portiere. Compiva una impressionante giravolta per aria. Per fortuna nulla di veramente grave, una botta ad una gamba; vedendo il volo di Jerry si era temuto di peggio. Mentre il compagno rotolava a terra Simoni, sempre freddo e padrone di sé, continuava l'azione, ma il pallone terminava tra le braccia di Luison, rimasto sorpreso e un po' intontito dal' precedente scontro. Nel finale, un tocco di testa di Vinicio apriva a Dell'Angelo una zona di tiro, ma il numero 10, rientrato in squadra dopo lunga assenza per operazione di appendicite, mandava a lato. Poco dopo De Marco in posizione analoga, commetteva uguale errore. Il Torino poteva cosi conservare intero il netto distacco sugli avversari: giusto premio alla superiorità basata anche sul gioco franco di Cella, Puja, Moschino e Ferrini ma castigo un po' severo verso un Lanerossi Vicenza che ha avuto in Tiberi e Vinicio gli elementi forse più in vista. La contentezza dei granata giunti con questa vittoria al terzo posto in classifica alla pari con Juventus e Fiorentina, è stata smorzata a fine gara da una triste notizia. Il presidente Piattelli ha dovuto comunicare a Rosato l'improvvisa morte del nonno materno. Quindici giorni orsono il giovane difensore granata aveva perso il padre di 45 anni. Ora un nuovo lutto ha colpito questo bravo e coraggioso calciatore. I compagni gli si sono stretti intorno con sincero affetto. Come Rosato merita.