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Comunale
28/03/1965
h.15.00
TORINO - MESSINA 1-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Buzzachera, Puia, Cella, Rosato, Meroni, Ferrini, Hitchens, Moschino, Simoni.
Messina: Baroncini, Garbuglia, Clerici, Benatti, Ghelfi, Landri, Morbello, Schütz, Bagatti, Gioia, Derlin.
Arbitro: Monti di Ancona.
Reti: Simoni 19'.
Spettatori: 13.832 di cui 6.202 abbonati e 7.630 paganti per un incasso di 8.356.000 lire.
Note: Splendida giornata di sole, terreno in ottime condizioni, calci d'angolo 10-4 per il Torino, ammonito Poletti per gioco falloso.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 marzo 1965]
Applaudito in passato al termine di alcune partite dall'esito negativo, il Torino è uscito ieri dal campo vittorioso, ma seguito da qualche fischio. I due punti colti grazie all'uno a zero realizzato ai danni del Messina sono però così importanti da far dimenticare presto le pur giustificate disapprovazioni del pubblico, tanto più che ci sono valide giustificazioni alla poco brillante prestazione della squadra granata. Sicuro nell'estrema difesa e pericoloso - a tratti - nel trio di punta composto da Meroni, Hitchens e Simoni, il Torino ha ceduto a centro campo, nella zona dove solitamente Ferrini e Moschino riescono ad imporre il loro gioco. Ieri Moschino era evidentemente preoccupato nello scatto, temendo il riacutizzarsi del vecchio stiramento alla coscia (e l'impiego del giocatore è stato in forse sino al momento di presentarsi in campo), mentre Ferrini dopo pochi minuti di gioco ha ricevuto un duro colpo alla gamba destra, una botta a freddo nel muscolo, che ha costretto il capitano a muoversi ad un ritmo ridotto. Superato proprio nella zona dove è solito imporre la propria superiorità, il Torino non ha potuto esprimere il meglio del suo gioco. Troppo isolati gli attaccanti, spesso in inferiorità numerica la difesa quando avanzavano i centrocampisti messinesi, dopo aver saltato i diretti avversari. Soltanto in questo modo si spiegano alcune incertezze della difesa, che ha pure fatto blocco con la consueta compattezza, ed ha avuto in Rosato, Puja e Vieri gli elementi di maggior spicco. Rosato, che sembra ormai addetto agli attaccanti tedeschi (dopo Konietzka gli è toccato ieri il pericoloso Schutz), ha avuto un inizio di gara addirittura entusiasmante ed ha proseguito poi su un livello sempre elevato; Puja, alle prese, con lo scaltrente Bagatti, ha saputo sganciarsi spesso in avanti, sfiorando il goal nel secondo tempo; Vieri ha compiuto un solo intervento difficile fra i pali (al 24', su improvvisa girata di Bagatti in corsa) ma si è dovuto esibire in numerose, e tempestive uscite sui precisi traversoni delle ali siciliane. All'attacco, il rientrante Simoni è risultato di gran lunga il più utile, e non soltanto per avere realizzato il punto decisivo, al 19' di gioco. L'ex mantovano ha confermato di essere stato il migliore acquisto della scorsa campagna trasferimenti: pulito nel tocco, lineare nell'azione, veloce quanto basta per tener testa, palla al piede, ai terzini avversari. Hitchens ha tentato senza fortuna in numerose occasioni il tiro a rete, mentre Meroni è apparso meno efficace del solito, ed ha pure sciupato una favorevole occasione presentataglisi al 37' del primo tempo. Va detto che su Meroni l'allenatore messinese Colomban aveva posto, scambiando i terzini a gioco iniziato, il generoso Garbuglia, un difensore impetuoso che non sempre riesce a frenare la sua esuberanza. Garbuglio, l'idolo dei tifosi messinesi per l'impegno che profonde in ogni partita, ha risolto numerose situazioni pericolose, di fronte alla porta di Baroncini, ma in qualche occasione ne hanno fatto le spese gli stinchi del diretto avversario. Sull'esempio - in quanto ad impegno - di Garbuglia, tulio il Messina si è battuto con gagliardia, dando l'impressione di non meritare certo la scadente posizione di classifica. Solida in difesa con Ghelfi stopper su Hitchens e Lanari libero ma pronto a portarsi in avanti, la squadra di Colombari ha avuto in Benatti il migliore elemento di centrocampo, ed in Clerici un terzino abile anche come attaccante. In avanti hanno impressionato l'ala sinistra. Berlin ed il già citato Bagatti, mentre il rientrante Schutz ha avuto la sfortuna di trovarsi di fronte un Rosato deciso a meritarsi - come è infatti avvenuto - la conferma nel gruppo degli azzurri per il confronto con la Polonia. Al di lè delle prestazioni dei singoli, hanno sorpreso, nel Messina, la freschezza atletica dei giocatori - merito di ciascuno di essi, e del lavoro del trainer Colomban - e lo spirito che anima la squadra. Nessuna rassegnazione per la precaria posizione in graduatoria, nessuna, cattiveria come ci si potrebbe attendere da una formazione disperatamente impegnata alla ricerca di punti. Purtroppo per il Messina, le lodi non fanno classifica: resta tuttavia l'impressione di una squadra simpatica, viva, malgrado in essa non abbondino di certo i giocatori di fama. Il Torino ha avuto un buon inizio di gioco, ma il ritmo dei granata è presto rallentato. Si è pensato al caldo, ad un forse logico desiderio di risparmiare energie in vista del derby di domenica prossima, ma poi si è visto che tutto dipendeva dalla differenza di rendimento a centro campo. Al 19', comunque, i granata sono passati in vantaggio. Meroni, vinto un takle grazie ad un rimpallo favorevole, è scattato sulla destra ed ha centrato in area messinese, dove lesto si era insinuato Simoni. L'ala ha tirato una prima volta contro la schiena di Garbuglia, ed è stato pronto a colpire poi di testa, al rimbalzo, e battere lo sbilanciato Baroncini. Nella ripresa il Messina si è fatto via via più autoritario, sino a sbagliare clamorosamente al 22' la rete del pareggio. Una lunga avanzata di Clerici sulla destra è stata conclusa da un cross che Gioia, solo davanti a Vieri, ha colpito malamente con lo stinco mandando il pallone sul fondo. A questo punto, i siciliani hanno avuto un comprensibile rallentamento, quasi fossero convinti che il risultato era segnato. Il finale ha visto allora il Torino di nuovo pericoloso, mentre i tifosi - conosciuto il risultato parziale di Marassi - raddoppiavano il loro incitamento, pensando alla possibilità di raggiungere in classifica la Juventus. Simoni, Meroni ed Hitchens hanno svolto alcune, manovre, pericolose, ma il Messina non meritava davvero di subire un altro goal.