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Marassi
05/09/1965
h.15.30
SAMPDORIA - TORINO 1-1 (0-0)
Sampdoria
: Sattolo, Vincenzi, Delfino, Dordoni, Masiero, Morini, Salvi, Nicolè, Cristin, Frustalupi, Pienti. All.: Baldini.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Rosato, Bolchi, Meroni, Ferrini, Orlando, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
Arbitro: Campanati di Milano.
Reti: Cristin 57' (S), Simoni 84' (T).
Spettatori: 15.474 di cui 3.455 abbonati e 12.019 paganti per un incasso di 13.817.000 lire.
Note: Il Torino ha fallito un calcio di rigore al 68' con Orlando. Cielo coperto, terreno erboso ma pesante, Sampdoria in maglia bianca per dovere di ospitalità. Espulso Delfino all'80' per condotta violenta, ammoniti Dordoni per proteste, Puia e Rosato per gioco scorretto, angoli 6-3 per la Sampdoria.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 settembre 1965]
Un inizio di campionato veramente scadente quello che si è avuto a Genova, Il Torino può ringraziare non so quale santo suo protettore per essere uscito dall'incontro con un pareggio. Da tempo non si vedeva la squadra granata giocare così male. L'undici che i pronostici generali davano come vincitore netto della partita s'è portato in modo incredibilmente confusionario. I suoi giocatori arrivavano sempre tardi sulla palla, sbagliavano la direzione e la misura dei passaggi, si facevano cogliere in imbarazzo nelle situazioni più semplici e più ingenue di questo mondo. Battuti nettamente in velocità dagli avversari, i granata parevano quasi sonnolenti, tanto erano pesanti nei movimenti. Due o tre elementi solo sono stati all'altezza della loro fama: Meroni innanzittutto, e poi Moschino e Simoni. Ma parecchi fra i loro compagni hanno agito con una catena ai piedi che impedisce il buon funzionamento dell'assieme, principalmente sull'efficienza della prima linea. Decisamente negativo è stato il centravanti Orlando. Forse il ragazzo non era completamente ristabilito dall'indisposizione che lo aveva colpito recentemente, ma certo un centro di prima linea più deficiente raramente è stato visto nella squadra del Torino. Egli non aveva né controllo della palla, né vivacità, né idee: nulla, assolutamente nulla. Arrivò fino a mancare ingenuamente un calcio di rigore nel secondo tempo. Faceva rimpiangere Hitchens, che con la sua velocità e combattività almeno impegnava e scombussolava la difesa avversaria. In pessima giornata si trovavano poi con lui il mediano laterale Bolchi e parecchi altri. Fortuna per i torinesi che quella della Sampdoria non sia certamente al momento e nella formazione attuale una compagine di classe. Conscia della sua inferioritè tecnica, essa ha fatto ricorso alla velocità come unica arma per salvarsi. La velocità e anche la combattività. Di queste essa ha fatto un uso così largo da scombussolare nettamente l'oppositore e da portarsi in grado di assicurarsi l'intera posta. Corsero, galopparono tanto i sampdoriani, che con un po' di precisione avrebbero potuto vincere l'incontro, invece di andare a rischio di perderlo sul finire della gara furono anche fallosi e teatrali nelle finzioni degli atterramenti, i padroni di casa, ma di questo diremo poi a parte. Ad ogni modo il punto di classifica che hanno raccolto in questo primo incontro della stagione, essi se lo sono certo pienamente meritato. Il cielo era nuvoloso, cupo, imbronciato, come se fosse desideroso di rovesciare sul campo e sull'intera città altri violenti temporali del tipo di quelli dei giorni scorsi. Qualche po' di acqua cadde anche prima della partita e al termine della medesima. Il campo conseguentemente era allentato e scivoloso. Erano presenti circa quindicimila persone, di cui più di dodicimila paganti. Il primo tempo è stato totalmente vuoto di ogni contenuto tecnico. Nulla, assolutamente nulla di pregevole o comunque degno di menzione ebbe a succedere nel corso di quel primi miserevoli quarantacinque minuti. I due portieri non furono chiamati ad una sola parata di media difficoltà. Di tiri in porta meritevoli di successo non se ne vide nemmeno uno. Un gran correre di qua e di là, ed un grande urlare da parte del pubblico, e null'altro. Al momento del riposo di metà tempo le due squadre meritavano entrambe un bello zero in condotta. Pazienza per la Sampdoria che almeno aveva fatto sfoggio di impegno, ma il Torino - quello che noi conosciamo - non lo si era visto affatto. Tutto quello che di notevole avveniva nella partita ha avuto per teatro il secondo tempo. In esso la velocità degli scambi non è diminuita affatto. Al 13' il mediano laterale Dordoni serviva la mezz'ala sinistra Frustalupi e questi passava in profondità al suo centravanti Cristin. Quest'ultimo da una certa distanza faceva partire un forte tiro basso che slittando sull'erba viscida andava a finire con assoluta precisione nell'angolino basso della rete sulla destra della porta granata. Vieri si era gettato in tuffo con qualche ritardo. Gran giubilo fra i giocatori della Sampdoria. Allora il Torino, come punto sul vivo, diventava più vivace e combattivo. Meroni passava al centro della prima linea e Orlando diventava ala destra. Il cambiamento non tardava a dare i suoi frutti. Meroni da solo creava imbarazzo nell'intera difesa dei liguri. Al 23' Vincenzi commetteva un brutto fallo su Simoni e l'arbitro non esitava a concedere il calcio di rigore. Avanzava come tiratore scelto Orlando, e ingenuamente egli sparava nemmeno con grande forza sulle braccia del portiere, il quale non aveva difficoltà a respingere. Era già passata da qualche tempo la metà della ripresa quando il terzino sinistro sampdoriano Delfino, a seguito d'una carica sul suo portiere, colpiva fuori di ogni azione il mediano Puja con un calcio ad una gamba. L'arbitro non esitava ed espelleva il giocatore ligure. Ad un dato punto Meroni, avanzando da solo, entrava in goal con la palla al piede, ma l'arbitro annullava il punto per fuori gioco. Si andava avanti fino al 39' minuto con dominio del granata. Un calcio di punizione veniva concesso ai medesimi. Tirava Ferrini e la palla sgusciava verso la destra La sfera stessa ritornava al centro a seguito d'un forte allungo, il portiere ligure Sattolo usciva ma mancava nettamente la presa. La porta rimaneva allo scoperto. La palla continuava la sua traiettoria sulla sinistra, dove se ne stava tutto smarcato Simoni, il quale non aveva difficoltà ad infilare la rete. Altri cinque minuti di gioco molto nervoso e finalmente l'arbitro fischiava il termine della contesa mentre un temporale si scatenava sul campo.