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Comunale
26/09/1965
h.15.30
TORINO - CAGLIARI 0-0
Torino
: Vieri, Poletti, Fossato, Rosato, Puia, Ferretti, Meroni, Bolchi, Orlando, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
Cagliari: Mattrel, Martiradonna, Longoni, Tiddia, Vescovi, Longo, Gallardo, Rizzo, Nené, Greatti, Riva. All.: Silvestri.
Arbitro: Marengo di Chiavari.
Reti: -
Spettatori: 21.886 di cui 15.730 paganti per un incasso di 16.640.000 lire e 6.156 abbonati per un incasso complessivo di 60.660.000 lire.
Note: Ammoniti Tiddia e Meroni per proteste; terreno bagnato per le pioggie di questi giorni, cielo coperto, terreno incerto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 settembre 1965]
Sotto gli occhi attenti dei tecnici inglesi Revie ed Owen, giunti da Leeds ad osservare i loro avversari di dopodomani in Coppa delle Fiere, e tra la sincera delusione di ventiduemila spettatori, il Torino ha pareggiato anche contro il Cagliari. Quarto risultato nullo consecutivo: i granata non hanno ancora esultato per una vittoria, in questo campionato. Andando avanti con simile ritmo, non si sa quando potranno provare tale gioia (e domenica prossima oltre a tutto occorrerà giocare a Firenze, brutta trasferta). Il Torino attuale non piace alla folla, poiché manca del suo caratteristico slancio e non serve alla classifica dato che il suo gioco slegato, perde mordente con il passare dei minuti fino a spingere qualche elemento ad assumere ingiustificati atteggiamenti di rassegnazione. Aveva pienamente ragione, ieri, il vice-presidente Traversa ad esprimere in proposito indignate proteste. In quanto al pubblico, esso taceva. Il silenzio del disinganno. Perfino il grosso tamburo posto al centro dei popolari, sul quale i fedelissimi ritmano entusiasmi ed incoraggiamenti era diventato muto. Dopo un quarto d'ora di vena iniziale il Torino aveva accettato il piccolo trotto imposto con saggia avvedutezza dai sardi, lasciando soltanto Meroni e Simoni, entrambi in gran forma, e Rosato e Puja, a spremersi per cercare il successo. Per il Cagliari un pareggio allo Stadio costituisce un risultato d'oro; per il Torino il secondo zero a zero vale un passo falso. L'incontro senza reti di sette giorni prima a Ferrara, poteva essere giustificato; l'identico punteggio verificatosi allo Stadio ha invece una sola e chiara causa: il Torino ha giocato male. Questo va detto senza mezzi termini pur tenendo presente una serie di giustificazioni. Eccone un campionario. Ferrini era assente. Mancanza grave senza dubbio, ma se basta l'indisponibilità di un solo uomo, sia pure di classe, a far traballare l'impalcatura granata, essa non deve essere così solida come si riteneva. Moschino ancora una volta ha avuto una giornata negativa. Moschino è un perno delle trame granata. Ha l'intelligenza della regia. Può attraversare un periodo difficile: il riposo di questa settimana gli gioverà certamente Puja e Rosato si sono scambiati i compiti. La soluzione farà piacere al C. U. della Nazionale Fabbri, il quale vede in Rosato un elemento base della formazione italiana; tuttavia non è il caso che il Torino rischi in proprio, sia pure per tentare gloriosi esperimenti azzurri. Puja e Rosato come stopper si equivalgono, ma il primo è un ex-attaccante ed aiutato dalla statura svolge un utile gioco di testa. Se lo si tiene indietro nella posizione di libero gli sganciamenti in avanti toccano a Rosato. Si aggiunga infine un palo colpito da Simoni, e si vede come non pochi siano gli elementi di scusa su cui discutere. Essi non tolgono però nulla al fatto che ieri il Torino non è apparso organico, non è stato incisivo all'attacco ed ha avuto sbandamenti in difesa. Poletti opposto all'azzurro di Budapest, Riva, ha avuto un difficile incarico e Fossati si è trovato sulla strada Gailardo, il negro che il Milan ha passato ai sardi per dargli ancora modo di dimostrare che sa giocare al calcio. Dal giudizio severo sul Torino non si può certo escludere Bolchi, fischiato quasi con astio dal pubblico; ma proprio questa severità degli spettatori spinge ad invocare per l'ex atalantino un po' di indulgenza nell'attesa che si completi il periodo di assestamento. Bolchi in principio dava l'impressione di essere l'usurpatore del posto di Ferretti. Ora anche il generoso mediano è in squadra. Il problema Bolchi riguarda soltanto il giocatore, un atleta che si arrabatta per ritrovare la velocità che non è mai stata il suo forte ed il tiro di cui andava fiero. Meglio e più sportivo, incoraggiarlo che deriderlo. Sulla prova incerta del Torino ha avuto la sua parte di merito il Cagliari. Bruciati dalla disillusione dell'ultimo minuto nel precedente confronto con la Fiorentina, i calciatori di Silvestri hanno disputato una partita accorta. Mancavano di Cera che è uno dei loro atleti più saldi, ed il caso e un bel passaggio di Gallardo hanno offerto proprio al sostituto del n. 4 titolare, a Tiddia, una delle poche occasioni di segnare. Il terzino spintosi fino a quattro passi dal portiere Vieri ha indugiato di quell'attimo sufficiente a Puja per irrompere su di lui e liberare mettendo l'avversario a terra. Tiddia oltre ad un colpo al ginocchio si è ricevuta anche una ammonizione per aver invocato con troppa irruenza un penalty che non c'era Contro questo unico grosso rischio il Torino può elencare parecchi palloni da goal non sfruttati per sfortuna o per errore. Un tiro di Orlando bloccato da Mattrel (il migliore tra i sardi) al 19', un altro di Rosato finito - colmo di sfortuna - sui calcagni di Orlando, una parata d'istinto effettuata da Mattrel con il piede su secco centro di Simoni, ed ancora il palo esterno toccato da Simoni a conclusione della più bella azione della giornata intessuta con Meroni. Orlando all'inizio della ripresa è stato messo giù in area da Longo, poi Mattrel ha effettuato due parate sicurissime su avanzata di Fossati e deviazione di testa di Bolchi. In fatto di cronaca questo è tutto. Dal Torino si attende di più: la squadra è in grado di dare un altro rendimento. La riscossa granata si inizierà mercoledì a Leeds? E' difficile prevederlo, sul terreno della squadra capolista del campionato inglese. Accontentiamoci di un augurio e di una timida speranza.