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Comunale di Firenze
03/10/1965
h.15.00
FIORENTINA - TORINO 1-1 (0-0)
Fiorentina
: Albertosi, Rogora, Castelletti, Pirovano, Gonfiantini, Brizi, Hamrin, Bertin, Nuti, De Sisti, Morrone. All.: Chiappella.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Rosato, Bolchi, Meroni, Pestrin, Orlando, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
Arbitro: Varazzani di Parma.
Reti: Hamrin 13' (F), Poletti 64' rig. (T).
Spettatori: 37.439 di cui 30.961 paganti per un incasso di 36.377.000 lire e 6.478 abbonati.
Note: Giornata di sole, quasi estiva, terreno in ottime condizioni; ammoniti Poletti, Fossati e Rosato, calci d'angolo 5-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 ottobre 1965]
Questo è stato l'incontro disputato con maggior decisione fra quelli ai quali abbiamo assistito in questo scorcio di stagione. Un incontro aspro, per quanto privo di vere cattiverie, e pieno di contrasti, persino nell'andamento di gioco dei due tempi. Nel corso dei primi 45 minuti la Fiorentina apparve ed è stata in realtà, secondo noi, superiore, per quanto di poco, in velocità, in slancio e anche in precisione di gioco, il Torino essendo ogni volta battuto nei duelli per la palla e nei capovolgimenti delle azioni. Alla ripresa la reazione dei granata è stata oltremodo vigorosa ed efficace: una reazione che ha portato al pareggio e che per un soffio - una grande parata di Albertosi - non ha dato ai granata il successo completo. L'ultimo quarto d'ora è stata un'autentica battaglia, durante la quale gli ospiti, lottando disperatamente, hanno salvato il risultato. Il quale risultato, nel suo complesso, va considerato senz'altro come giusto e corrispondente all'andamento del gioco. La giornata era serena e la temperatura molto più elevata che non a Torino. Vi erano cinquantamila persone sugli spalti, delle quali più di trentotto mila paganti. La maggior parte dei presenti era scamiciata come ancora si usa in piena estate. L'incasso si avvicina ai trentotto milioni. Il campo presentava, come al solito, in ottime condizioni: un tappeto erboso fra i migliori. Nessun incidente di gravità (né tra i giocatori né tra gli spettatori) è venuto a turbare la regolarità dell'incontro: gioco poco complimentoso, ma corretto anche nei suol momenti di maggiore vivacità e decisione. Ci vollero dieci minuti perché il gioco giungesse a dare luogo ad episodi degni di rilievo. Il primo di essi vide subito su d'un centro proveniente dalla sinistra i viola sfiorare il successo. Due attaccanti locali non arrivavano in tempo nemmeno a sfiorare la palla al momento culminante. E tre minuti dopo il successo dei viola stessi veniva realizzato per davvero. L'ala sinistra Morrone riusciva a farsi luce e mandava al centro un forte traversone basso. Si ebbe l'impressione allora che Vieri avesse un momento di esitazione prima di gettarsi in tuffo. Quando egli si gettò, tentò di deviare a terra e con ambo le mani la sfera sulla sua sinistra. Pareva che la sfera stessa si indirizzasse verso la linea di fondo come per finire in angolo, quando sopravveniva fulmineo Hamrin. Lo spazio a disposizione dello svedese era minimo, mezzo metro all'incirca, ma Hamrin, con uno dei suoi tipici tocchi - tutto misura e precisione - riusciva ad infilarlo. Nulla da eccepire: faceva uno a zero per la Fiorentina, ed il pubblico andava tutto in solluchero. La reazione del Torino non fu per il rimanente di quel primo tempo qualitativamente del tipo voluto. In certe fasi del gioco i granata parevano quasi soggiogati dalla superiore mobilità degli avversari. Arrivavano quasi sempre con un attimo di ritardo sulla palla e davano l'impressione di essere colti di sorpresa dai rapidi capovolgimenti di gioco e dagli allunghi in profondità della prima linea dei viola. Fortunatamente a stare all'erta in quel frangente era Rosato. I suoi interventi salvarono l'undici torinese più e più volte da situazioni scabrose in quel periodo pericoloso. Col suo coraggio e con la sua tempestività, Rosato pare creato appositamente per emergere in lotte di questo tipo. E' un mastino che la presa non la molla mai. Terminava così il primo tempo con una sola rete di svantaggio per i torinesi, ma l'impressione, si può dire generale, era in quel momento che la Fiorentina fosse delle due la squadra più a punto in fatto di velocità, di scaltrezza e anche di padronanza della palla. Diverse dovevano essere le considerazioni dettate dal secondo tempo. Il Torino apparve subito, fin dai primi minuti, come trasformato. Era innanzitutto più vivace, più pronto, più mordace. E i suoi uomini andavano su ogni palla, lottavano per ogni situazione, ed i padroni di casa conseguentemente non davano più l'impressione di controllare il gioco e di poter fare quello che volevano. Meroni, quando si impadroniva della palla, vagava per il campo e dava del filo da torcere ai difensori viola. Il pubblico lo beccava quasi in continuità, apparentemente per ì suoi strani capelli, ma in realtà per i pericoli costanti che le sue incursioni portavano. E poco dopo del quarto d'ora quasi al 18° minuto di gioco il pareggio veniva acciuffato dai granata. Un forte centro a mezz'altezza giungeva dalla sinistra. Meroni immediatamente apriva il gioco verso sinistra lui pure, là dove Orlando era comparso improvvisamente tutto solo. Visto il pericolo, il centro-mediano fiorentino Gonfiantini piombava decisamente su di lui e lo atterrava senza complimenti. Pronto intervento dell'arbitro, che indicava senz'altro al segno della punizione massima Avanzava il terzino Poletti e segnava, malgrado che il portiere Albertosi si fosse mosso sulla linea della porta prima che il tiro scoccasse. Voleva dire uno a uno. E con questo risultato si doveva chiudere la partita. Da quel momento il Torino apparve più incisivo ancora. Per chi lo conosce risultò anzi chiaro che il risultato di parità più non gli sarebbe sfuggito dalle mani. Al contrario l'episodio più clamoroso di tutti avveniva poco dopo. Orlando ricompariva in ottima posizione sulla sinistra, sparava e colpiva la traversa. Riprendeva Simoni e con una gran testata spediva in direzione della rete. Albertosi, da terra dove era caduto, balzava, volava verso l'alto e parava un tiro che appariva materialmente impossibile da parare. L'ultimo quarto d'ora è stato un'autentica battaglia. La Fiorentina, con un ritorno di fiamma impressionante, si scaraventava tutta in avanti e il Torino, schierato a testuggine nella propria area, faceva fronte ad ogni cosa, respingeva tutto, con una tenacia del tipo messo in mostra più volte la stagione scorsa. Una difesa che illumina da sola l'operato di tutta la squadra e di tutta la giornata. Così veniva l'1 a 1, il quinto consecutivo pareggio della squadra torinese.