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Comunale di Catanzaro
06/01/1966
h.15.00
CATANZARO - TORINO 0-0 - 0-0 d.t.s., 4-1 d.c.r.
Catanzaro
: Provasi, Marini, Bigagnoli, Nisticò, Tonani, Sardei, Berardi, Orlandi, Marchioro, Gasparini, Triburzio. All.: Ballacci.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Rosato, Puia, Cereser, Ferretti, Orlando, Pestrin, Schutz, Moschino, Carelli. All.: Rocco.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Reti: -
Spettatori: 8.969 paganti per un incasso di 12.203700 lire.
Sequenza rigori: Marchioro, palo, 0-0. Orlando, gol, 0-1. Tribuzio, gol, 1-1. Orlando, fuori, 1-1. Tribuzio, gol, 2-1. Moschino, parato, 2-1. Tribuzio, gol, 3-1. Orlando, palo, 3-1. Tribuzio, parato, 3-1. Orlando, palo, 3-1. Marchioro, gol 4-1. Moschino, fuori, 4-1.
Note: Cielo tersa, limpida giornata di sole, temperatura rigida, terreno in discrete condizioni. Calci d'angolo 8-6 per il Catanzaro; ammonito Bigognoli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 gennaio 1966]
L'annata nera del Torino ha trovato purtroppo una conferma anche in Coppa Italia: ammessi di diritto ai Quarti di finale, i granata sono stati eliminati dal torneo alla prima partita, essendo stati sconfitti oggi per 4-1 con i calci di rigore sul campo del Catanzaro, dopo che tempi regolari e supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Il Catanzaro è una delle migliori squadre di Serie B, ma nell'occasione era privo di cinque titolari, fra i quali il capocannoniere Bui, squalificato. Anche al Torino mancavano numerosi elementi di primo piano (Ferrini, Poletti, Meroni, Simoni e Bolchi, ma i sostituti erano pure sempre atleti di nome, e non ragazzini delle squadre giovanili come alcuni dei rincalzi messi in campo da Ballacci, l'allenatore dei calabresi. Per difendersi dal freddo e per festeggiare la quarta vittoria in Coppa (il Catanzaro si era già sbarazzato di Messina, Napoli e Lazio) gli sportivi avevano acceso numerosi falò sugli spalti: il portiere Provasi, il maggiore, artefice del successo del Catanzaro, è uscito dal campo in trionfo fra i riverberi di decine di torce improvvisate, mentre i giocatori granata rientravano a capo chino, qualcuno con una gran voglia di piangere. In effetti ne avevano motivo. La gara iniziatasi fiaccamente, con un primo tempo da dimenticare, si è accesa nella ripresa e per cinque o sei volte il Torino è parso sul punto di tradurre in goal l'evidente superiorità, ma le prodezze di Provasi hanno avuto come contropartita clamorosi errori delle punte granata, le quali hanno dimostrato una incapacità nel tiro a rete che ha poi trovato clamorosa conferma al momento dei rigori. Dei tre attaccanti più avanzati. Schutz ed Orlando hanno fallito ancora una volta la prova, palesando un'indecisione davvero incredibile per giocatori di Serie A. Il giovane Carelli è stato il migliore dei tre ma anche a lui è mancata quella freddezza sotto porta che in altre occasioni aveva messo in mostra. Per dare un'idea degli errori degli avanti granata occorrerebbe poter raccontare fase per fase la cronaca della partita, ma poiché ciò non è possibile vanno almeno ricordate le occasioni più clamorose sfumate davanti alla porta del Catanzaro, che dal canto suo soltanto in un'azione (al 15' della ripresa) ha impegnato a fondo Vieri, costringendolo a una deviazione in angolo resa difficile dal sole basso ed accecante. Ben più numerosi sono stati i pericoli per Provasi. Nel primo tempo al 20' una staffilata di Orlando è finita fuori di poco, al 26' anche l'arbitro Sbardella ha fatto sentire il suo peso sul periodo negativo del Torino annullando un'autorete del mediano Sardei (che aveva ribattuto in rete una respinta di Provasi su tiro di Carelli) in modo piuttosto misterioso. Dalla tribuna era parso di vedere Carelli in fuorigioco ma l'arbitro non aveva fischiato al momento del tiro dell'attaccante. Sbardella ha detto poi negli spogliatoi di aver rilevato invece un fallo di Carelli su Provasi, fallo di cui nessuno si era accorto. L'arbitro romano non era evidentemente in grande giornata: lo dimostra il fatto che a fine partita ha telefonato a Milano, in Lega, il risultato finale di 1-2, modificandolo poi in 1-1 dopo aver controllato meglio il suo taccuino su nostro invito.. Sempre nel primo tempo, al 35' su lungo rilancio di Pestrin, Schutz ha evitato in dribbling Tononi e Sardei, poi ha indugiato tanto da permettere a Provasi di bloccargli il pallone sul piede. Nella ripresa al 5' Orlando ha corretto (stavolta bene) un cross di Rosato e Provasi ha respinto fortunosamente di piede; all'8' una stangata di Puja è finita alta di poco sulla traversa; al 26' Carelli ha tirato fiaccamente su bel passaggio di Orlando; al 32' lo stesso Orlando, a due passi dalla porta, si è lasciato passare fra le gambe il pallone su cross di Ferretti; al 15' Provasi ha anticipato di un soffio Carelli lanciato da un tocco di Schiitz. Si è giunti così ai supplementari, nei quali si è giocato praticamente a una porta sola, quella del Catanzaro. Al 6' Provasi ha respinto in uscita su Orlando, al 1' del secondo tempo il portiere è letteralmente volato per bloccare a fil di palo una stangata di Moschino. Al 7' Carelli è inciampato sul pallone a cinque metri dalla porta, al 12' lo stesso Provasi ha addirittura passato la palla, con la mano, a Schutz, lasciando la porta sguernita. Ebbene, il tedesco non ha saputo far altro che indirizzare a rete un fiacco e maldestro pallonetto. Sullo 0-0 dopo 120 minuti di gioco, Sbardella ha fatto calciare i rigori, sei per parte come prescrive il regolamento della Coppa Italia. L'inizio è stato favorevole ai granata (palo di Marchioro e goal di Orlando), poi la situazione è precipitata. Tribuzio ha battuto due volte Vieri con altrettante fucilate all'incrocio dei pali, e fra i due tiri a bersaglio dell'attaccante calabrese Orlando ha calciato fuori. Si è provato allora Moschino ma Provasi ha parato il bolide; per il Catanzaro si è fatto avanti Tribuzio portando la squadra in vantaggio per 3-1. Palo di Orlando, parata di Vieri su Tribuzio, altro palo di Orlando, goal di Marchioro: 4-1 per il Catanzaro, Torino eliminato. Moschino ha calciato fuori, con rabbia, l'ultimo ed inutile penalty. Questa la storia della clamorosa uscita del Torino dalla Coppa Italia. Nel bilancio negativo dei granata (che rientreranno in sede domani verso mezzogiorno, via Milano) vanno pure messi un abbastanza serio infortunio a Rosato, il quale ha lasciato lo stadio zoppicante per una dura botta al piede destro, un incidente meno grave a Moschino, un colpo di bandierina - involontario - affibbiato da un guardalinee sul capo del bravo Fossati. Dopo la squalifica di Ferrini e di Rocco (che ha seguito la partita, come un leone in gabbia, dalla feritoia degli spogliatoi, mentre Bergamasco era in panchina) non ci voleva davvero questa giornata negativa.