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Comunale
06/02/1966
h.14.30
TORINO - S.P.A.L. 1-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Rosato, Simoni, Ferrini, Orlando, Moschino, Meroni. All.: Rocco.
S.P.A.L.: Bruschini, Bertuccioli, Bozzao, Bagnoli, Colombo, Olivieri, Canera, Massei, Innocenti, Reja, Crippa D. All.: Petagna.
Arbitro: Barolo.
Reti: Ferrini 22'.
Spettatori: 14.455 di cui 8.299 paganti per un incasso di 8.512.000 lire e 6.156 abbonati.
Note: Calci d'angolo 6-5 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 febbraio 1966]
Il Torino ha dominato la Spal per poco più di venti minuti, ha fallito un paio di buone occasioni con Orlando e con Simoni, e ha messo in difficoltà anche il rientrante portiere Bruschini, che proprio al 22° falliva l'intervento con un'uscita intempestiva permettendo così a Ferrini di realizzare l'unico goal della partita. L'azione era partita da Meroni, l'aveva proseguita Rosato, che in piena area dava a Ferrini; il capitano granata nel cadere tirava a rete, ingannando (forse involontariamente) Bruschini: 1 a 0 per il Torino, ma il goal anziché rinvigorire i torinesi serviva quasi da narcotico, e la partita fiacca, inutile, noiosa, si trascinava sino alla fine senza altre emozioni. Il vantaggio permetteva ai granata questa parziale rinuncia, ma che dire della Spal, che a quota sedici è tutt'altro che tranquilla per accettare senza reagire una sconfitta così importante? Una Spal tatticamente assurda, perché il Torino attuale non è un avversario tanto difficile da pretendere l'impegno in attacco di tanti elementi di copertura: Reja era mezz'ala sinistra e di solito gioca mediano, Massei è il regista, Crippa è un'ala che parte da lontano e per giunta con il passare degli anni e per la lunga inattività (era al suo esordio stagionale e siamo oltre la metà del campionato..) è meno scattante. In zona avanzata c'erano pertanto i soli Innocenti e Carrera. Troppo poco per superare l'handicap di un goal, troppo poco per impensierire Vieri e gli altri difensori torinesi, che pur con qualche errore hanno dimostrato di saper reggere il confronto con sufficiente autorità. La Spal - dicevamo - deve gran parte dei suoi guai alla eccessiva mania tattica dei suoi tecnici, che pretendono di conoscere tutto sul calcio, al punto da preparare una squadra diversa per ogni avversario. Ieri i biancoazzurri avevano uno schieramento inedito, una squadra tatticamente difensiva, ma povera di estro assolutamente bloccata nei contropiede, perché Crippa e Carrera non sono elementi veloci cui affidare le azioni di alleggerimento. Evidentemente Mazza e Petagna credevano di trarre in inganno Rocco con una simile rivoluzione. Anche allo speaker della cabina radio era stato consegnato un elenco volutamente sbagliato della formazione. Però non serve mischiare le carte quando non si hanno assi, il risultato rimane sempre povertà tecnica, gioco illogico, più sconfitte che vittorie. Ritorniamo al Torino. Ai granata sono bastati venti minuti per liquidare la partita poi è scomparso Meroni, si è appannata la vena di Simoni, ha commesso i soliti errori il pur generoso Orlando, e le conseguenze sono state piuttosto preoccupanti, tanto che l'iniziativa è passata agli avversari, anche se Massei era zoppo per un duro colpo La Spal con Massei fermo è notoriamente squadra senza idee, ma nonostante tutto il Torino ha faticato parecchio per condurre in porto il successo pieno, e proprio sul finire un tiro di Innocenti in rovesciata ha mandato la palla a sfiorare il palo della porta difesa da Vieri. E' sfumato così il pareggio che non sarebbe stato immeritato per i ferraresi perché il finale fiacco dei granata avrebbe forse giustificato la divisione de: punti. Comunque non è il caso di esagerare in rimpianti ed in recriminazioni. Della Spal della mania tattica dei suoi dirigenti tecnici abbiamo già detto. Sul Torino dovremmo ripetere il discorso fatto alcune settimane fa in occasione della gara con l'Atalanta: la squadra vive sull'estro di qualche atleta, ma difetta la manovra collettiva. Ieri Ferrini ha segnato il goal della vittoria, però i suoi stessi tifosi lo hanno ripetutamente fischiato. Il problema Ferrini, la sua annata difficile, certi suoi atteggiamenti che potrebbero sembrare rinunciatari paiono raffigurare il caso di tutta la squadra. Non tocca a noi trovare le ragioni per cui Ferrini non è più il brillante motore del gioco granata, è nostro dovere raccontare quanto abbiamo visto con la massima sincerità. Desideriamo però aggiungere che qualcosa si deve pur fare per ridare ai granata vigore, carattere, volontà. Gli uomini a disposizione non mancano, i dirigenti con larghi sacrifici hanno creato un parco giocatori di notevoli possibilità. E' compito di Rocco pescare gli elementi più in forma. Non sempre si ha di fronte un avversario cosi modesto come è stato ieri il complesso ferrarese privo di tre titolari come Capello, Muzzio e Pasetti.