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San Siro
01/05/1966
h.16.00
MILAN - TORINO 0-0 (0-0)
Milan
: Mantovani, Pelagalli, Trebbi, Santin, Maldini, Noletti, Sormani, Maddé, Amarildo, Rivera, Fortunato. All.: Cattozzo.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Rosato, Bolchi, Meroni, Ferrini, Orlando, Pestrin, Moschino. All.: Rocco.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: -
Spettatori: 26.458 di cui 16.081 paganti per un incasso di 14.291.200 lire più 10.377 abbonati.
Note: Sole a tratti, cielo nuvoloso, forte vento, terreno in discrete condizioni. Milan in maglia bianca per dovere di ospitalità. Ammoniti Bolchi, Fossati e Fortunato, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 5-2 per il Milan.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 maggio 1966]
Milan e Torino hanno pareggiato (0-0) al termine di una partita assurda nell'impostazione tattica, illogica nello svolgimento del gioco, noiosa, diremo quasi inutile. Ai granata serviva un punto ed ecco che Rocco ha messo tre centrocampisti all'attacco così che Ferrini, Pestrin e Moschino hanno creato con Bolchi una possente cerniera in zona di interdizione. Per distruggere il gioco, non per crearlo. Questo è il punto grave del ragionamento, perché questo Milan di Cattozzo non può nè deve far paura a nessuno, neppure se c'è Rivera, neppure se Amarildo è in buona forma, neppure se Sormani tenta disperatamente l'azione del goal. Una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato; stanca, fermai senza un minimo di manovra collettiva, un complesso che accusa pause in difesa e che manca completamente di gioco a centro campo. Ieri abbiamo visto Madde e Poletti impegnati nel lavoro di rifornimento, ma i due non sono certo in grado di lanciare le punte, che inesorabilmente controllate e marcate. Hanno fatto poco o niente per dar fastidio a Vieri. Rivera è parso l'ombra del brillante giocatore d'inizio di stagione. Qualche allungo indovinato, ma il suo passo à quello di un.. Pensionato, mentre non ha ancora compiuto ventitre anni e sta per partire per i mondiali in Inghilterra. I tecnici ed l dirigenti rossoneri lo avevano messo a riposo concedendogli quindici giorni di riossigenazione in montagna, ma il miglioramento fisico non c'è stato, e senza Rivera o con un Rivera sfiatato il Milan non è più il Milan. Sormani all'ala perde la possibilità di tirare a rete perché ala non è nè lo sarà mai. Amarildo solo, isolato non ha mai un pallone giocabile, così diventa nervoso, subisce il fallo, reagisce e protesta con la conseguenza di innervosire avversari e compagni ed a volte anche l'arbitro. Tra i milanisti il migliore è apparso ancora il vecchio Maldini, ormai sul punto di abbandonare l'attività. Maldini ha tentato il tutto, inserendosi a volte anche all'attacco, ma la sua prestazione è stata encomiabile solo in zona di copertura, quando ha saputo bloccare con classe ed esperienza le puntate, scarsissime per la verità, dei granata Meroni e Orlando. Che dire del Torino: in fondo il risultato dà ragione a Rocco. I settori di difesa sono stati favoriti dal concentramento di tanti uomini. Rosato è tornato a giocare da libero, ma la sua prestazione non ha entusiasmato, perché troppe volte si è lasciato portare dall'impeto buttando fuori palloni che avrebbe benissimo potuto servire al compagni. Merita ricordare la franca prova di Bolchi, che il pubblico ha sovente fischiato per certi interventi duri su Rivera (l'attaccante rossonero era controllabile sente, dover ricorrere ai falli), e necessita sottolineare il buon lavoro di Ferrini. Pestrin è fuori ritmo, ma viene utilizzato troppo poco in campionato per pretendere da lui movimento e precisione, in campionato per pretendere da lui movimento e precisione. Il Torino come squadra merita di essere elogiato per la volontà dimostrata per la caparbietà con cui ha combattuto. Certo l'impostazione tattica voluta da Rocco era la rinuncia al gioco-spettacolo. Tutti in difesa con rilanci ad Orlando ed a Meroni. Quest'ultimo ha confermato le sue precari doti di attaccante di classe. Trebbi ha dovuto sudare parecchio (arraggiandosi alla meno peggio) per bloccare le sue iniziative, le sue serpentine, il suo caracollare con la palla al piede, una palla imprendibile per chiunque. Peccato che sia rimasto così solo e così isolato, né ci sentiamo di condividere le critiche udite sugli spalti di San Siro, critiche che accusano Meroni di voler fare tutto da solo. Ma con chi puà manovrare il brillante attaccante granata? Con Orlando. Solo con lui. Lo ha tentato senza esito più volte. Meroni in questo Torino o gioca da solo o rinuncia a giocare. Raccontare la partita sarebbe inutile. E' stato un continuo assalto dei milanisti all'area di rigore del Torino. Assalto però piuttosto strano, più preteso che reale, indubbiamente efficace. Il Torino si difendeva bene e scendeva in contropiede, segnando anche un gol con Meroni (2'), gol giustamente non convalidato per un fuori gioco dello stesso Meroni. All'11' una vivace azione di Fortunato manda la palla al centro dove Amarildo ostacolava Rivera e tutto finiva nel nulla. Proprio sul finire del tempo un lungo lancio di Bolchi trovava Orlando solo nella posizione di ala destra; l'attaccante granata tirava bene, ma la palla sfiorava il montante destro mentre l'esordiente portiere Mantovani era nettamente fuori posizione. Nella ripresa si è accentuata la supremazia territoriale del Milan, e la gara ha avuto qualche momento di interesse. E' stato ammonito Bolchi per fallo su Rivera; à stato ammonito anche Fossati per un intervento rude su Sormani, è stato richiamato pure Fortunato per un'inutile cattiveria ai danni di Ferrini.