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Rigamonti
13/11/1966
h.14.30
LECCO - TORINO 0-0
Lecco
: Meraviglia, Tettamanti, Bravi, Schiavio, Pasinato, Malatrasi, Canella, Ferrari, Clerici, Angelillo, Bonfanti. All.: Piccioli.
Torino: Vieri, Cereser, Trebbi, Bolchi, Maldini, Puia, Simoni, Ferrini, Meroni, Moschino, Facchin. All.: Rocco.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: -
Spettatori: 9.491 di cui 4.591 abbonati e 4.900 paganti per un incasso di 6.518.000 lire.
Note: Terreno leggermente allentato, tiepido sole; ammoniti per gioco scorretto Bolchi, Clerici e Cereser, calci d'angolo 6-2 per il Lecco.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 novembre 1966]
Zero a zero fra Lecco e Torino, come era nelle previsioni perché non ci si improvvisa squadre d'attacco (granata e blucelesti sono negli ultimi posti della graduatoria delle reti all'attivo), perché l'esasperazione delle tattiche crea addirittura una mentalità di rinuncia al gioco-spettacolo, e perché l'esagerato timore di perdere determina una psicosi che consiglia la prudenza anche quando l'avversario è piuttosto debole. Queste considerazioni non possono non essere completate dal ricordo che Lecco e Torino vantano i due centroavanti più quotati sul mercato della scorsa estate. Per Clerici il presidente comm. Ceppi ha rifiutato trecentocinquanta milioni; per Meroni il comm. Pianelli ha detto no al mezzo miliardo che il Napoli si diceva disposto a spendere. Ieri abbiamo visto questi due campioni in seria difficoltà ed abbiamo dovuto constatare che i prezzi del mercato sono grotteschi se si pensa che siamo giunti a circa un quarto del torneo - 8 gare su 34 - e Clerici e Meroni non hanno realizzato neppure un goal. Torniamo alla gara di ieri, una delle più noiose partite di questi ultimi mesi. Il pareggio è valido, ma il gioco visto lascia possibilità a molte critiche. Quanti errori sui due campi! Quante incertezze! Si potrebbe liquidare il servizio con una frase comune ma sufficientemente esplicativa: difese valide, attacchi inutili. Ma bisogna anche esaminarle le cause di tutto questo. Si accennava poc'anzi all'esasperazione delle tattiche. Il Lecco è ultimo in classifica, ha in tutto tre punti, ma anche in casa tiene solamente tre uomini in attacco, che sono Canella, Clerici e Bonfanti, con Angelino di appoggio con impegni e compiti veramente troppo gravosi per lui che è scarsamente dinamico e poco combattivo. La mezz'ala Ferrari, che qualche anno fa giocava addirittura come terzino, sta sulla linea dei mediani. Poiché l'impiego di Pasinato come libero dietro a tutti costringe gli altri difensori a non rischiare puntate offensive, è chiaro che Clerici è troppo solo per poter far breccia, anche perché Canella (recentemente acquistato dal Genoa) è evanescente, mentre Bonfanti alterna momenti di estro a periodi di vero grigiore. Così il Lecco ha un solo goal all'attivo, e un goal in otto gare è veramente troppo poco. Non molto meglio sta il Torino, che conta tre reti valide. Il discorso sui granata non può pertanto essere molto diverso perché la squadra è impostata più sulla copertura che sull'azione di manovra collettiva. Ferrini e Moschino stanno indietro, Facchin fa molta confusione, Simoni è in progresso ma non ha ancora raggiunto la praticità di cui andava famoso. E Meroni, pieno dì guai e di pericoli, rimane solo davanti nel lodevole tentativo di sorprendere gli avversari con l'estro dell'improvvisatore. Ma uno solo non basta, anche se fortissimo. Lo 0 a 0 di ieri quindi non può meravigliare nessuno, perché è il frutto di una logica precisa. Una volta tanto il calcio non ha dato sorprese. Difatti il Lecco al fischio di Francescon ha presentato il suo schema tattico che è essenzialmente quello di difendersi. Indietro Ferrari, indietro Angelino, prudente Canella. Il Torino ha accettato la situazione.. Tranquilla pur non disdegnando di rispondere colpo su colpo alle manovre degli avversari. Un Torino abbastanza sveglio perché, lo constatiamo volentieri, Bolchi, al suo esordio stagionale (Poletti era rimasto a riposo), giocava con sufficiente velocità. Aveva di fronte un certo.. Angelillo, ma il mediano granata sapeva tenere il passo. Qualche assaggio in avanti (bella l'azione di Moschino-Meroni e Simoni al 14'), ma nessun rischio. Di fronte al disordine dei padroni di casa i torinesi sapevano far meglio e verso la mezz'ora l'azione degli uomini di Rocco prendeva forza: al 30' Malatrasi doveva bloccare un vivace Meroni con un brutto fallo. Al 31' Puja tirava a lato da facile posizione, al 34' attacco nutrito dei torinesi con Simoni che calciava a lato, ed al 40' una intesa Bolchi-Facchin veniva frustrata da Simoni con un tiro fuori bersaglio. Francescon, un arbitro veramente fuori forma, prolungava il tempo di circa cinque minuti, e non era successo niente. Si riprendeva con il Torino in vena, ma con il passare dei minuti cresceva il gioco del Lecco, che andava assai vicino al goal un paio di volte Al 16' su contropiede Meroni, servito da Moschino, ingannava Malatrasi e tirava a rete da difficile posizione: Bravi sulla linea salvava, ma Francescon aveva già fischiato il fuori gioco del granata. Nell'azione di contrasto con Malatrasi Meroni si buscava un duro colpo al basso ventre, e doveva rimanere fuori un paio di minuti. Dopo un clamoroso errore di Canella, che a pochi passi da Vieri non sapeva trattenere un pallone servitogli da Angelino, la partita offriva l'episodio più interessante. Maldini stroncava un attacco dei blu-celesti e lanciava a Ferrini, che prontamente smistava a Meroni, il guardalinee appostato sotto la tribuna alzava la bandiera per indicare il fuori gioco dell'attaccante. Un fuori gioco assolutamente inesistente. Francescon dopo qualche secondo fischiava, Meroni e Malatrasi non sentivano ed il centroavanti granata segnava un goal non concesso. E' indubbio che Francescon aveva fischiato prima del tiro finale, ma è altrettanto vero che la posizione di Meroni era regolare. Comunque il danno ancora una volta è caduto sulla squadra torinese. Gli assalti finali dei padroni di casa hanno presentato un Torino provato dalla fatica: giocatori stanchi, con i riflessi tardi, gioco sconclusionato. Nulla da obiettare quindi sul risultato, anche se possiamo dire che i granata hanno perso una buona occasione per vincere.