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Amsicora
11/12/1966
h.14.30
CAGLIARI - TORINO 2-0 (1-0)
Cagliari
: Reginato, Martiradonna, Longoni, Cera, Vescovi, Longo, Nené, Rizzo, Boninsegna, Greatti, Visentin. All.: Scopigno.
Torino: Vieri, Fossati, Trebbi, Cereser, Maldini, Puja, Meroni, Ferrini, Combin, Fanello, Simoni. All.: Rocco.
Arbitro: Motta di Monza.
Reti: Boninsegna 26', Rizzo 89'.
Spettatori: 22.481 di cui 5.481 abbonati e circa 17.000 paganti per un incasso di 20 milioni di lire circa; il dato esatto non è stato comunicato.
Note: Pomeriggio freddo e assai ventoso, cielo semicoperto, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Vieri e Greatti, entrambi per proteste, calci d'angolo 6-2 per il Cagliari.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 dicembre 1966]
Il Torino è stato battuto a Cagliari per 2 a 0, e il risultato è valido e accettabile senza possibilità di discussioni. Al termine della gara, subito dopo il goal di Rizzo che suggellava il punteggio, alcuni giocatori torinesi si sono portati verso l'arbitro Motta per sostenere che la rete era irregolare, e Vieri, forse il più violento, ha ricevuto un'ammonizione scritta. Le proteste dei granata, nella sostanza, erano giustificate perché l'azione era stata viziata da un fallo di Greatti su Ferrini, e, inoltre, non molto precisa era parsa la posizione di Rizzo al momento del tiro conclusivo, però le proteste riguardavano quel goal finale, non potevano certo chiamare in causa il successo del Cagliari, che è stato netto e preciso in linea di gioco, in linea di rendimento individuale e anche in linea tecnica. In sintesi, un Cagliari dinamico e intraprendente, forse solo nel primo tempo, ma egualmente efficace per conseguire una vittoria che non lascia adito a dubbio alcuno. E' vero che i sardi hanno giocato soltanto quarantacinque minuti, per permettersi poi di assistere ai tentativi del Torino, che tentava con poche idee e scarse energie di raddrizzare il risultato. Ma è altrettanto vero che i granata, pur giocando nella ripresa quasi sempre sotto la porta di Reginato, non sono mai riusciti ad impensierire la difesa isolana, vuoi per la scarsa abitudine di molti torinesi a manovrare permanentemente in zona di attacco, vuoi per la giornata di scarsa vena di Meroni, che è stato prima brutalizzato (quanti falli ha commesso Longoni!) e poi controllato egregiamente dal suo avversario vuoi per l'insufficiente prestazione di Fanello, che non ha certo ripetuto la bella prova di sette giorni prima contro l'Atalanta. Il Cagliari ha giocato bene nel primo tempo e proprio in questo periodo ha gettato le basi del suo importante successo Scopigno, che aveva sostituito lo squalificato Riva con Visentin che in effetti è un centro-campista e non un uomo di punta, aveva anche ordinato a Nené di manovrare con maggior frequenza del solito in attacco e il brasiliano lo aveva ascoltato, dimostrando doti di adattabilità degne di un vero campione. Nené, è noto ormai, non ha il dribbling facile, ha bisogno di spazio per muoversi, e pertanto deve partire da lontano. Ieri - solo nel primo tempo - abbiamo visto e ammirato le qualità del negretto di oltre Atlantico, ricco anche di una grande volontà. Da lui sono partite le azioni più incisive e più pericolose, e anche le più interessanti Rizzo, sposo da pochi giorni, ha avuto momenti buoni alternati a pause di ricupero. Boninsegna ha segnato un goal bellissimo ed ha colpito un palo in modo clamoroso. Meno efficiente il tandem di sinistra, con Greatti e Visentin piuttosto giù di tono. Al 4', un gran tiro di Rizzo su punizione chiamava Vieri ad una grande parata, e al 15' ancora Vieri riusciva a deviare in calcio d'angolo un bolide di Nené, sempre su tiro piazzato. Il Torino non aveva ancora effettuato un'azione degna di essere ricordata quando - 26' - il Cagliari andava in vantaggio. Greatti rubava la palla a Ferrini, che stava trastullandosi in inutili giochetti a centro-campo: l'attaccante rosso-blu serviva di precisione Rizzo e il novello sposo sapeva lanciare in zona vuota, dove rapido sopraggiungeva Boninsegna; Cereser era superato con una finta e, mentre Vieri tentava l'uscita, Boninsegna tirava secco e preciso mandando la palla in rete dopo aver sfiorato il montante sinistro della porta granata. Un goal bellissimo per l'esecuzione finale e per la rapidità della manovra che lo aveva determinato. Al 36' ancora Boninsegna, riprendendo una punizione calciata da Nené e deviata dalla barriera, superava Vieri con un tiro pressoché identico al primo. La palla però batteva sulla base di un montante e finiva sul fondo. La prima vera puntata in attacco del Torino era conclusa da Trebbi con un bel tiro che il vento (la giornata era bellissima ma soffiava un violento maestrale) deviava nettamente, costringendo Reginato ad un gran volo per bloccare il pallone che, comunque, sarebbe finito fuori bersaglio. Nella ripresa il Cagliari cedeva l'iniziativa al Torino. I granata attaccavano a lungo, ma la loro manovra era pressoché inutile Ferrini portava la palla, poi non sapeva a chi darla, Fanello tentava qualche assolo, Combin non riceveva un solo passaggio utile, mentre Meroni si intestardiva in duelli con Longoni, duelli che perdeva regolarmente. All'inizio della partita avevamo visto l'attacco del Cagliari, nella ripresa erano chiamati in causa con maggior frequenza i difensori, i quali, pur non eccellendo per particolari doti, riuscivano a controllare la situazione con sicurezza e con calma. Così il Torino in tutto questo tempo poteva creare una sola situazione valida per il goal, un'occasione che Puja perdeva tirando alto. Eravamo ormai al 41'. Quasi per punizione, veniva la seconda rete del Cagliari: Greatti fermava Ferrini in modo evidentemente scorretto, senza che l'arbitro intervenisse. Lo stesso Greatti serviva Rizzo, che dialogava in corsa con Boninsegna. L'ultimo passaggio del centravanti coglieva di contropiede l'intero dispositivo difensivo granata e Rizzo, solo (a parere di molti in posizione di fuorigioco), sorprendeva Vieri fuori porta, segnando con un tiro alto e preciso: 2 a 0 per il Cagliari al 43', con i granata che protestavano e con Vieri che veniva ammonito dall'arbitro. Il Torino ha palesato ieri i suoi attuali limiti, che sono limiti di tenuta atletica e limiti di classe Rocco al termine era furibondo, ma non ha inteso invocare scuse, che sarebbero inaccettabili. Il risultato, uno a zero o due a zero, ha poca importanza, rimane la validità della prova del Cagliari di fronte alla scarsa vena di molti elementi in maglia granata. La formazione torinese non gioca un foot-ball moderno, questo è noto ormai da tempo, ma ieri è mancato anche lo spirito di reazione. Troppi hanno accettato la sconfitta come se fosse un evento naturale, inevitabile. La difesa ha attraversato momenti di autentica crisi, e c'è voluto un grande Vieri per evitare il disastro. Al centro campo Ferrini e Puja sono mancati nel ritmo rispetto ai loro diretti avversari, e all'attacco non si è visto niente, neppure il solito funambolico Meroni. Dopo il trionfo di fronte agli atalantini, molti attendevano di più da questo Torino, che invece torna dalla Sardegna sotto il peso di una cocente sconfitta e con molti problemi da risolvere. Speriamo che non si riparli, come alcuni giorni fa, di sanzioni o di multe, certo la squadra granata è nuovamente in crisi di gioco. E ciò indipendentemente dal risultato. Al calcio si può perdere, ma al Torino è mancata la volontà di reagire. Ed è questo il male più grave, ed è l'osservazione più triste che dobbiamo fare dopo aver seguito Rocco e i suoi uomini in questa lunga trasferta in terra sarda.