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Comunale
18/12/1966
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 2-2 (2-1)
Torino
: Vieri, Cereser, Fossati, Puia, Maldini, Bolchi, Meroni, Ferrini, Combin, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
Fiorentina: Albertosi, Pirovano, Vitali, Bertini, Ferrante, Brizi, Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti, Chiarugi. All.: Chiappella.
Arbitro: Angonese di Mestre.
Reti: Facchin 3' (T), De Sisti 26' (F), Moschino 37' (T), Hamrin 65' (F).
Spettatori: 19.401 di cui 3.453 abbonati circa più 15.948 paganti per un incasso di lire 15.792.700 lire.
Note: Pomeriggio discreto, timido sole, terreno in buone condizioni, calci d'angolo 5-2 per la Fiorentina. Il Torino scende in campo con la divisa bianca per dovere di ospitalità. Ammonito Vitali per scorrettezze, presente in tribuna l'allenatore federale Valcareggi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 dicembre 1966]
Di nuovo una partita che merita, nel suo complesso, un commento favorevole. Non così nitida ed incisiva come quella di domenica scorsa, ma certamente bella, interessante e combattuta con chiaro spirito di correttezza. La Fiorentina è anch'essa una squadra di valore. La sua formazione era ieri un po' raffazzonata per quanto riguarda il suo settore difensivo. Ma il lavoro che l'undici ha svolto all'attacco ha destato e meritato la più viva attenzione. La prima linea viola costituisce la più riuscita combinazione del momento fra gioventù ed esperienza. La prima è rappresentata, in essa da Chiarugi, da Merlo e da Brugnera, tre elementi fra i più interessanti come slancio e tendenze costruttive. La seconda trova in Hamrin il suo esponente evoluto ed intelligente. E, fra gli uni e l'altro, sta De Sisti, la mezz'ala destra, che possiede molte delle doti dei primi e già parecchie di quelle del secondo. L'esperienza ha ieri dominato praticamente la freschezza della gioventù, ma la miscela è, chimicamente diremmo, più ancora che tecnicamente riuscita. Ed il Torino ha disputato una bella battaglia, come è solito fare quando deve fronteggiare un avversario di classe. Anche i granata, erano ieri un po' appannati in difesa - e Vieri e Ferrini non rilucevano per forma smagliante - ma il complesso ha lottato, ha lavorato lodevolmente, ed ha dato prova di molta intraprendenza. I torinesi, per esempio, avrebbero dovuto vincere la partita nel corso del primo tempo. In quei primi quarantacinque minuti essi, oltre alle line occasioni raccolte, hanno fatto maturare alcune altre situazioni da rete che avrebbero dovuto conferire loro in sostanziale vantaggio. Sinceramente, non riusciamo al proposito comprendere il contegno da parte del pubblico granata, che è diventato ipercritico al punto da schierarsi contro qualcuno degli elementi della squadra, prima ancora che questi comincino a giocare. La giornata era chiara e soleggiata, per quanto piuttosto fredda, il terreno in discrete condizioni e quindicimila persone paganti hanno dato luogo ad un incasso di poco più di quindici milioni di lire. Iniziatasi in un modo calmo anzichenò, la partita divenne presto vivace ed interessante, grazie alla rete segnata subito dai padroni di casa. Era il franco-argentino Combin, che, dall'ala sinistra, spediva al centro un pallone alto. Su di un ripicco la palla perveniva all'ala Facchin, che si era portato avanti, ed il suo tiro di sinistro coglieva di sorpresa il portiere Albertosi e lo batteva senz'altro. Si era al terzo minuto di gioco e l'incontro si accendeva subito. Il capitano dei viola, lo svedese Hamrin, non tardava a portarsi al centro ed a prendere la direzione delle operazioni dei toscani. Ma i granata non dormivano affatto. Ed era l'ala sinistra Facchin che, sfuggito alla sorveglianza dell'incerto Pirovano, veniva a presentarsi in ottima posizione davanti ad Albertosi. Pareva già di trovarsi di fronte al due a zero, ma il tiro del granata, decisamente ed incomprensibilmente precipitoso, mancava nettamente il bersaglio. Invece, poco dopo la metà del tempo, era un tocco da maestro di Hamrin a raddrizzare la situazione per gli ospiti. A seguito di una rimessa laterale sulla destra, il capitano dei toscani, proprio sulla linea di fondo, batteva in finezza il terzino Fossati e spediva al centro un traversone che era un autentico invito per i compagni del centro a porre all'azione il tocco finale. II piccolo De Sisti, completamente smarcato, raccoglieva l'invito e con un preciso colpo di testa deviava in rete. Con le sorti alla pari, il giuoco si faceva velocissimo e Chiarugi, venuto sulla destra, si faceva pericoloso in più di un'occasione. Ma il Torino era pronto a rispondere per le rime ed al 37° minuto tornava di colpo in vantaggio. Un passaggio laterale di Meroni, la cui azione aveva gettato l'orgasmo nella difesa dei toscani, dava modo a Moschino di impadronirsi della palla: il forte tiro diagonale della mezz'ala granata batteva nettamente il portiere dei viola. Faceva due a uno. E da ricordare era pure una legnata di Combin, che colpiva al basso ventre Albertosi, e Moschino ancora che, a porta scoperta, falliva di poco il bersaglio. Al riposo di metà tempo, quindi, i padroni di casa al comando per due a uno. Alla ripresa il giuoco, pur senza deteriorare gran che, non doveva più essere cosi nitido come nel primo tempo. Un certo qual equilibrio continuava a manifestarsi ed al 13° minuto un forte traversone di Combin, proveniente dall'ala sinistra, colpiva ad un braccio il centromediano Ferrante. Il pubblico invocava ad alta voce la massima punizione, ma l'arbitro, ritenendo senza dubbio che fosse stata la palla a colpire l'uomo, e non il contrario, faceva orecchio da mercante e lasciava che il gioco proseguisse. E così si giungeva al 20° minuto. Qui erano la lucidità di mente e la chiarezza di vedute di quel bel giocatore che risponde al nome di Hamrin, che venivano a brillare di viva luce. Lo svedese, ricevendo dalla sua destra, evitava l'intervento di un avversario ed, intravisto uno spiraglio aperto, sparava immediatamente con grande precisione e spediva irresistibilmente in rete. Ci si trovava così nuovamente alla pari. Il tempo che mancava al termine della partita doveva trascorrere tutto in attacchi alterni. Da un istante all'altro pareva potesse intervenire una decisione a favore od a danno di una delle due squadre ed il pubblico, reso nervoso dalle possibilità delle vicende del giuoco, non abbandonava il giuoco. Fortunatamente per ambedue i contenderti, di palloni in rete non ne finivano più. E l'incontro terminava così con un risultato di parità. Il che - se si eccettuano le occasioni fallite dai granata nel corso del primo tempo - finiva per essere anche una cosa giusta. Dal puro punto di vista tecnico, la partita aveva accontentato un po' tutti.