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San Siro |
08/01/1967 |
h.14.30 |
MILAN - TORINO 1-1 (1-1) Milan: Barluzzi, Anquilletti, Rosato, Lodetti, Santinm Schnellinger, Fortunato, Rivera, Innocenti, Maddé, Amarildo. All.: Silvestri. Torino: Vieri, Cereser, Fossati, Puia, Maldini, Varnier, Meroni, Ferrini, Combin, Moschino, Simoni. All.: Rocco. Arbitro: Di Tonno di Lecce. Reti: Simoni 20' (T), Rivera 39' (M). Spettatori: 32.437 di cui 22.997 paganti per un incasso di 27.390.800 lire e 9.440 abbonati. Note: Giornata di sole ma terribilimente fredda, terreno assai gelato specie sul versante nord, con equilibrio dei calciatori notevolmente compromesso. Esordio nel Torino per Varnier, classe 1946; calci d'angolo 7-7, il Milan scende in campo con il lutto al braccio in memoria della madre di Trapattoni. Cronaca [Tratto da La Stampa del 9 gennaio 1967] A trenta secondi dalla fine di Milan-Torino, l'ala destra granata Meroni schizzò nell'area avversaria come un pedone che voglia ancora attraversare la strada con il semaforo verde-giallo; Meroni scartò Schnellinger, strinse un po' verso il centro ed evitò Santini. Barluzzi gli si gettò sui piedi, ma l'attaccante riuscì ad evitare anche l'intervento del portiere. Con una mezza giravolta calciò a colpo sicuro e vide la palla uscire a lato del palo. Dopo di che il calciatore-beatle ebbe a disposizione i lunghi capelli, da strapparsi in segno di disperazione. Concludendo in modo banale una serie di tre ottimi palleggi, il giocoliere del Torino aveva salvato il Milan dalla sconfitta. Se si aggiunge che Varnier, il ventunenne mediano fatto esordire ieri con una buona dose di coraggio, si è lasciata sfuggire un'occasione d'oro con un pallonetto alzato di poco sopra la porta vuota, resta chiaro che l'undici di Rocco ha più che meritato il pareggio. Le assenze di Poletti e Trebbi, per non tenere conto di Bolchi e Fanello, non si sono sentite. Cereser e Fossati in difesa, vanno considerati senz'altro del titolari. Il primo aveva da controllare Amarildo, Fossati giocava su Fortunato, e mai le ali del Milan sono state in grado di creare seri pericoli. Nella retroguardia granata Puja ha bloccato Innocenti, che per la verità non ci è parso centravanti da grande squadra, e soltanto Maldini all'inizio è scivolato ripetutamente nelle sue proverbiali distrazioni (a Milano le definivano ''maldinate''). Il difensore libero granata giocava per la prima volta contro il club con il quale, in dodici stagioni, aveva conquistato fama, quattro scudetti e una Coppa dei Campioni. Davanti a lui dava ordini e si muoveva con l'autorità dell'atleta di classe quel Rivera che egli aveva visto arrivare da Alessandria con l'aspetto timido della recluta. Maldini cercò l'azione brillante che lo facesse ancora ammirare dai tifosi di S. Siro. Rivera un paio di volte lo prese in contropiede e gli rubò la palla; in un'altra occasione Maldini si salvò a stento. Va aggiunto che il difensore libero era sceso in campo con la febbre per una leggera angina. Ad ogni modo, reso cauto dai rischi superati con un po' di fortuna, Maldini smise di comportarsi come un primo attore. Da quel momento la retroguardia torinese controllò bene la situazione. Nella sicura partita dei granata si sono infatti inseriti i centrocampisti. Ferrini, incaricato di bloccare Rivera, non segui in ogni zona del campo il più bravo dei rossoneri. Lo attese al limite dell'area, affrontandolo da pari a pari. Moschino, lontano dalle ingiuste critiche del troppo severi tifosi di casa, fu in grado di svolgere con calma il lavoro di regista, com'è nelle sue possibilità. Simoni arretrò spesso a collaborare con gli altri. Varnier, infine, diede l'impressione di un veterano della serie A, non di un esordiente. Il mediano è nato ventun anni orsono a Codignano. E' allievo di Mimo Trevisan, che lo mise in evidenza nel Treviso, in serie C. Passato da poco al Torino, conta all'attivo, in fatto d'esperienza, una partita nella Nazionale juniores. Nell'incontro del torneo dell'Uefa vinto contro la Grecia si alternò come laterale con Maddè, con l'avversario cioè che doveva controllare ieri a San Siro. Varnier appartiene alla generazione dei giovani calciatori dalla affermata coscienza professionistica. Non ha tremato nella giornata d'esordio, ha lasciato poche palle giocabili al suo antagonista diretto ed ha legato bene con i compagni. Non è apparso molto scattante, ma in compenso è alto (m 1,81), solido e freddo. Il Torino ha trovato ieri un altro giovane su cui potrà contare. Il debutto di Varnier ricorda quello di Cereser, altro tipo sicuro fin dalla prima comparsa in serie A. La disposizione dei granata a Milano lasciava poche forze in attacco, ma Combin, opposto al suo ex compagno di squadra Rosato, è apparso in giornata favorevole. Due tiri usciti di poco a lato, un perfetto passaggio a Simoni nell'azione del goal confermano il rendimento del centravanti. Meroni, invece, ha giocato un tempo solo. Nella ripresa si è sentito male. Una gomitata allo stomaco, incassata in uno scontro con Santin, ha contribuito a renderlo pesante e sfuocato. Un Meroni in piena efficienza non avrebbe certo sbagliato l'occasione dell'ultimo minuto, come invece ha fatto. Nel complesso la prova del Torino è da ritenersi positiva e va considerata come un passo avanti sulla via della ripresa. Non così si può dire per il Milan, ieri slegato e inconsistente. Tra i rossoneri soltanto Rivera, classico, come sempre, ed in più autoritario, e Schnellinger (nella ripresa) sono stati all'altezza della situazione. Per il resto, un gran correre di Lodetti, il solito disordinato estro di Amarildo, la sicurezza di Rosato-stopper, e così via. Qua e là si notavano discreti spunti individuali, ma non si è quasi mai vista una organizzazione di gioco. Ieri mancava Trapattoni - e tutti i milanisti avevano un nastro nero al braccio in segno di lutto per la morte della mamma del loro compagno - mancavano Noletti e Mora. Dall'insieme degli atleti schierati si poteva tuttavia pretendere una prova migliore. La partita è consistita in quattro battute importanti, due andate a segno e risolte in altrettanti goals, le rimanenti sciupate dai granata. Il Torino, dopo avere impegnato Barluzzi con tiri di Combin e Meroni, si è portato in vantaggio al 19'. Moschino, a centrocampo, passava a Combin. Questi allungava a Simoni, scattato sul filo del fuori gioco (ma in posizione regolare al momento in cui la palla partiva dal piede del centravanti). Simoni controllava la sfera e con un colpo, da destra à sinistra la mette va a segno. Cavalleresco, Barluzzi stringeva la mano all'avversario che l'aveva battuto, La ricerca del pareggio da parte dei milanisti non è stata così massiccia come si poteva pensare. Al 36', comunque, essi ristabilivano l'equilibrio. Calcio d'angolo dalla destra, Puja respinge di testa, Lodetti tira, Puja sempre di testa rinvia, Rivera riprende e al volo spedisce in porta. Un tiro bellissimo. Proprio all'inizio della ripresa, Varnier veniva raggiunto da un lungo passaggio di Moschino; nonostante un mezzo scivolone sul terreno gelato, il mediano scattava oltre il terzino e con calma mirava alla porta di Barluzzi. Il suo pallonetto passava alto di pochi centimetri. A pochi secondi dal termine Meroni, come s'è detto, offriva l'ultimo brivido ai tifosi del Milan e l'ultima illusione a quelli del Torino. Gli spettatori a San Siro sono stati numerosi nonostante la giornata poco invitante. Nelle ore della partita il termometro era tra i 5 e gli 8 gradi sottozero. In simili condizioni occorre essere ottimi sportivi per assistere alla partita, non solo per giocarla. |
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