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Comunale di Ferrara
29/01/1967
h.14.30
S.P.A.L. - TORINO 0-0 (0-0)
S.P.A.L.
: Galli, Tomassin, Bozzao, Pasetti, Moretti, Bertuccioli, Dell'Omodarme, Massei, Pezzato, Capello, Bosdaves. All.: Petagna.
Torino: Vieri, Cereser, Fossati, Puia, Maldini, Bolchi, Simoni, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. All.: Rocco.
Arbitro: Bernardis di Trieste.
Reti: -
Spettatori: 9.970 di cui 7.400 paganti più 2.570 dei 2.607 abbonati.
Note: Un pallido solicello spunta dalla nuvolaglia poco prima dell'incontro. Terreno ottimo e asciutto, calci d'angolo 8-2 per la S.P.A.L., ammoniti Fossati, Facchin e Pezzato per proteste, Pasetti per gioco falloso.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 gennaio 1967]
La Spal ha avuto un inizio sfolgorante, per dieci minuti ha costretto il Torino a un'affannosa difesa. Vieri ha respinto due tiri improvvisi di Capello e di Pezzato, sono venuti quattro calci d'angolo, Bosdaves ha sbagliato un goal che pareva già fatto, e subito dopo Massei copiava l'errore del più giovane compagno. Tutto in dieci minuti, durante i quali i granata quasi non si raccapezzavano più. Poi la fresca vena di Capello e la dinamica azione di Bosdaves quasi si spegnevano di colpo, il Torino poteva riprendere fiato, riusciva a raccogliere le sue fila e creava davanti a Vieri un formidabile muro protettivo. Tutti indietro, come vuole la bella e moderna legge del calcio italiano, tutti indietro, come del resto fanno anche le grandi squadre e non vedremmo perché a questa norma non dovrebbe adattarsi pure il Torino, che proprio grande in effetti non è. Difesa e contropiede.., tanto che al 18' quasi ci scappava il goal per i granata. Moschino avanzava lungo la destra e centrava; si buttavano verso la palla il portiere Gallo e Combin, lo scontro fra i due era inevitabile e forse il franco-argentino ha commesso anche un mezzo fallo, l'arbitro, però, da pochi metri, non è intervenuto. Gallo cadeva perdendo la palla e Simoni, di testa, la indirizzava verso la porta sguarnita Moretti tentava di agganciarla ma falliva la presa, e sulla sfera, ormai rotolante verso la linea bianca, giungeva all'ultimo momento Bertuccioli, riuscendo a respingere. Era goal? Il guardalinee ha detto subito di no, e l'arbitro non ha avuto dubbi, fermando anzi il gioco per punire Facchin che, più per entusiasmo che per vera protesta, aveva gridato ''goal! Goal!''. La vera cronaca della partita potrebbe terminare qui, perché il resto non ha presentato proprio nulla di interessante e le due squadre sono corse fatalmente verso il più squallido 0 a 0, un po' per incapacità di fare meglio all'attacco (è il caso della Spal) un po' per reale convinzione di pareggiare (è il caso del Torino). Infatti anche i ferraresi, visto il rischio della mancata rete di Simoni, hanno cercato di regolare meglio le loro forze, ma la Spal è una squadra essenzialmente costituita da giovani, e se ai giovani si toglie l'entusiasmo per regolare l'azione con il calcolo si ottiene solamente di ridurre il potenziale del gioco e, di conseguenza, di limitare il rendimento. Per di più la Spal, ieri, aveva due grosse lacune. Massei non è in un momento di for ma, non regge il passo del compagni, i suoi interventi sono sempre tardivi, la sua azione è frammentaria, serve poco al centro campo perché non ha la forza fisica dei faticatori, e serve poco specialmente in zona d'attacco, in quanto manca della necessaria mobilità. Ieri, poi, si è visto il peggior Dell'Omodarme: scentrato nei tiri, caparbio nel voler tentare l'azione individuale, quasi sempre lontano dal vivo del gioco. Così, spenta un po' per ragioni esterne, un po' per difetto personale la vena di Capello, tutto l'attacco ferrarese è stato alla mercè degli avversari, sia perché Pezzato è giovane e fisicamente fragile, sia perché Bosdaves gioca assai bene ma non è utile alla manovra collettiva per eccessiva insistenza nel voler fare tutto da solo. I più pratici granata hanno potuto controllare la situazione con sufficiente facilità. Hanno forse addormentato la partita per portare a casa un risultato utile, perché più che giocare al calcio hanno impedito che gli altri lo giocassero. E nello sport contano i risultati, e lo 0 a 0 perciò è giustamente meritato. Il pubblico quasi si è offeso di questa eccessiva rinuncia. E che pretendevano i tifosi ferraresi? Che i granata giocassero alla viva il parroco, forse per divertire ma certamente per perdere? In Italia anche le prime in classifica giocano in difesa; anche l'Inter e la Juventus, che pure guidano la graduatoria. Non facciamo quindi colpa al Torino di eccessivo difensivismo. Lo constatiamo perché siamo cronisti ed è nostro dovere riferire l'episodio a cui abbiamo assistito. Va detto e ripetuto che la partita, praticamente, è finita sul mancato goal di Simoni al 18' del primo tempo e, ricordato che i nostri appunti segnano anche 0 calci d'angolo per la Spal e solo 2 per il Torino, altro non possiamo aggiungere se non un caldo elogio al difensori granata. Tutti a punto, da Fossati a Cereser, da Puja a Maldini, da Ferrini a Moschino. Un cenno speciale merita anche Combin. Il franco-argentino ha confermato pure a Ferrara che forse hanno sbagliato coloro che troppo frettolosamente lo hanno messo al bando. E' bene dire che Combin non è e non sarà mai un centroavanti per una squadra che voglia fare gioco d'attacco, specie in Italia dove il catenaccio è di abitudine e dove la manovra di massa è sempre - o quasi sempre - un errore se non è guidata da elementi di classe superiore. Nel Torino attuale (un Torino che Rocco sta educando alla maniera provinciale con cinque difensori, tre centrocampisti e due soli attaccanti) Combin ha trovato il suo posto ideale. Con Meroni il franco-argentino ha ormai stabilito rapporti di reciproca collaborazione. Ieri a Ferrara Meroni non c'era (e la sua assenza si è fatta sentire) e Combin ha faticato parecchio a capire lo strano Facchin e il pur bravo ma troppo arretrato Simoni. Comunque, il centroavanti granata è stato uno del migliori, al pari di Ferrini, di Moschino e di Fossati. Al termine della partita, che si è fatalmente spenta sui continui ma evanescenti attacchi dei ferraresi, sulla gagliarda difesa dei granata e sui mille piccoli errori dell'arbitro Bernardis, il pubblico ha inscenato una pittoresca e rumorosa dimostrazione di disapprovazione. Sono volate in campo alcune bottigliette, i granata sono stati fischiati, qualche ragazzo è stato bloccato dalla polizia mentre tentava di impiccare l'effige dell'arbitro Bernardis, che è uscito dallo stadio ferrarese fra gli insulti dei tifosi più accaniti. Non è successo nulla di grave perché il buon senso è prevalso e un ragazzotto di 15 anni, fermato dagli agenti, ha potuto presto raggiungere i suoi amici, che lo attendevano rumorosi presso i cancelli del campo. Del resto lo 0 a 0 era giusto ed era valido e utile per tutti. Piuttosto vien da chiedersi fino a quando la gente rinuncerà ad un vero divertimento domenicale per trascorrere il pomeriggio allo stadio e vedere un calcio così modesto. Non parliamo di spettacolo, per carità! Questo non è foot-ball, è la sua degenerazione. Quando si fanno inchieste sul perché diminuiscono gli spettatori, sarà bene ricordare anche il ''non calcio'' a cui ci stanno abituando troppe squadre. Lo ricordino i giocatori e i tecnici, gli arbitri e i loro collaboratori, i dirigenti delle società e i dirigenti della Federazione. Questo non è più calcio, e se i giovani cercano altri svaghi forse hanno ragione.