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Comunale di Bergamo
09/04/1967
h.15.30
ATALANTA - TORINO 1-1 (1-1)
Atalanta
: Cometti, Pesenti, Poppi, Pelagalli, Cella, Signorelli, Salvori, Milan, Savoldi, Dell'Angelo, Hitchens. All.: Angeleri.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Maldini, Cereser, Ferrini, Bolchi, Combin, Moschino, Meroni. All.: Rocco.
Arbitro: Varazzani di Parma.
Reti: Savoldi 20' (A), Meroni 29' (T).
Spettatori: 8.068 di cui 6.047 abbonati circa più 2.021 paganti per un incasso di 3.267.700 lire.
Note: Giornata autunnale grigia e piovosa, terreno di gioco allentato con larghe zone acquitrinose che hanno reso precario l'equilibrio degli atleti; ammoniti Fossati e Poppi per gioco scorretto, calci d'angolo 5-3 per l'Atalanta.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 aprile 1967]
Su un terreno ridotto a un vero acquitrino dalla, pioggia battente che ha continuato a cadere per tutta la partita, il Torino è riuscito a contenere lo slancio dell'Atalanta che puntava alla vittoria per uscir fuori dal gruppo delle squadre che lottano per evitare la retrocessione e per vendicare la secca sconfitta (1 a 6) subita nel girone di andata. Trovatisi in svantaggio in seguito al fortunoso goal realizzato da Salvori al 21' di gioco (tentativo di cross che si è tramutato in un pericolosissimo tiro ad effetto, nell'angolo alto a destra di Vieri), i granata hanno saputo reagire con ordine, senza perdere la calma. Il pareggio è arrivato nel giro di nove minuti, al 30', quando Meroni ha ribattuto in rete una respinta di Cella, dopo che Combin aveva portato lo scompiglio nell'area atalantìna. Il punteggio di 1 a 1 non è più mutato, malgrado entrambe le squadre abbiano avuto la possibilità di andare ancora in goal: il pareggio, però, è esatto, e consente al Torino di proseguire la sua serie di gare positive, che dura ormai da quattordici giornate. Solo la Juventus può vantarsi, come i granata, di non avere ancora subito sconfitte nel 1967. Ieri, a Bergamo, il Torino ha dimostrato che i risultati favorevoli sono frutto del momento di vena della squadra, della buona forma dei singoli giocatori e di un modulo tattico forse eccessivamente prudente ma senza dubbio efficace. Da quando Rocco ha rafforzato il centrocampo, affidando a Simoni (prima schierato come ala vera) compiti di copertura, i punti sono arrivati: il Torino che andava in massa all'attacco e si faceva infilare in contropiede, prendeva solo applausi, e neppure in tutte le partite. Ed invece per la classifica occorrono i risultati. Al trainer granata ieri era venuto a mancare proprio Simoni, cui era stato concesso un turno di riposo: Rocco ha inserito all'ala Ferrini con le mansioni che abitualmente svolge l'ex-mantovano, e ha richiamato in squadra Bolchi, schierandolo alla mezz'ala. Sulla carta il piano di Rocco era senza dubbio valido, ma in pratica (per le diverse caratteristiche di Ferrini rispetto a Simoni e di Bolchi nel confronti dello stesso Ferrini) la squadra ha accentuato ancora di più la sua disposizione difensiva, e la situazione è parsa difficile in particolare dopo il goal dell'Atalanta, quando si trattava di recuperare lo svantaggio. I granata hanno allora cercato di sopperire all'assenza di una terza punta da affiancare a Combin e a Meroni lasciando più stabilmente in avanti Ferrini e inserendo in attacco ora Puia, ora i terzini. Giunto il pareggio, tutto è diventato più facile e nel finale, quando il ritmo del primo tempo e le condizioni sempre peggiori del terreno avevano fiaccato gli atleti, il Torino avrebbe potuto vincere soltanto se avesse osato portarsi in avanti con maggiore decisione. Anche se in formazione eccessivamente prudente, l'undici torinese si è comunque fatto valere anche sul piano del gioco: gli sportivi bergamaschi ieri sera commentavano la gara situandola fra la più belle viste nel loro stadio durante la corrente stagione. In effetti, su un campo così impregnato d'acqua non era possibile muoversi meglio e ad un ritmo più elevato di quanto non abbiano fatto per i primi quarantacinque minuti Torino e Atalanta. I granata non hanno avuto punti deboli, se si eccettuano talune indecisioni di Cereser alle prese con lo scatenato Savoldi. I due terzini, Ferrini, Moschino e Combin sono stati i migliori. Il capitano si è battuto con impegno e buoni risultati in un ruolo che non gli è abituale, anche se arretrando si è trascinato talvolta appresso il terzino Pesenti, il quale ne ha approfittato per arrivare due o tre volte davanti a Vieri. Moschino ha dovuto affrontare il migliore degli avversari, Pelagalli, un elemento del quale il Milan si è disfatto con incomprensibile facilità. Combin aveva di fronte il bravo Signorelli e in seconda battuta Cella, che ieri come libero non ha fallito un intervento, meritandosi i complimenti di Rocco. Ebbene, pur preso nella morsa di due avversari cosi validi, Combin ha saputo rendersi pericoloso. Suo, in pratica, il merito del goal del pareggio. La partita si è iniziata con una puntata di Pesenti, che Vieri ha neutralizzato con una spericolata uscita. La risposta del Torino, al 10', ha costretto Cella a respingere sulla linea di porta un tiro di Bolchi, poi, al 21', l'Atalanta è andata in vantaggio con la rete di Salvori. L'ala destra nerazzurra quasi da fondo campo la eseguito un cross, ma ne e uscito un tiro ad effetto che ha sorpreso Vieri, il quale ha tentato vanamente di respingere la palla gettandosi all'indietro e rischiando di schiantarsi contro il montante. Al 30' il pareggio granata, su una manovra iniziata da Meroni che ha tenuto la palla in un lungo dribbling a centro campo sino a che non ha visto Moschino scattare in avanti; la mezz'ala, ricevuto il pallone, ha atteso che Combin rientrasse dalla posizione di fuorigioco, e poi lo ha lanciato verso Cornetti: il centroavanti ha superato in corsa Signorelli, ha attirato fuori dai pali il portiere evitandolo due volte, poi ha calciato a rete. Celia ha respinto la palla sulla linea e Meroni l'ha ricacciata in porta al rimbalzo. Un tiro al volo di Milan appena alto, una staffilata bassa di Hitchens a lato sono stati i soli frutti della reazione atalantina, poi il Torino ha imposto la superiorità dei suoi centrocampisti e non ha più corso pericoli. Combin, al 10' della ripresa, ha sfiorato la vittoria con un tiro finito a lato a filo di montante, quindi il ritmo della gara è via via calato, a causa della comprensibile stanchezza dei protagonisti. Malgrado un terreno così difficile, la partita è stata corretta. Varazzani, l'arbitro che doveva dirigere l'altra domenica Vicenza-Torino e che era stato sostituito in extremis da Carminati, l'ha tenuta bene in pugno, commettendo pochissimi errori. Varazzani è tornato cosi in campo per una gara dei granata dopo oltre un anno, dal 2 gennaio 1966 quando in Lanerossi-Torino espulse Ferrini con una decisione apparsa eccessivamente severa ed ebbe uno scontro verbale con Rocco. Ieri tutto è andato bene: quella di Vicenza per Varazzani era stata soltanto una giornata poco felice.